Europei: Nikola Grbic dice la sua

di Adelio Pistelli

09/09/2011

Nikola GrbicNikola Grbic
Nikola Grbic
Dieci anni fa vinceva l’Europeo, dieci anni dopo e, per la prima volta, all’Europeo non ci sarà. Nikola Grbic è decisamente il grande assente della manifestazione Continentale che parte oggi in Austria e nella Repubblica Ceca.
Prima o poi doveva pur accadere”. Prova a scherzarci sopra ma è facilmente intuibile il suo stato d’animo anche se, ormai, sono mesi che il trentottenne (compleanno lo scorso 6 settembre: auguri) palleggiatore serbo ha lasciato la sua nazionale. Succedeva - ricordate? – alla fine del mondiale italiano ma quando partono gli Europei 2011, una competizione ci sembrava giusto mirare, ancora una volta, su chi ha segnato la pallavolo italiana e mondiale per oltre quindici anni e che, proprio degli Europei, da quando ha iniziato a giocarli, è sempre stato un autentico protagonista. In nazionale dal 1992 ma per un paio di stagioni la sua ex Jugoslavia, agli inizi degli anni novanta, subì l’embargo in seguito al conflitto interno e, dunque ‘zero’ partecipazioni a manifestazioni sportive: a qualsiasi livello internazionale.
Ma una volta tornata sottorete la formazione di Nikola Grbic ha subito lanciato il guanto della sfida. E senza guardare ad altri grandi eventi, basta il ruolino di marcia della ex Jugoslavia, poi Serbia&Montenegro quindi Serbia ‘marcato’ agli Europei per giustificare una ‘prima pagina’ a chi, come Nikola Grbic, non ci sarà. Bronzo nel 1985 (Atene), argento nel 1987 (Eindhoven), bronzo nel 1999 (Vienna), oro nel 2001 (Ostrawa), bronzo nel 2005 (Roma), bronzo nel 2007 (Mosca). “Sono stati sempre Europei bellissimi – sono parole del palleggiatore serbo - anche quando abbiamo fatto il quarto posto a Berlino (con l’Italia campione, nel 2003, ndr) oppure, due anni fa ad Istanbul, quando arrivammo solo quinti. Sono ricordi che mi porterò sempre dietro”. Intanto per gli Europei 2011 che partono domani non regalano alla Serbia del dopo Grbic – sarà un caso – pronostici importanti. Per gli scommettitori non sembra essere nel lotto delle favoriti e lo afferma senza mezzi termini anche l’opposto di Belgrado, Ivan Miljkovic (“siamo solo da sesto posto”) diventato capitano della nazionale dopo l’uscita di scena del suo palleggiatore e che, con Nikola ha formato, per anni e tanti, una delle diagonali più forti al mondo. “Non lo so come andrà e soprattutto non voglio assolutamente dare un giudizio – afferma Grbic -. Spero, evidentemente, che la mia nazionale arrivi più lontano possibile però mi rendo conto che saranno Europei difficili e anche imprevedibili. Ma poi devi essere dentro un team, provare e vivere sensazioni che solo vivendo quotidianamente con i compagni e lo staff tecnico puoi captare. Giudizi e previsioni che, comunque, possono sempre subire inattese modifiche. Mi spiego. Puoi arrivare ad una serie di partite preparatissimo sia tecnicamente che fisicamente. Poi magari un pallone dato dentro oppure fuori, l’errore in un momento decisivo di un match, una giornata storta di uno-due giocatori e un traguardo che insegui da mesi, salta. Valutazioni, penso che valgono per chiunque, in questa occasione, andrà a caccia del podio europeo. Aggiungo, però che Russia, Italia e Bulgaria sono decisamente le formazioni più avanti”.
Non sappiamo se seguirà giornalmente la manifestazione, ma sappiamo che gli Europei mancherà di uno dei più grandi palleggiatori al mondo e per chi si diverte con il volley, la sua assenza non passerà in secondo piano. A proposito di assenti, non ci sarà nemmeno l’italiano Valerio Vermiglio che, contro Nikola, ha sempre giocato partite memorabili, tecnicamente e agonisticamente. Non ci sarà, ma non per sua scelta. Ma questa è un’altra storia.
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