Giovanni senza paura

di Luciano Pedullà

14/10/2013

Giovanni Guidetti con Lanfranco DallariGiovanni Guidetti con Lanfranco Dallari
Giovanni Guidetti con Lanfranco Dallari
Tra sette giorni si riprenderà a parlare del Campionato Italiano di pallavolo ma mai come quest’estate l’attenzione dell’ambiente è stata viva e presente attraverso le competizioni delle nostre nazionali. L’antipasto si è consumato nel week end appena concluso con il piatto più prelibato gustato a Zurigo dove è andato in scena il Campionato Mondiale per Club, quanto di meglio il panorama internazionale poteva presentare, con la partecipazione di giocatrici e allenatori che in questo momento rappresentano nel modo assolutamente più degno la categoria. Dalla presenza in campo di Brakocevic, Ting, Fofao, Osmokrovic a quella in panchina di Lang Ping, Bernardinho e di Giovanni Guidetti, l’allenatore italiano che quest’anno ha riempito in positivo le pagine della cronaca pallavolistica in Italia. Cinquantadue partite senza sconfitte con il proprio club, vincitrice di Campionato, Coppa e Supercoppa in Turchia e di Champions League e World Championship in campo internazionale; autore di un brillante secondo posto con la Germania ai Campionati Europei per Nazioni battuto dallo strapotere fisico della nazionale Russa, Guidetti rappresenta sicuramente quanto di meglio propone il settore tecnico nazionale. Quello degli allenatori italiani, per intenderci che negli ultimi anni hanno invaso le panchine delle nazionali europee: Turchia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia, Russia, Svizzera, Olanda e ovviamente Germania, un vero tour del Continente occupato dagli allenatori della nostra scuola. Guidetti ha competenza, conoscenza, esperienza, carisma e capacità lavorativa che appartengono attualmente a un novero di due o al massimo tre allenatori in tutto il mondo, da Ze Roberto alla stessa Lang Ping per intenderci, e li ha guadagnati dedicando la maggior parte dei suoi interessi alla pallavolo. Dopo anni di pellegrinaggio in giro per il mondo meriterebbe, di riapprodare nella pallavolo del bel paese che potrebbe godere dei suoi insegnamenti e delle sue esperienze: sarebbe ora che i dirigenti nazionali e federali se ne ricordassero! Lo spettacolo goduto a Zurigo, per chi c’è andato, è stato assolutamente pregevole mettendo in mostra una formazione su tutte, il Vakifbank Istanbul, che ha giocato una pallavolo fatta da meccanismi al limite della perfezione e di equilibri millimetrici; unendo alla potenza dei suoi attaccanti la grazia delle giocatrici in difesa che apparivano fin troppo semplici per atlete di quasi due metri d’altezza! Anche Costagrande, che non aveva destato impressioni positive già dalle scorse Olimpiadi comprese, attraverso il lavoro del tecnico modenese sta riuscendo a ritrovare capacità e tattica nei fondamentali che l’avevano proiettata a centrare tre scudetti consecutivi con Pesaro. Pesaro che adesso, tristemente, non ci sarà più nel campionato italiano di A1, che andrà a iniziare domenica prossima e che ha avuto un prologo non troppo felice nell’All Star Game disputato a Reggio Emilia. Nato sotto buoni auspici con la presenza di Cardullo, finalmente di nuovo in campo come merita una grande campionessa come lei, Piccinini, Gioli, Ferretti, la presenza di due grandi campionesse come Cacciatori e Aguero al fianco degli allenatori che meglio rappresentano sul territorio la categoria tecnica italiana, Caprara e Gasparri, la partita e sconfinata in uno spettacolo nella gara che poco aveva da offrire di tecnico per chi apprezza vedere le partite di pallavolo, osservando giocatrici che cambiavano squadra per una sola azione di gioco e altre impegnate in ruoli e fondamentali a cui non sono consone e che di gradiente tecnico, in quelle situazioni, potevano offrire poco in quella una gara: imbarazzante. Partita che pure aveva i favori di una televisione di stato nemmeno occupata dallo strapotere calcistico della domenica, una volta tanto in secondo piano grazie all’assenza della serie A, diventando un piatto prelibato per chi voleva conoscere meglio questo sport. Sono situazioni che non favoriscono l’entusiasmo a un ambiente che in un momento di crisi e difficoltà ne avrebbe bisogno, dopo gli amari risultati di questa stagione terminatosi con un altro risultato negativo delle squadre nazionali giovanili femminili, solo seste al Mondiale Under ventitré preparato dall’inizio di Giugno, che non danno il giusto merito a un livello che è invece costantemente in crescita. Sperando che il campionato che inizierà tra sette giorni, a undici squadre e quindi già zoppo ogni settimana, non subisca altre vicende che l’hanno posto all’attenzione dei media la passata stagione non per la pallavolo giocata ma per quella parlata!
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