Halanda: "L'Europeo? Dicono tutti Russia, però..."

di Adelio Pistelli

21/09/2013

Lubor HalandaLubor Halanda
Lubor Halanda
Anche lui dice Russia ma vuole dividere i pronostici dell'Europeo di volley appena iniziato in Danimarca e in Polonia. E' vero, lo dicono in molti ma questo è un parere dei più illuminanti, se volete: "In corsa vedo benissimo l'Italia, senza togliere la Polonia che non sarebbe magari una sorpresa oppure la stessa Germania in grande crescita". Non resta che aspettare e vedere. Intanto chi parla è Lubor Halanda, per i più giovani forse è un nome (e cognome) sconosciuto. Magari non in Slovacchia, ma in Italia ha giocato, allenato e vinto quando stavamo per scoprire la nostra 'Generazione dei Fenomeni'. E sì, Halanda, oggi quasi sessantenne slovacco, da otto anni presidente della Federazione del suo Paese (" a fine anno le nuove elezioni, vedremo"), Board Member della Cev e vice presidente dello Slovak Olympic Committee, ha iniziato a schiacciare e murare in Italia durante il campionato 1983-1984. Lo ha fatto a Falconara con quella famosa (e ormai storica) Kutiba che... "Ho sempre nel cuore. E' stata un'esperienza straordinaria e la città, i tanti amici che ho da quelle parti erano e restano un prezioso tesoro". Parla un perfetto italiano anche perché la sua avventura professionale dopo Falconara ha avuto successivi sbocchi piemontesi (a Mondovì) prima di chiudere, da giocatore, ad Agrigento. Però, proprio a quei giovani che non conoscono Halanda, soprattutto quelli umbri alle prese ultimamente con... campanilistiche vicende cittadine, va ricordato che l'attuale presidente della Federazione Slovacca è l'uomo che guidava Città di Castello alla vittoria del campionato di A2 nel 1992, storica promozione bissata per la prima volta da quel 1992, la scorsa primavera dal team umbro. "Ho telefonato all'amico Arvenio (il presidente di Città di castello, ndr) per fare a lui e tutti i complimenti per la bellissima vittoria e per augurare loro un torneo di A1 dei più belli. Anche se, mi rendo conto, che sarà una stagione difficile e delicata". Adesso, Halanda, come accennavamo all'inizio, è super impegnato per quella pallavolo che ha ama ma che "E' cambiata tanto. Lo so, magari non dico niente di nuovo però lo voglio ripetere: è pallavolo offensiva più che tecnica che, anno dopo anno, ha lasciato spazio e tanto alla potenza. E' volley di muscoli più che di genialità anche se, lo vedete, lo spettacolo non manca". Era appena terminata Germania-Russia, una delle sfide più coinvolgenti (vinta dalla Germania: sorpresa?) del girone polacco degli Europei dove Halanda è presente come 'uomo Cev'. Tra una pratica ufficiale, una firma sui referti, uno scambio di opinione con altri alti dirigenti internazionali del volley, il suo giudizio-parere si allarga a tutto ciò che avverrà da qui a Copenaghen dove si giocherà la grande finale. "Saranno Europei comunque molto belli e forse con qualche sorpresa anche se, alla fine, le maggiori candidate si giocheranno un posto sul podio a caccia della medaglia più bella. Lo ripeto, tutti credono sarà la Russia vincere e se lo sapessi per certo..."
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