Grazie a tutti!

di Pasquale Gravina - da Sisley.it

23/04/2012

Pasquale GravinaPasquale Gravina
Pasquale Gravina
Quando tre anni fa fui chiamato a dirigere la Sisley Volley, non avrei mai pensato di doverla accompagnare alla sua ultima partita. Pur consapevole che si trattava di una sfida impegnativa figlia di un ridimensionamento economico annunciato e di un paragone con il passato inevitabile, decisi di accettare perché avevo la convinzione di poter contribuire a riprogettare la società e formare una
nuova generazione di atleti. Oggi sono convinto più che mai che, seppur passando attraverso sacrifici miei e della mia famiglia in perenne spostamento, la scelta sia stata giustissima: in questi tre anni abbiamo ottenuto dei risultati, vinto un trofeo e costruito un gruppo di lavoro di cui vado assolutamente fiero.

Ciò è stato possibile grazie a tutti i componenti della società che qui ringrazio:
Gilberto Benetton per aver permesso con il suo impegno diretto - di venticinque anni - di elevare definitivamente lo standard di questo sport non soltanto per le vittorie conquistate, ma anche e soprattutto per la mentalità, la serietà e l’alta professionalità con cui sono arrivate.
Giorgio Buzzavo per avermi dato la fiducia di dirigere la società di pallavolo più importante del mondo passando attraverso continui confronti utilissimi alla mia comprensione ed evoluzione personale.
Paolo De Marco, Enzo Lefebre e l’intero Consiglio Sportivo per aver messo la loro preziosa esperienza sempre a mia disposizione.
Michele De Conti per la dedizione, l’onestà e la competenza di un vero appassionato di pallavolo che, per il bene di questo sport, dovrebbe avere sempre un ruolo di riferimento.
Annalisa Bassetto, Vilma Contardi e Laura Carestiato per la grazia e le capacità che soltanto le donne possono portare in un ufficio.
Alberto Cazziol, Claudio Busato e Simone Fregonese per la disponibilità, le competenze e la passione che hanno sempre dimostrato.
Piero Granello, Guido Ordaliso e Arturo Esci per la magia di saper essere stati dei vecchi consiglieri con i giovani e tre eterni giovani con i vecchi giocatori.
Roberto Piazza per aver messo tutto se stesso nella costruzione del progetto tecnico e per essersi relazionato sempre con l’onestà e la limpidezza delle persone migliori. Ora tutti si accorgono delle sue qualità, io le conoscevo da tempo.
Tomaso Totolo e Roberto Rotari per essere stati due assistenti allenatori di grandissimo spessore umano e tecnico.
Michele Zanin, Giovanni Cappelletto, Leonardo Renosto, Diego Martin, Alberto Tosatto e Laura Napoli per aver permesso con la loro straordinaria abnegazione e competenza di fare del settore giovanile di questa società un punto di riferimento internazionale assoluto.
Luca Baiguini e Davide Grigoletto senza la cui estrema competenza professionale unita alla capacità di saper stare in una squadra, tanti risultati non sarebbero stati possibili.
Luca Vaccario e Antonello Pannone per la loro pazienza e professionalità che ci hanno consentito di risolvere tanti problemi con facilità.
Alberto Andreoli: pur sempre restando dietro le quinte con la sua presenza ha contribuito ad elevare la qualità della preparazione della squadra.
Francesca Conte e Stefano Cal per aver dato un contributo importante pur essendo arrivati all’ultimo momento.
Samuele Papi e Alessandro Fei i due capitani della mia gestione, attraverso cui ringrazio tutti gli atleti che hanno fatto parte di questa avventura, che hanno assolto il ruolo con responsabilità straordinaria senza mai far mancare l’enorme talento del quale sono in possesso e del quale la pallavolo dovrà essere sempre fiera custode.
Per ultimo ho voluto lasciare Andrea Benetton che è stato mio presidente per due anni. Credo sia arrivato col mio stesso entusiasmo e voglia di imprimere un cambiamento. Quando ha capito che non c’era più la prospettiva del futuro mi ha spinto, con una lealtà inusuale in questo mondo della quale lo ringrazio profondamente, a dare alla società comunque il massimo impegno dettato, oltre che dal senso del dovere, dall’amore che ha avuto sin da piccolo per le squadre di famiglia. Sono convinto che saremmo riusciti a fare grandi cose, ma forse a ben pensarci la cosa più grande è stata misurarci nelle difficoltà, che è il solo momento nel quale si conoscono davvero gli uomini. 
Grazie.
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