Fefè De Giorgi ancora in... Siberia

di Adelio Pistelli

01/08/2013

Fefè De GiorgiFefè De Giorgi
Fefè De Giorgi
Domani volerà a Mosca e, dopo qualche giorno nella capitale, farà una prima indicativa passeggiata in Siberia: per Fefè De Giorgi, sarà anno secondo. In Russia. "Ma stavolta sono avvantaggiato. So cosa mi aspetta, che situazione trovo e, come affrontarla e, non parlo del freddo. Quello c'è. E' sempre in naguato ma, fondamentalmente, sempre sotto controllo. Se ti vesti bene, previeni, ti difendi". Fefè De Giorgi ha voglia di ricominciare. Ha voglia di dare un seguito positivo all'esperienza fatta con il Fakel di Novi Urengoy, città a sessanta chilometri dal Ciorcolo Polare Artico, con una squadra che lo convince, che gli piace e che gli regala molte speranze in prospettiva campionato. "Vede, avevo chiesto ai dirigenti di ritoccare il più possibile un team già potenzialmente forte e competitivo. Dovremmo esserci riusciti e proveremo a fare dei passi importanti in avanti, cercando di arrivare in fondo pur sapendo quali e quante difficoltà troveremo nella lunga stagione agonistica". Uno dei nomi nuovi è quello di Valerio Vermiglio, in regia. "E con lui faremo un bel lavoro. Sono felice di averlo nel mio team". A proposito del palleggiatore siciliano: cambia squadra ma, non cambia il potenziale... datore di lavoro: sino alla fine dello scorso torneo era nel Kazan, infatti, sponsorizzato GazProm, un marchio che ritrova sulle maglie del Novi Urengoy. "E' un pò lo sponsor di tutto lo sport russo - ricorda Fefè de Giorgi -. Pensate, i dirigenti della grande azienda, anni fa hanno portato volutamente anche una squadra di pallavolo al maschile e femminile nella sperduta Siberia, con il principale obbiettivo di regalare interesse sportivo e spettacolo ai propri dipendenti. Nella cittadina siberiana, di circa centomila abitanti, infatti l'ottanta per cento delle persone lavora per GazProm. E, quando giochiamo nel piccolo ma splendido palasport di duemilacinquecento posti, una 'bomboniera', c'è sempre il pienone". Già. il palasport di Fakel, il vostro palasport per le partite interne però, ci arrivate prima di un match solo (sio fa per dire) dopo quattro ore di volo. E' un pò scomodo, non trova. "Si, diciamo che logisticamente non è il massimo - sorride Fefè - e tutto ciò era ed è, una delle problematiche che ho dovuto affrontare quando, la scorsa stagione, sono arrivato in Russia. Ecco perchè dico che, magari stavolta sono avvantaggiato: so cosa mi aspetta. Ti devi adattare, al meglio. La programmazione del lavoro è diversa, indubbiamente. Sei sempre in viaggio, voli spesso: otto mesi di attività ultima, 210 ore di aereo. Poi, hai da affrontare spesso diversi fusi orari per trasferte molto lunghe e, credetemi non è la maniera più idonea per prepare e poi giocare una partita. Però, adesso che sto tornando a Mosca per dare il via alla mia seconda stagione russa, dico che ho fatto e sto facendo una esperienza bellissima: professionale ed umana". Cinquantadue anni ("ancora non compiuti"), una carriera da giocatore straordinaria, prima di sedere su una panchina (la prima a Cuneo come tecnico e giocatore) che, anno dopo anno, gli sta regalando grandi soddisfazioni, Le aveva avute in Italia, prima di decidere di andare a scoprire cosa nascondeva il campionato russo. A proposito: quanto le manca il nostro torneo? "Il giusto ma vorrei, con questa parola, essere capito sino in fondo. Sono italiano, il mio Paese è l'Italia ma quando sono sbarcato per la prima volta da tecnico a Mosca, ero ad un momento della mia carriera che potrei definire, particolare. Poi, piano piano anche con frontandomi con chi, italiano come me, era anche lui in Russia (e sono tanti, tra coach e assistenti, ndr), ho iniziato a guardare con la giusta ottica ciò che affronto ogni giorno. Però, so tutto, come sempre del campionato italiano, lo seguo con il solito interesse. Insomma, sono preparato". Allora subito la domanda: chi vince il prossimo scudetto made in Italy? "Dico Macerata - dove Fefè ha centrato il primo tricolore dei marchigiani, nel 2006 - ma il mio amico Giuliani (il tecnico Lube che ha vinto lo scudetto nel 2012 ed è alla sua terza stagione maceratese) sa bene che dovrà guardare con un particolare occhio di riguarda Piacenza, potenzialmente molto vicina alla forza agonistica e tecnica della Lube. Sarà una bella sfida a due e magari, cammin facendo, nascerà un terzo fastidioso incomodo". Bella sfida come quella che lei affronterà in Russia... "L'ho detto: crediamo di aver messo insieme un Nove Urengoy equilibrato e competitivo poi ci sarà da farei i conti sopratutto con i soliti del Kazan, del Novasibirski. il Belgorod e magari anche la Dinamo Mosca. Vedremo. So che ci divertiremo. E se tra un volo e l'altro troveremo il tempo di allenarci un pò di più e, meglio della scorsa stagione, chissà. forse..."
Sigla.com - Internet Partner