Fischietti made in Italy: una garanzia

di Adelio Pistelli

12/07/2014

Fabrizio PasqualiFabrizio Pasquali
Fabrizio Pasquali
Tra poche ore Nicola Rizzoli arbitrerà la finale di calcio del mondiale brasiliano tra Argentina e Brasile. Poche ore fa, Fabrizio Pasquali ha fischiato (da secondo) la decisiva sfida di pallavolo Australia-Francia che valeva l'ultimo posto alla Final Six di World League a Firenze della prossima settimana: arbitri made in Italy protagonisti, insomma, da una parte all'altra del Globo. D'accordo, la potenza mediatica del calcio cancella o quasi tutto ciò che avviene attorno. Però, ci sembrava giusto mettere in parallelo ciò che è avvenuto (a Sydney) e quanto avverrà (a Rio de Janeiro) perché dall'Australia e dal Brasile arrivano straordinarie performance di fischietti di casa nostra che, di fatto, rilanciano solo positivamente l'immagine italiana.Rizzoli-Pasquali: il nesso c'è. Anche perché solo qualche mese fa, durante un convegno-dibattito sul calcio, e organizzato ad Ascoli Piceno, proprio Pasquali, ascolano doc, diventava protagonista tra soli addetti ai lavori calcistici. Lo faceva illustrando la nuova tecnologia che da tempo era stata instaurata nel mondo del volley per aiutare proprio gli arbitri a giudicare se un pallone fosse dentro o fuori dopo un'azione di gioco. Pasquali aveva presentato al mondo pallonaro il Video Check, strumento voluto ed ideato dala Lega maschile che dopo le positive esperienze in campionato, aveva girovagato sui campi delle recenti finali di Champions League (al maschile e al femminile), per poi diventare prezioso oggetto di lavoro durante i gironi della World League che troverà un suo vincitore, appunto, il 20 luglio a Firenze.
Anche in Brasile - avete visto? - hanno, finalmente, rotto gli indugi e la tecnologia è servita in almeno tre partite per definire un goal o meno. Adesso la speranza è che tra poche ore il nostro Rizzoli non ne abbia bisogno durante la delicata ma coinvolgente finalissima mondiale. La sfida di schiacciate tra Australia-Francia, invece, è nita dopo cinque lunghi, combattuti e decisivi set che hanno regalato il viaggio in Italia agli australiani di Uriarte tra spettacolo ed emozioni. Al contrario pochi, gli episodi definiti dubbi gestiti però al meglio con tecnoclogia e professionalità dalla coppa arbitrale Alenzi (Kuwait) e Pasquali (Italia). A proposito del fischietto ascolano va ricordato che nella semifinale del giorno prima aveva diretto ancora gli australiani (da primo) contro l'Olanda e, proprio il suo eccellente modo di fischiare (come è stato evidenziato dai tecnici presenti a Sydney) gli ha regalato la seconda 'passerella' australiana.
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