Generazione di fenomeni….sulla sabbia!!

di Simona Bastiani

04/05/2014

Paolo Nicolai e Daniele LupoPaolo Nicolai e Daniele Lupo
Paolo Nicolai e Daniele Lupo
Il paragone con il volley, lo so, è blasfemo, non fosse altro per la diversità totale delle due discipline che, solo a primo colpo d’occhio, potrebbero sembrare uguali. Errore si commette infatti se questo sport lo si chiama pallavolo sulla sabbia.. NON LO E’, e per molti e più fattori che non è il momento di elencare. Errore però non si commette se si paragonano i risultati storici ( e probabilmente anche non più raggiungibili nell’indoor) con quelli di oggi di Paolo e Daniele. Per chi non li conoscesse (e passatemi la confidenza che mi sono presa chiamandoli per nome, merito della conoscenza datata soprattutto con uno dei due che da giovane faceva il raccattapalle alle partite di mio marito a cui chiese anche una canotta ;) ) e grazie ai media che parlano solo di calcio di sicuro la vasta platea non lo sa,l oro sono Nicolai e Lupo, sono italiani, sono giovani e sono, non forti,f ortissimi. Questi due ragazzi stanno scrivendo la storia del beachvolley in Italia, nel mondo ci stanno arrivando visto che proprio oggi hanno vinto il secondo Oro consecutivo ad un World Tour. Cosa non proprio facile, soprattutto per aver fatto fuori uno dopo l’altro americani e brasiliani, da sempre i RE indiscussi della sabbia. E, tranquilli, non è un caso, nemmeno una cometa che passa, era già successo altre volte, come ad esempio alle Olimpiadi di Londra, dove Mr. Involtino (Lupo) e Mr. Everest (Nicolai) si erano già presi lo scalpo di Rogers e Dalhausser (per chi ne fosse all’oscuro, provasse ad andare su wikipedia per capire di chi stiamo parlando). Un paragone? Diciamo Federer nel tennis, va…! Una cosa è certa: nel beachvolley non ci si improvvisa, Paolo e Daniele, di sicuro, non sono una casualità. Che promettessero già da piccoli, non c’erano dubbi. Un talento si vede ad occhio nudo, ma qual è la loro forza a parte un grande tecnico come Paulao che da quando li ha presi è stato solo un crescendo di risultati? Il carattere. E pensare che non parliamo di due gladiatori, di due a cui si gonfiano le vene ad ogni muro o ad ogni difesa contrattaccata, tutt’altro. Parliamo di un atleta che gioca un campionato del mondo come se stesse giocando a bagherone di prima con gli amici di Fregene e un altro che, nonostante sia sulla vetta dei muratori più forti del mondo, quando ti incontra ancora arrossisce ed è il primo a dirti “ciao”. Umiltà? Sì, e anche tanta! Questa è la chiave! Strano vero? Abituati ai Balotelli, le creste e a tutti gli atleti che piuttosto amano gonfiarsi il petto e fare i personaggi, sembrerebbe quasi che non siano italiani. Invece lo sono, possiamo ancora sperare, dato il buon esempio che danno, che ci possa essere una continuità in futuro e che tutto non si limiti a loro due. Intanto noi continuiamo a sognare e attendere con fiducia che quelle medaglie d’oro possano lievitare a Giugno, durante la finale dell’Europeo. Peccato solo aver spostato la sede da Roma in Sardegna, troppo lontano e troppo costoso per chi volesse andare a gioire. Ci accontenteremo dello streaming ancora una volta, anche a casa nostra!
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