Gulinelli, un esonero che parte da lontano

di Adelio Pistelli

26/01/2012

Flavio Gulinelli

Tanto tuonò, che piovve. A Cuneo, la temperatura era decisamente alterna da tempo. Da molto tempo. In molti, forse anche troppi avevano spesso (qualcuno vestito da Cassandra lo aveva fatto già al momento dell’incarico) avevano puntato il dito sulla difficile ‘convivenza’ tra il tecnico (ora ex) Flavio Gulinelli e gran parte della squadra. Un team ricco di campioni, carichi di classe e di carisma. Personaggi esperti e dal carattere forte, doti che forse, davvero, hanno pesato nel contesto dell’attività stagionale e che ha fatto ancor più capolino ultimamente aiutando (si fa per dire) a creare l’ultimo difficile momento tecnico di Cuneo. E della sua società dove, dopo aver ufficializzatolo lo stop lavorativo a Flavio Gulinelli, ci si affretta dire: “L’esonero non è assolutamente legato alla eliminazione dalla coppa Italia di mercoledì sera”.
Il tecnico (anzi ex) preferisce non aprire bocca ma, conoscendolo, probabilmente starà già pensando ad un immediato rilancio personale attraverso una nuova panchina. Se così fosse sarebbe la a soluzione antidoto ad una grande amarezza professionale. Lo sapremo presto, come sapremo quanto prima cosa succederà all’interno della formazione piemontese affidata, al momento, a Camillo Placì ed il suo scout man Piroli. Sarà così fino al termine della stagione?
“In questo momento è troppo presto per dare una risposta – afferma Marco Pistolesi, unico portavoce della società -. In questo continuo impegno sportivo, stiamo partendo e resteremo lontani da casa almeno sei giorni (gara di campionato a Latina, domenica e poi trasferimento a Macerata per gara-uno di Champions League contro la Lube, mercoledì, ndr) e utilizzeremo questo periodo anche per capire e valutare altre strade per poi, magari, fare delle scelte che, al momento, non sono in agenda. Escludo dunque e subito che Cuneo abbia esonerato Gulinelli perché aveva già pronto un nuovo allenatore. Per esempio, sento dire in giro il nome di Lorenzetti: niente, nessun contatto con l’ex coach di Piacenza, credetemi”.
Rapido marcia indietro per parlare dell’esonero che, appunto, non sarebbe figlio del secondo flop stagionale come l’eliminazione dalla coppa Italia, dopo la sconfitta in Supercoppa con Trento, lo scorso novembre. “No, lo ripeto – è ancora Pistolesi che parla – era maturata ormai una situazione difficile da sostenere. Da due-tre partite non c’era più feeling tecnico tra squadra e Flavio (Gulinelli, ndr) e quando si vedeva sottorete era solo la coda di quanto accadeva durante i giorni di allenamento. Quei pochi che potevamo fare, del resto, visto che ultimamente siamo più in giro a giocare che allenarci. No, bisognava prendere una drastica decisione, insomma, per trovare a rimettere in carreggiata una formazione che, ultimamente, è sembrata l’ombra di se stessa- Umanamente dispiace perché Gulinelli e poi, quando accadono certe cose è una sconfitta per tutti. Però, ritengo che non potevamo più aspettare su una decisione che stavamo valutando da giorni”.