Grand Prix d’Italy

di Luciano Pedullà

03/09/2013

Grand Prix d’Italy
Monza inizia a scaldare i motori, ma le azzurre d’Italia il proprio Grand Prix lo hanno già disputato e adesso pensano al Campionato d’Europa che inizierà il 6 settembre a Zurigo. La manifestazione mondiale voluta da Ruben Acosta venti anni fa, e del 1993 la sua prima edizione e che ha visto vittorioso il Brasile per ben nove volte con il successo di quest’anno, in questa stagione è passato un poco in sordina anche per l’allargamento a 20 squadre della competizione che ha perso il fascino di una gara d’elite. La finale a sei ha però premiato, ancora una volta, quelle nazioni che nelle ultime manifestazioni internazionali hanno rappresentato la crème del volley femminile e tra queste la presenza dell’Italia, assente peccaminosamente nella scorsa edizione, ha dato modo alle azzurre di Mencarelli di fare una ottima esperienza. E’ stato un Grand Prix di luci ed ombre per la nazionale Italiana ma alla fine, è doveroso dirlo, ha dato modo al C.T. dell’Italia di permettere ad alcune delle nuove leve della pallavolo azzurra di confrontarsi con le migliori al mondo e verificare quali saranno le possibilità che la pallavolo nazionale possa rimanere al vertice ancora per tanto tempo. L’estate era iniziata con l’ottimo risultato conquistato ai Giochi del Mediterraneo, non tanto per il tipo di manifestazione dove ovviamente sono assenti le migliori rappresentative internazionali, quanto perché l’Italia aveva sconfitto sul terreno amico la nazionale turca del neo coach Barbolini. La qualificazione alla fase finale del Grand Prix, raggiunta lasciando in patria Costagrande, Signorile, regista d’Italia in questa lunga estate, Guiggi e Arrighetti, aveva permesso di capire quanto i giovani talenti stiano crescendo, dimostrandolo ancora contro la Turchia battuta al gran completo nella gara decisiva. Nella Final Six il quinto posto per l’Italia è quanto ci si poteva e doveva aspettare. Il rinnovo ha mostrato il volto delle nazionali che in futuro domineranno ancora: il Brasile di Ze Roberto con la sola novità peraltro molto interessante Gabriela, la Cina di Lang Ping, con l’emergente Zhu ing. Va ancora una volta dato merito a Mencarelli di aver ottenuto un risultato interessante anche realizzando un turn over che ha permesso a tutte le giocatrici di casa nostra di prepararsi al meglio per gli Europei. Le note positive iniziano dalle prestazioni in attacco di Diouf e Sorokaite spesso stilisticamente poco belle da vedere, con rincorse e colpi non sempre vicine alla corretta esecuzione tecnica, ma sicuramente molto efficaci anche in alcuni momenti difficili. Altrettanto positiva deve essere ritenuta l’esperienza di Gennari che in un paio di anni è passata dalla serie B, alla panchina di A1, al campo e che ha retto benissimo mentalmente il ruolo di Libero in cui si è trovata costretta, ovviamente volentieri, a giocare partite importanti dimostrando come, per quanto ancora fallosa, la sua ricezione è un fondamentale che in futuro potrà darle la tranquillità per emergere nel ruolo di schiacciatrice, cosa di particolare importanza nell’attuale pallavolo. Altrettanto positiva la prestazione delle palleggiatrici Signorile e Camera: quest’ultima, entrata condizionata con gli Usa e in evidente soggezione, ha tenuto il campo molto bene contro la Serbia con momenti di buona pallavolo. E’ incredibile pensare come le registe che il Commissario Tecnico ha messo in campo questa estate l’anno prossimo giocheranno con i colori di due squadre neo promosse, mentre le formazioni classicamente favorite puntano su registe di oltre cortina! Sono le ombre della pallavolo italiana come quelle riguardanti il regolamento, ancora in vigore in Italia, che prevede che una under 21 nelle partite del massimo campionato possa essere sostituita illimitate numero di volte da una pari categoria: a che pro? Questa regola, magistralmente e giustamente utilizzata anche nella finale di Coppa Italia del 2008, prevedeva la sostituzione sistematica in seconda linea di Sorokaite con Merlo eliminando la giovane schiacciatrice dal sistema di ricezione, non favorendo la sua qualificazione nei fondamentali di seconda linea; quest’anno è successo anche tra Diouf e Bruno per la difesa del miglior marcatore azzurro. Visti i risultati di questi due fondamentali al Grand Prix, non sarebbe più opportuno favorire la crescita tecnica universale dei nostri giovani talenti e del futuro della pallavolo Italiana? Fortunatamente ci pensano i tecnici di base, anche se un campanello d’allarme molto forte l’hanno suonato i risultati negativi che la Nazionale Cadette ha raccolto al Campionato Mondiale, solamente decima, e a Eyof e Otto Nazioni. Adesso ci aspetta la Svizzera per l’esordio nel Campionato Europeo, nazione che storicamente non ci ha mai infastidito, ma che ha preparato con grande cura questa manifestazione per ben figurare nel novero continentale. Alla Nazionale Italiana del futuro non può impressionare una gara di questo genere, ricordando però che per battere qualunque avversario bisogna sempre portare il giusto rispetto!
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