Evviva la festa dei limoni

di Luciano Pedullà

23/01/2012

Evviva la festa dei limoni
Giornata di normale amministrazione la quarta del Campionato femminile di serie A1, con le prime due della classe che proseguono indisturbate il loro percorso. Busto affronta la gara con Chieri sperimentando un turn over per le fatiche della trasferta a Baku; Villa Cortese supera Urbino, ancora alle prese con l’assenza di Djerisilo, nello scontro tra le damigelle d’onore; la vittoria di Modena, Novara e Pesaro complicano ancora di più la lotta per le posizioni di rincalzo dei play off dalle quali sembrano invece distanti Chieri e Pavia, lombarde ancora ultime e vicine alla definitiva chiusura del campionato. La gara tra Pesaro e Parma, terminata 3 a 2 per le padrone di casa, ha avuto un finale a sorpresa in rimonta da 12 a 14 nel tie break per la squadra marchigiana ma l’evento della gara è stato rappresentato dalla presenza sul seggiolone dell’arbitro di Marco Braico, direttore di gara torinese, che ha combattuto e vinto la sua gara contro uno dei peggiori mali del secolo. Marco è un insegnante di scuola che ha espresso la sua passione per la pallavolo decidendo di dare il suo contributo a questo sport diventando arbitro, il mestiere che spesso viene indicato come il più scomodo, nel quale la soddisfazione non è mai quella di vincere la gara a cui si partecipa e tantomeno quella di avere un pubblico che ti applaude. Devi avere una forza tutta tua se nel farlo vuoi essere bravo, probabilmente la stessa che Marco ha esercitato per vincere il male che lo aveva colpito e che ha affrontato con lo spirito di chi è abituato a superare le difficoltà spesso anche da solo. Poi ha deciso di scrivere un bellissimo libro, che consiglio a tutti di acquistare, e, attraverso il ricavato della vendita dello stesso, acquistare un macchinario da regalare all’Ospedale Molinette di Torino per portare avanti … un progetto per donare la voglia di vivere. La festa dei Limoni (www.lafestadeilimoni.it) è un romanzo divertente, una storia bella come ci sono spesso nella pallavolo ma che non riusciamo a percepire e che difficilmente sono narrate. Belle come quella di Martina tredicenne appassionata di pallavolo che aveva il sogno di allenarsi con le coetanee dell’Under 14 della Scavolini, e che ha realizzato nei giorni precedenti al Natale. Ho avuto modo di ammirare questa ragazza, appassionata di pallavolo, colpita nello scorso ottobre da un evento terribile, e ho potuto vedere nei suoi occhi la voglia di imparare, l’entusiasmo e la gioia di giocare a pallavolo, quella che aiuta a superare le situazioni negative e ti permettono di affrontare la gioventù con semplicità. Allenare le ragazze come lei è una delle più belle ed emozionanti esperienze che un tecnico possa avere e che auguro ad ognuno dei miei colleghi. Marco e Martina sono l’essenza della pallavolo e dello sport, sono le situazioni belle di una disciplina e di un mondo dove alle persone piace realizzarsi attraverso le proprie forze, con il proprio stile ed il proprio modo di essere, senza scorciatoie o privilegi. Sono le storie che spesso ci si dimentica di raccontare ma che danno allo sport il valore più alto che può distinguere la vita delle persone: dobbiamo essere capaci di combattere per i nostri desideri affinché si possano realizzare e se ciò non dovesse succedere sappiamo che abbiamo fatto tutto il possibile dal fondo del cuore e non avremo mai nessun rimpianto.
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