Gulinelli vuole punti dai "cugini" di Cuneo

di Adelio Pistelli

03/03/2011

Flavio Gulinelli durante un time out

Asti è lontano solo una novantina di chilometri da Cuneo. Flavio Gulinelli domenica respirerà comunque un po’ d’aria di casa. “Mica vero, tanta aria di casa”. Sorride il cinquantaduenne tecnico astigiano di Castellana, in questo momento assoluto protagonista del campionato di A1 e, da qualche giorno, anche… Imperatore della città pugliese. “Sono stati stupendi. Sono cose che fanno bene. Mi sento onorato e orgoglioso”. Sì, perché con uno striscione presentato durante l’ultima gara vinta contro Piacenza, con la scritta ‘Flavio sei il nostro imperatore’, i tifosi volevano ringraziare il tecnico per le cinque meraviglie regalate al popolo di Castellana. Cinque meraviglie, alias le cinque vittorie che la Gulinelli band ha centrato nel corso delle ultime settimane e che, di fatto, hanno rovesciato come un calzino il cammino in A1 di Cozzi e compagni. Un cammino straordinario, forse impensato anche dal più inguaribile degli ottimisti ma sicuramente sperato da tutto l’ambiente che non aveva mai perso la fiducia di salvare la stagione anche quando Castellana sembrava già avere un piede in A2. Invece… Invece, ecco l’arrivo di Gulinelli sulla panchina, ecco la svolta, ecco una squadra che inizia a schiacciare murare e vincere. Un ruolino di marcia impressionante per la neo promossa che è servito a rimpinguare la classifica e mettere i brividi addosso a chi è davanti, ormai, solo due punti, come Latina e, forse, come Roma. “E’ decisamente un gran bel momento che voglio dividere con tutti. E’ insieme che abbiamo iniziato a cercare il traguardo della salvezza; insieme stiamo lavorando per cambiare radicalmente il campionato di Castellana. Sta andando bene, stiamo giocando bene e sono situazioni particolarmente felici. Però, proprio per non bruciare tutto ciò che stiamo facendo, è giusto definirle una sorta di ‘fieno in cascino’ per il prossimo futuro tutt’altro che facile”. Il prossimo, prossimo futuro, per esempio, si chiama Cuneo che si trova a novanta chilometri, appunto, da Asti la sua città. Però la geografia e l’amore per la propria Regione in questo frangente, passano in secondo piano. Domenica andrà a casa del team con il tricolore sulle maglie e che sembra un animale ferito dopo l’amarezza di Champions League contro Mosca… “Intanto e lo dico con sincerità, ho visto la partita e sono veramente dispiaciuto per come è finita gara-uno contro i moscoviti. Poi, se chiudi gli occhi per qualche secondo, iniziano a tremare i polsi se solo pensi contro chi dovremo giocare. Squadra fortissima quella di Giuliani. Formazione senza punti deboli, in grado di rovinarti la giornata con ogni pallone. E allora guardiamo a noi stessi e vediamo di riuscire a fare la nostra partita”. Magari incontrerete una squadra con qualche novità tecnica, figlia di un turnover che i campioni d’Italia potrebbero mettere in atto in prospettiva gara-due di Champions, in Russia… “Chissà, forse succederà e se volete sono anche scelte che ci stanno. C’è liberta di pensarla come ognuno vuole. Ma per quanto ci riguarda non dobbiamo proprio guardare a chi andrà sottorete. La certezza è che dal’altra parte ci sono i campioni assoluti, maestri di pallavolo e se dovessero esserci delle novità, vale la pena ricordare che in panchina il tecnico Giuliani dispone di atleti che giocherebbero titolari ovunque. Dobbiamo pensare solo a giocare e se ci dovessero essere delle opportunità, dovremo essere bravi a sfruttare. Però, inutile girarci attorno: è impegno durissimo".