Gli opposti attraggono

di Luciano Pedullà

04/02/2013

Gli opposti attraggono
La presenza di Barbolini, in Italia con il Galatasaray da lui allenato, ha riproposto d’attualità l’utilizzo dell’opposta ricettrice con la quale fa giocare il suo club. Molnar, schiacciatrice serba abile anche da zona due aiuta in ricezione sul servizio avversario, brava anche se non impeccabile, permettendo a Calderon principale zona quattro della formazione turca di essere impegnate nel primo fondamentale del cambio palla solo in fase sei. E’ lo stesso sistema che il tecnico modenese ha adoperato con la Nazionale Italiana con la sola eccezione che ora utilizza più costantemente l’attacco da seconda linea, ovviamente con la potente schiacciatrice Cubana. E’interessante verificare quello che farà Mencarelli, neo C.T. dell’Italia femminile che tra l’altro non potrà disporre, per questa estate, di Ortolani vicina alla sua prima maternità. Si affiderà a Diouf o ritornerà a calcare il modulo con Lucia Bosetti opposta? Situazione che abbiamo visto anche al recente All Star Game, sestetto nato dalle votazioni degli appassionati di volley italiani che hanno risposto con interesse al “referendum” proposto dalla Lega votando le formazioni che volevano che scendessero in campo all’inizio della sfida di Verona. L’opposta alla palleggiatrice, nei moduli delle squadre più interessanti, club o nazionali che siano, ha prerogative estremamente differenti e difficilmente paragonabile con il pari ruolo della pallavolo maschile. Passati i tempi in cui l’Unione Sovietica utilizza Batuktina solo per migliorare la ricezione, adesso la Russia è una di quelle nazionali che con Gamova ha potuto avere un’attaccante di palla alta preziosa anche dalla zona di difesa. La filosofia orientale prevede che l’opposta possa essere una giocatrice oltre che abile in ricezione brava soprattutto nel gioco in combinazione, quindi capace di attacchi rapidi anche con la fast; fa eccezione la Corea che avendo una schiacciatrice del calibro di Kim Yeon-koung utilizza l’attaccante mancina Hwang anche dalla zona uno, che non ha però offerto grande rendimento alle scorse Olimpiadi di Londra. Nel Brasile Sheilla ha un compito più come schiacciatrice non ricevitrice e il suo impiego non è comparabile a l’utilizzo che gli Usa hanno fatto con Hooker, forse l’opposta di ruolo più forte degli ultimi anni. In Italia lo scenario offre varie possibilità: lo stesso Mencarelli ha esercitato scelte differenti, affidandosi nella Nazionale Juniores Campione del Mondo a una giocatrice come Diouf, schiacciatrice con muro stabile, attacco di palla alta, ma non per combinazione, e interessante dalla seconda linea. Nel Campionato Europeo della scorsa stagione la scelta è ricaduta su Perinelli che ha avuto l’incombenza di ricevere in vece della pari età Sylla impegnata come schiacciatrice distante dalla palleggiatrice, scelte condizionate da quello che l’attività territoriale poteva offrire. Nell’ultima giornata di serie A1 è interessante notare che, in quasi tutte le otto squadre che hanno incrociato le armi, l’attaccante di migliore rendimento è stata l’opposta. Se escludiamo la performance di Petrauskaite, nella gara con Giaveno, che ha sopravanzato nei punti Van Hecke comunque protagonista della sua formazione, in tutte le altre c’è stata una supremazia della giocatrice di zona due negli score finali: Fabbris con 17 punti, Nikolova, Korukovets e Turlea a 18, Togut tornata grande realizzatrice con 27 punti, uno in meno di Moreno e ancora una volta al top Diouf autrice di 30 punti finali. Sono poi le stesse che primeggiano nella classifica individuale per punti dove tra le prime dieci figurano le opposte delle prime otto squadre in classifica, escludendo Villa Cortese e Chieri, a conferma che le attaccanti di zona due giocano un ruolo determinante nel rendimento della propria squadra. Senza ignorare le prestazioni di Aguero e Matuskova, rispettivamente con Modena e Crema, prima che le loro squadre fossero messe fuori dal torneo. In questo senso è affascinante la sfida tra Busto e Azerrail che vedrà di fronte Kozuch e Flier, già compagne a Novara quattro anni fa: sarà capace la schiacciatrice tedesca ad avere il sopravvento su quella olandese e trascinare Busto alla Final Four di Champions … o l’opposto?
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