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Gare e battaglie, pensando a Sara
Gare e battaglie, pensando a Sara
di Luciano Pedullà
15/03/2013
Paola Cardullo e Sara Anzanello dopo la conquista della Coppa Italia
Paola Cardullo e Sara Anzanello dopo la conquista della Coppa Italia
Tempo di Coppa Italia, secondo trofeo italiano che verrà assegnato in questa stagione, ma il primo pensiero è rivolto a
Sara Anzanello
, lei che di Coppe nazionali ne ha vinte quattro arricchendo in questo modo il proprio enorme palmares. Il suo nome è spesso affiancato a quello di
Paola Cardullo
con la quale sono cresciute insieme, dalla A2 alla nazionale, da Novara a Villa Cortese poi le strade si sono divise quando le due campionesse hanno deciso di continuare la loro carriera all’estero. C’è molto che accomuna queste due grandi persone e che adesso le fa stare particolarmente vicine Paola, nell’approssimarsi del suo 31 anno, con Sara ad affrontare una battaglia che vedrà la centrale veneta uscire a testa alta dall’ennesima lotta, così come ha fatto in tutte le altre. In questo momento Sara non può essere messa al corrente di quante sono le persone amiche che aspettano con ansia le notizie della sua ripresa di salute, ma lei e i suoi affetti meritano di percepire, sapere e ricordare quanto le vuole bene tutta la gente che la conosce: tanto!
Poi si può parlare della
Coppa Italia 2013
nella quale
Villa Cortese
avrà un motivo in più per ben figurare e addirittura per vincerla. Dovrà giocare in semifinale la gara più complicata (ma quali partite non sono difficili in una Final Four?), l’atteso derby contro
Busto
rivale e avversaria eterna. Quest’anno le Campionesse d’Italia sono riuscite a primeggiare due volte vincendo la
Supercoppa
per 3-2 e in Campionato con uno scarto maggiore, ma in tutte e due le gare, le giocatrici di Villa allora guidate da
Gianni Caprara
avevano messo in grossa difficoltà l’avversario e lasciato il rammarico a tifosi e dirigenza per un’occasione mancata. Quella di sabato è la più ghiotta e la squadra ora guidata da
Chiappafreddo
dovrà mettere un piglio molto differente rispetto a quello mostrato nelle ultime partite di campionato. Sembra sfiduciata la formazione dell’allenatore umbro, incapace di un rendimento attentivamente costante, che già le viene raramente concesso da una ricezione instabile i cui equilibri faticano ancora ad essere trovati. Lo sa bene Busto che cercherà di imprimere un livello di servizio particolarmente aggressivo anche perché, altrimenti, potrebbe avere difficoltà a fermare una formazione che ha elementi in attacco di alto livello. Nell’altra semifinale giocano
Bergamo e Piacenza
che in questa stagione si sono incontrate due volte, concedendosi una vittoria ciascuna e che si preparano a questa finale con due condizioni fisiche e mentali opposte. Da una parte Piacenza, che appare tra l’altro la grande favorita per la vittoria finale e che con l’arrivo di Caprara ha inanellato una serie di prove convincenti che l’hanno portata in finale di Challenge Cup e nei pressi della seconda piazza del Campionato. Dall’altra Bergamo che soffre per qualche acciacco fisico ad alcune giocatrici importanti della squadra e non sa se riuscirà a schierare Diouf per le gare del week end, squadra che arriva da una brutta sconfitta in campionato, preoccupante soprattutto per il livello di gioco espresso non all’altezza delle prove viste nella prima parte del torneo. La Coppa Italia però, con la gara a scontro diretto, è una finale di difficile pronostico nella quale piccole caratteristiche motivazionali possono incidere più di altre tecnico-tattiche ma azzardare l’idea che la finale possa essere prevista tra Busto e Piacenza, anteprima di quello che potrebbe succedere nei play off, è una considerazione legittima. Domenica si giocherà anche la finale di Coppa Italia di A2 tra
Casalmaggiore e Frosinone,
le due formazioni di seconda serie sicuramente più in forma in questo momento e che faranno godere sicuramente per lo spettacolo e per l’agonismo di due squadre che vogliono iniziare a respirare aria di serie A1.
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