Fei, al Mondiale per essere protagonisti

di Adelio Pistelli

18/08/2010

Alessandro Fei Alessandro Fei
Alessandro Fei
L'Italvolley da più di una settimana ha ricominciato ad andare in palestra ed è partito il conto alla rovescia verso il Mondiale. Alessandro Fei lancia la volata. "Con la tranquillità e con la consapevolezza che, quando sarà il momento, saremo al meglio della condizione tecnico, agonistica e mentale". L'opposto della nazionale ha le idee chiare. Parla sempre poco; da sempre preferisce schiacciare e murare anzichè chiacchierare di questa o quella partita che verrà . Però Alessandro Fei in questo momento sa benissimo di essere anche e soprattutto un punto di riferimento dell'Italvolley e, consapevolmente del ruolo che sa di rivestire dentro e fuori parquet, eccolo pertanto regalare preziose considerazioni e concretezze. Rilanciate, però con un poco di freno tirato. ˜Come è giusto che sia - racconta seduto su un divano dell'hotel Favorita di Mantova dove la nazionale ha il suo quartier generale - E' naturale mettere i puntini sulle "i" alla vigilia di importanti amichevoli e ad un mese e più dal grande appuntamento. Cosa sta succedendo in questo momento? Si cercano di definire due cose che ritengo fondamentali: essere sempre più un gruppo unito e crescere tatticamente e tecnicamente".
In questo quadro Fei è una pedina fondamentale: pressioni?
"Assolutamente no, ci mancherebbe. Sono molto tranquillo e poi, lo sapete, da soli non si va da nessuna parte e magari quando saremo nell'immediata vigilia del Mundial, se qualcuno di noi accuserà flessioni a livello psicologico, sarà proprio il gruppo a fare quadrato".
29 novembre 1998: Fei compie vent'anni. E' a Tokyo con l'Italia. E' il giorno della vittoria del terzo Mondiale consecutivo. Da allora è stato un crescendo. Andrea Anastasi (l'attuale coach azzurro) alla sua prima esperienza alla guida della nazionale (1999-2002, ndr), trasforma Alessandro da centrale ad opposto, un ruolo che Fei sposerà evidenziando e in fretta grandi margini di miglioramento prima di diventare punto di riferimento. Ma chi è Alessandro Fei, oggi?
"Una persona matura nello sport e nella vita. E soprattutto sono papà (della piccola Olivia, ndr) e messo tutto insieme sono una persona felice. Molto felice".
E al top della carriera...
"Che vi devo dire? Parlando di crescita professionale, penso che ormai sia davvero arrivato al top ma continuo ad andare in palestra con la voglia di un ragazzino perchè, credetemi, non si finisce mai di imparare".
E dietro l'angolo c'è il Mondiale italiano, il suo quarto mondiale e, magari, non sarà neanche l'ultimo,,,
"Nessun calcolo in prospettiva e mirino solo sull'appuntamento del prossimo settembre che, del resto, è mirato a vista da tutto il gruppo. Siamo consapevoli che ci sono dei piccoli grandi passi ancora da fare, per presentarci sottorete convinti che avremo azzerato la distanza con Brasile e Russia, le solo due formazioni al momento davanti a noi. Metteremo a frutto anche l'ultima esperienza delle finali World League dove è mancata la giusta mentalità e una particolare continuità tecnico-agonistica. E proprio durante questo appuntamento in Argentina, abbiamo capito che possiamo davvero diventare definitivamente protagonisti". 
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