Guidetti e Bahar hanno detto due volte sì

di Lanfranco Dallari

23/09/2013

Bahar Toksoy e Giovanni GuidettiBahar Toksoy e Giovanni Guidetti
Bahar Toksoy e Giovanni Guidetti
Quel giorno potrò dire c’ero anch’io! Un matrimonio tanto inatteso, per i più e non solo, quanto stellare, organizzato nei minimi dettagli, in una location hollywoodiana, come l’ha descritta Julio Velasco, uno dei 400 invitati al fatidico sì di Giovanni Guidetti e Bahar Toksoy, splendida giocatrice di volley del Vakifbank allenata dal “Bomber”, la squadra campione d’Europa in carica oltre che protagonista dell’ultima impressionante stagione agonistica dove ha collezionato 47 vittorie consecutive senza neppure una battuta d’arresto che hanno consegnato a questa società oltre alla Champions League anche lo scudetto e la Coppa di Turchia. Guidetti si presentava con la fresca vittoria della medaglia d’argento ai Campionati Europei conquistata domenica a Berlino dalla sua Germania. La cerimonia si è tenuta sabato sera nel suggestivo locale "Cubuklu 29" a Beykoz, nella parte asiatica di Istanbul.
Dall’albergo Holiday Inn Express è partito puntualissimo (anche troppo!) alle ore 18.45 un pullman che ha trasportato gli ospiti di Giovanni che hanno preferito evitare per il trasferimento in taxi: dovendo comunque obbligatoriamente affrontare il perenne caotico traffico della metropoli turca, mostruoso e pressoche costante per 24 ore al giorno, quasi tutti si sono sentiti più sicuri nello scegliere un mezzo di grandi dimensioni in modo, all’occorrenza, da poter attutire meglio l’eventuale impatto con altre auto o temerari pedoni, forse nella speranza di essere un pò meno shakerati nel tragitto…. quando l’interminabile colonna per qualche istante sembra misteriosamente svanire si ha l’impressione che si accenda un semaforo verde immaginario che invita i conducenti delle auto gialle ad accelerazioni stile Gran Premio di Formula 1, occasione sfruttata sempre e comunque dai piloti turchi, che si distraggono spesso e volentieri. In una normale corsa, oltre a telefonare, studiare la strada su mappe strane in un secondo smartphone, ne approfittano contemporaneamente per mangiare qualche pistacchio e per chattare su facebook….e pare abbiano 2 mani come tutti gli altri comuni mortali… e molti si improvvisano taxisti, visto che con orgoglio dicono di farlo come secondo lavoro. La domanda sorge spontanea: ma come vengono rilasciate le licenze di guida e soprattutto per guidare i “razzi gialli” in questa città? A dire il vero di incidenti su queste strade non se ne vedono quasi mai quindi… a guidare sono bravi… oppure fortunati!
Ho scelto di arrivare nella nuova patria del mio fraterno amico Giovanni il giorno prima del grande evento, sono atterrato con la mia fidanzata Elena all’aeroporto internazionale Sabina Gokcen, nella parte asiatica, confortato nella scelta nel momento della prenotazione dall’allenatore campione d’Europa in carica, il quale mi ha confermato che è molto più comodo di quello di Ataturk ubicato nella parte europea della città…. Ovviamente la comodità è considerata in relazione al tempo necessario per lo spostamento dopo l’atterraggio, questa è la prima ed unica considerazione da farsi sempre ad istanbul…. poi scopro che Giovanni, che abita a pochi quartieri di distanza dall’albergo che mi ha prenotato, atterra regolarmente nell’altro aeroporto…. mumble mumble…. qualcosa non mi convince…
Prima di imbarcarmi dall’aeroporto di Bologna ho telefonato allo zio di Giovanni, il simpaticissimo Paolino Guidetti, mio fantastico compagno di diverse telecronache, con mio sommo dispiacere ho appreso che non sarebbe venuto al matrimonio. Accc… colpo ferale! Gli ho chiesto a cosa fosse dovuta la sua assenza, mi ha risposto: “Eh…qualcuno deve stare a casa, mi hanno lasciato 20 cani e 10 gatti, qualche nipote e altre cose da fare…mi perdo la festa, Giovanni già è bravo a sbaraccare, figuriamoci al suo matrimonio! Diciamo che in famiglia mi hanno sorteggiato…. Alla fine armain a cà mè! (“rimango a casa io” , per i non emiliani!). Poi il figlio Ettore mi ha detto che non è andata proprio così…. E la spiegazione della sua esclusione è stata un pochino diversa, al mio ritorno vado a tirargli le orecchie, promesso…. Ma non vi posso riportare le parole esatte riferite dal padre al figlio, ma Hector mi ha convinto, imitandolo alla perfezione mentre le riportava minuziosamente….
Concentraimoci sul matrimonio: ho chiesto a Giovanni cosa volesse come regalo; pensando di donargli qualcosa di utile avevo proposto un taxi considerato dove vive da ormai 5 anni e dove pare vivrà a lungo…. ecco la sua risposta: “In Turchia non esistono liste di nozze, l'usanza è comprare monete d'oro fatte apposta per i matrimoni. La vostra presenza e il vostro disturbo nel venire fino ad Istanbul sono per me già il regalo più bello che potete farmi/farci, quindi non disturbatevi affatto per il regalo. Se proprio non volete presentarvi a mani vuote una bottiglia di buon champagne di buon vino o di buon wiskey single malt sarà sempre apprezzata!”.
