Fastidiosa, concreta, pericolosa: la Francia

di Adelio Pistelli

21/09/2013

La carica dei giocatori della FranciaLa carica dei giocatori della Francia
La carica dei giocatori della Francia
E' una Francia sorpresa? Forse ma, solo a metà. Basta seguire le parole di Andrea Anastasi, coach della Polonia che ha faticato, sofferto e perso contro i transalpini di Laurent Tillie. "Ci hanno messo in difficoltà con battuta e difesa, sempre lucidi, bravi a cogliere i nostri momenti di pausa. Un team in grande crescita. La Polonia? Deve battersi il petto per alcune opportunità buttate nel primo set e per non aver dato continuità al nostro gioco". Francia sul trampolino di lancio, dunque. Inseguiva il primo posto del girone (che garantisce subito i quarti di finale dell'Europeo), lo doveva fare, però, contro padroni di casa (la Polonia, appunto,) avversario ricco di agonismo, con il muro e l'attacco fondamentali principi di Kurek e soci. Bene, francesi padroni o quasi del delicato e decisivo match all'' Ergo Arena di Danzica davanti a dodicimila tifosi polacchi, ancora una volta splendidi nel loro modo di interpretare una partita di volley. E qui è giusto aprire una parentesi prima di entrare nel pianeta Francia. Ineguagliabili polacchi: cantano (tutti) l'inno senza nota musicale, sbandierando il rosso ed il bianco, urlano alla fine la loro gioia e si mettono ad incitare i propri eroi. La sconfitta? resta un risultato sportivo perché, a prescindere, la caccia all'autografo, le foto erano e restano cimeli assoluti. La Francia, dunque. Si candida per il ruolo di
sorpresa in questo Europeo che ha già detto molto in fatto di imprevedibilità. "Mi spiace per l'amico Andrea però siamo stati bravi davvero". Laurent Tillie, compagno di tante partite proprio con Andrea Anastasi negli anni ottanta, parla due minuti con l'attuale coach polacco. Si scambiano pareri, discutono su
questo o quel pallone davanti ad una affollatissima conferenza stampa in attesa di sentire, per esempio, proprio chi ha vinto la sfida principe del girone di Danzica. Tillie è breve ma spiega bene perché i suoi hanno vinto. "Studiato il loro modo di giocare, dovevamo fare breccia nella ricezione (operazione riuscita: Winiarski in difficoltà quasi continua, ndr) per poi affidarci alle nostre potenzialità, alla nostra voglia di crescere per inseguire un prestigioso traguardo. Siamo stati bravi a giocare con la testa, mettendo in
vetrino, credo anche una buona pallavolo".
Fastidiosa, concreta, pericolosa, Francia che lancia il guanto della sfida dopo il super successo contro i polacchi. Squadra giovane, del resto, quella di Tillie ma che poggia già su basi solide. Buon palleggiatore (Toniutti, prossima stagione a Ravenna) centrali affidabili come Le Roux (prossima stagione a Piacenza) e le Goff (a dispetto del suo cognome...), il libero (Grebennikov), la concretezza Rouzier (opposto nuovo di Cuneo) e le due bande (Lyneel e Ngapeth) più Kavin, figlio di Tillie, pronto all'uso se qualcosa in attacco non va più come dovrebbe. Squadra quadrata, vogliosa, determinata con un'arma in più: la difesa. E' il fondamentale che, da sempre, contraddistingue la Francia e contro la Polonia c'è stata una ennesima straordinaria dimostrazione. Una difesa attuata anche su circostanze decisamente difficili con successiva azione di positivo contrattacco che ha gradualmente messo pressione agli avversari. "Un punto alla volta" urlava Tillie durante il match che valeva tanto in prospettiva: premiato.
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