Falivene, prima la Challenge Cup e poi la Lega?

di Lorenzo Dallari

05/02/2014

Daniele Sottile, Lorenzo Dallari e Gianrio FaliveneDaniele Sottile, Lorenzo Dallari e Gianrio Falivene
Daniele Sottile, Lorenzo Dallari e Gianrio Falivene
Arriva a Sky e il cellulare è caldissimo perchè in tanti lo chiamano per chiedergli se è vero che sta per acquistare il Foggia Calcio: la risposta è sempre negativa, perchè dice testualmente a tutti "Io penso solo alla pallavolo e non al calcio". Gianrio Falivene, nato proprio a Foggia e trapiantato per amore (e oggi per lavoro) a Latina, la pallavolo la ama davvero: è stato lui a rilanciare la pallavolo pontina 8 anni fa insieme alla famiglia Andreoli, un colosso nel campo dell'elettronica con 21 punti Euronics gestiti nela Lazio e in Abruzzo. "E' stato molto stimolante rilanciare questo sport a Latina, e sono davvero contento per quello che siamo riusciti a fare, giocando tra l'altro le ultime due semifinali scudetto nonchè la finale della Coppa Cev nella passata stagione, perdendola con l'Halkbank Ankara". Ques'anno invece le cose non stanno andando benissimo, e l'Andreoli è ultima in classifica insieme a Ravenna e a Molfetta, avversaria domenica. "Ci sono stati tanti problemi, che tra l'altro ci hanno portato a esonerare Roberto Santilli affidando la squadra a Dario Simoni: speriamo però che adesso vengano tempi migliori, per fare la "remuntada" e per vincere la Challenge Cup, dove siamo arrivati ai quarti di finale contro gli sloveni del Kamnik". Prima sfida vicino a Lubiana mercoledì e ritorno al Palabianchini mercoledì prossimo, con l'obiettivo di centrare il sogno europeo. Lo stesso accarezzato da Trento e Piacenza in Champions League. "Per loro sarà dura contro i russi del Belgorod e dello Zenit Kazan, anche se non impossibile. Soprattutto per Piacenza: facciamo il tifo per loro, perchè sarebbe importante vincere per il movimento intero". Falivene parla anche della Lega maschile del futuro, visto che ad aprile scade il mandato del presidente Diego Mosna. "Non sappiamo ancora cosa farà il presidente Mosna: non dovesse ricandidarsi, in molti pensano a me visto che la soluzione più semplice parrebbe quella della nomina dell'attuale vice-presidente. Io però non ci penso, ma se dovessero chiedermelo accetterei soprattutto per spirito di servizio...". Gli scappa un sorriso, esattamente come quando Stefano Meloccaro nello studio di Sky Sport 24 gli chiede se è giusto per un imprenditore gestire una squadra "Assolutamente no, dovrebbe essere interdetto chi lo fa, visti i tanti problemi che si devono poi affrontare...". Scherza, ma non troppo. E intanto si gode il traguardo delle 300 partite in serie A di Latina tagliato domenica battendo Vibo Valentia.
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