I ricordi di Hubner

di Adelio Pistelli

21/09/2013

Stefan HubnerStefan Hubner
Stefan Hubner
La giornata è fredda ma il sole riesce a riscaldare e, soprattutto, illuminare un paesaggio dei più belli. Il lungomare di Gdynia ha qualcosa di affascinante e mentre c'è chi riesce a togliersi l'ultima soddisfazione estiva con un bagno nelle fredde (crediamo sulla parola) acque del Baltico, c'è chi più tranquillamente passeggia per riflettere su quanto sta accadendo agli Europei di Volley. Per esempio Stefan Hubner, indimenticato centrale tedesco, per anni e tanti protagonista del nostro campionato, oggi 'secondo' del team del suo Paese. "Me lo ha chiesto Vital (Heynen, attuale tecnico delle Germania, ndr) e sono molto contento di esserci. Stiamo lavorando su un bel progetto, vogliamo crescere e fare bene. Le potenzialità ci sono". Primo messaggio di grande significato: la vittoria sulla Russia (match diretto e benissimo dal fischietto italiano Fabrizio Pasquali), gara molto belle, soprattutto per il team tedesco efficace in difesa, bene in ricezione e puntuale in attacco. "Sì, direi bene ma è chiaro - sorride Hubner - che il bello deve ancora arrivare. Evidentemente la partenza però ci deve aiutare". Nessuna parola sui centrali, veri protagonisti sottorete contro i giganti russi come lo era Stefan quando murava e schiacciava in Italia. Era arrivato a Loreto, quasi sconosciuto, poi è diventato gradualmente uno dei giocatori più seguiti e apprezzati nella sua escalation italiana con il top a Treviso. Nemmeno un serio infortunio lo ha tolto dal campo: "Lo ricordi ancora?- sorride Hubner -. Pensavo fosse ormai solo un mio amarcord. Ho avuto paura, nel frattempo ho fatto anche un pò il commentatore televisivo per non pensare alla sfortuna che mi aveva colpito. Ma volevo tornare, avevo ancora tanta voglia di giocare è piano piano, ce l'ho fatta. Magari non è stato tutto come prima ma da quando mi ero fermato, agli inizi del duemila, le cose però sono rientrate. Posso dire di essere stato professionalmente fortunato, senza dubbio e poi a febbraio diventerò anche papà: sono molto emozionato". E le riflessioni di Stefan sul lungomare di Gdynia, forse, non solo sono sul volley. Ma adesso è il volley che tiene banco. Adesso Hubner è un assistente affidabilissimo. Lo segui in panchina, lo vedi freddo e lucido, mentre appunti sulla sua cartellina , occhialini da professore ("gli anni passano" sorride) e nei time out regala qualche consiglio ai suoi centrali. Poi torna a seguire palla su palla come faceva da giocatore, forse già sapendo cosa succederà un secondo dopo. Nel pomeriggio di oggi (sabato) la sfida contro la Bulgaria allo Sports Arena di Gdynia che può valere il primo posto del girone. "Forse e senza guardare e tanto a quanto accade altrove". Già, altrove, per esempio ad una ventina di chilometri dove c'è l'altro girone (a Danzica) con i padroni di casa della Polonia che vincono contro la Turchia davanti a dodicimila persone dell' Ergo Arena. "Eravamo un pò tesi ma va bene, per il momento- sono parole del tecnico Anastasi mentre chiacchiera con l'amico e... paesano (abitano entrambi a Poggio Rusco, nel mantovano) Emanuele Zanini da qualche settimana nuovo coach turco. E la giornata che verrà dirà ancora tante verità. per esempio dopo Germania-Bulgaria (a Gdynia), a Danzica ci sarà Polonia-Francia: e qui sarà ancora (Anastasi-Tillie) amici contro. E l'europeo Danese-Polacco è appena incominciato.
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