Final Four a Bolzano: è ghiaccio bollente

di Adelio Pistelli

23/03/2011

Il Pala Onda di BolzanoIl Pala Onda di Bolzano
Il Pala Onda di Bolzano
Miracoli della tecnologia e della volontà. Alzi la mano chi, nel 1993, avrebbe mai immaginato che un palasport costruito per ospitare gare di hockey su ghiaccio, un giorno, avrebbe aperto le sue porte per la ‘passerella’ di
quattro tra le più forti squadre al mondo di pallavolo. Eppure, succederà davvero. Lo sanno tutti. O, meglio, chi è strettamente interessato alla ‘palla presa a schiaffi’ è informatissimo su cosa accadrà questo fine settimana a Bolzano. Tutti sanno della final four di Champions League 2011; conosco a menadito della
presenza di Trento volley, dei polacchi del Jastrzebski Wiegel (allenato da Bernardi), dei due team russi Dinamo Mosca (con il brasiliano Dante prima stella) e Kazan (pilotato dall’americano Ball) e che una sola, domenica pomeriggio, diventerà campione d’Europa. Forse sono ancora pochi coloro sanno che chi alzerà il prestigioso trofeo, lo farà saltellando sopra un largo e lungo strato di ghiaccio sapientemente in questa occasione ‘nascosto’ E’ quello dove, da anni e tanti, la squadra di Bolzano vince scudetti e coppe; è il palasport costruito nel 1993 (appunto) per i mondiali di hockey e che, adesso, per due giorni vedrà muri, schiacciate, battute, salti sopra una rete, altro splendido spettacolo senza soluzione di continuità. Parliamo dell’interno del ‘Pala Onda’, una fra le principali strutture polifunzionali di tutto il Nord Italia che, oltre alla possibilità di ospitare manifestazioni sportive, è logisticamente adatto per organizzare congressi, fiere e concerti. Sulle sue tribune possono comodamente sedere novemila persone, numero raggiungibile anche grazie a tribune fisse e mobili distribuite su due anelli rispetto al campo di gioco. Sino a qui nulla di nuovo o quasi e, fondamentalmente il Pala Onda non dimostra nemmeno un po’ i suoi diciotto anni di attività. Però nemmeno il più inguaribile possibilista avrebbe mai ipotizzato l’arrivo del grande volley nel tempio dell’hockey su ghiaccio. Ed è stato un vero colpo da maestro, va detto, non fosse altro per tutto ciò che è successo da qualche mese a questa parte, sino ai giorni nostri. ‘Vogliamo organizzare la final four di Champions? Proviamoci e ci riesce lo faremo a Bolzano’. Lo immaginiamo così un primo veloce dialogo tra il presidente di Trento volley, Diego Mosna ed i suoi più ristretti collaboratori. Macchina organizzativa in moto, guardando anche e soprattutto ad un impianto capace di contenere un particolare numero di tifosi. Nel mirino, subito il Pala Onda ma, da quelle parti c’è ghiaccio tutto l’anno, che fare? Fatto.“Direi che la cosa più avventurosa sia stata quella di trasformare momentaneamente il Palaghiaccio in Palasport”. Giuseppe Cormio general manager del team trentino ne fa giustamente un vanto per come la società campione d’Europa, ha trasformato il campo da gioco. Il ghiaccio è stato ricoperto da diversi strati di materiale, tra cui un piano di isolante termico, poi sopra c’è un parquet in acero canadese che accoglierà il rettangolo da gioco. Alle corte: la Stoytchev band andrà a caccia della terza consecutiva Champions (che eguaglierebbe il record di Ravenna e Modena) quattro piani sopra il ghiaccio. Che, almeno per due giorni, sarà… bollente.
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