Appena arrivato al "Cubuklu 29", dopo aver salutato mamma Laura e papà Adriano, mi sono precipitato con altri amici a salutare Giovanni che, in una suite del castello stava attendendo l’arrivo della fatidica chiamata, accompagnato da tartine e vino pregiato, immancabile in qualsiasi occasione, figuriamoci in questa. Diciamo che da bere ce n’era abbastanza, non poco, come ha confermato l’esperto Puddu. Giò era tranquillo, strafelice di vederci, al pari del suo cane Chaky, che fino a quel momento gli stava tenendo compagnia slurpandosi varie tartine create da importanti chef. Giovanni ha ringraziato gli ospiti per i regali, ha ricordato che le bottiglie che gli avevamo portato erano per lui e la sua futura moglie, pertanto ha aggiunto “D’un Dio lasciatele ben lì sul divano…non è che fate finta di regalarmele e poi le portate via, vi conosco io… quischè in bouni” (“queste sono buone”, dialetto modenese-reggiano)… subito siamo stati richiamati all’ordine, vietato tenere liquidi in tasca, sembrava di essere all’imbarco in aeroporto….ma la festa non era ancora iniziata, ed era ben lungi dall’essere in dirittura d’arrivo!
Venerdì, appena arrivato in albergo mi sono subito sentito a casa: è stato magnifico incontrare alla reception Ganassino (Luca Ravazzini), Ciops (Giancarlo Quartieri) e Magretto (Luciano Corradini), con loro ho trascorso 2 giorni fantastici, a dir poco divertentissimi. Da tempo non ridevo così tanto, li ringrazio di cuore per la loro straordinaria compagnia e mi scuso con “Gana” per averlo spesso sacrificato in taxi sulle gambe di Luciano, non so chi rischiasse di più se loro a stare scomodi o Ciops in prima linea davanti…. però era bello rischiare la vita tutti insieme appassionatamente su quei jet gialli che viaggiavano a bassa quota. Quei trasferimenti rimarranno indimenticabili al pari di una passeggiatina di oltre 30 km che ci siamo fatti sabato, ben guidati dal nostro navigatore vivente Luca, tecnologico e preparato su tutto tranne che sulle funicolari istanbuliane….
Riabbracciare Giovanni è per me sempre una grandissima emozione, ci lega un’amicizia indelebile di vecchia data, è una persona che adoro, solare e dal cuore gigante, umile e buono, dai grandissimi valori, impossibile non volergli bene; alla cerimonia molti facevano notare come non fosse un caso che in tanti avessero attraversato mezzo mondo per essere presenti, e tutti per il piacere di esserci, forse anche per essere certi che non fosse uno scherzo…. Da più amici ho sentito dire: “Avrei potuto immaginare tante cose nella mia vita ma mai che un giorno potesse sposarsi Giovanni. Sono curioso di veder se scende davvero da quella scala…”.
Prima della cerimonia ho parlato a lungo con Ivan Miljkovic, fantastico giocatore serbo da alcuni anni punto di forza del Fenerbahce Istanbul nonché grande amico di Giovanni, scelto nientemeno che come suo testimone di nozze. Gli ho ricordato che da lì a pochi minuti con la sua firma avrebbe avuto grandi responsabilità… sapevo che in questo ultimo periodo aveva trascorso tantissime serate in compagnia del Bomber e che pertanto aveva avuto modo di analizzarlo alla perfezione, il suo benestare mi dava fiducia e mi tranquillizzava. Mi ha detto che Giovanni era tranquillo e strafelice della scelta, ok Ivan, mi hai convinto.
Dopo la cerimonia Giovanni mi ha scritto su WathsApp: “Ancora una volta grazie per essermi stato vicino. Per me è stato importante averti al matrimonio”.
I ritmi di Giovanni sono sempre stati frenetici…. Non molti sanno però che al matrimonio di venerdì sera di Istanbul ha fatto seguito quello del sabato a Izmir, città natale della Bahar, incredibile ma vero…oltre 500 invitati hanno preso parte alla cerimonia, sì, avete capito bene. E in questa occasione Giovanni e Bahar hanno detto di nuovo sì! Sul volo di ritorno papà Adriano, appreso che già questa domenica sera Giovanni avrebbe fatto allenare la squadra, ha riferito di aver detto al neo sposo queste parole: “Avete ballato tanto in questi due giorni di matrimonio, la Bahar ha saltato per ore, forse se la fai riposare non è una brutta idea”.
Giò sul lavoro è uno stakanovista, da sempre, quindi…. anche il riposo della Bahar temo debba attendere!
Lui è abituato a fare tutto bene, quindi anche stavolta sono certo che la sua Bahar sia una scelta vincente…
In bocca al lupo amico mio!
Con amicizia Lanfranco
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