Il coraggio e la serenità di Cuneo e Pesaro

di Adelio Pistelli

11/02/2011

Alberto GiulianiAlberto Giuliani
Alberto Giuliani
Sono entrambi marchigiani. Sono entrambi al debutto nella Champions League ma non sembrerebbe guardando a cosa sono stati capaci di fare. Alberto Giuliani (da San Severino Marche), Paolo Tofoli (fermano di nascita ma fanese da sempre) sono i comandanti in capo di due autentiche corazzate (Lannutti e Scavolini)
che nelle ultime ore hanno devastato la Russia pallavolistica in lungo e in largo. Due impronte irreversibili lasciate a Mosca e Belgorod con contorno di generali apprezzamenti anche da parte di chi ha subito le ire funeste di Cuneo e Pesaro. Una massima dice: “il coraggio è il prezzo che la vita esige per avere la serenità”. Sembra fatto apposta per questi due ‘comandanti’ e per le loro meravigliose truppe che, alla vigilia di due delicatissimi impegni hanno coraggiosamente mirato al cuore di due imprese con consapevolezza dei propri mezzi e, appunto, con serenità. La Campagna di Russia, ricordate? Paolo Tofoli per sdrammatizzare un po’
aveva guardato alla super sfida di Mosca, contro la Dinamo e che valeva il passaggio ai quarti di Champions League, etichettando l’impegno moscovita a qualcosa che assomigliasse ad una vera impresa. Lo è stata se solo si guarda al modo in cui la sua Scavolini, ha battuto per la seconda volta e in una settimana la grande ex Costagrande e socie, stravolgendo i progetti di una squadra costruita per vincere. Dovunque e contro chiunque. Ma c’è sempre una eccezione che conferma la regola. La Campagna di Russia, ricordate? Alberto Giuliani è tornato a Cuneo solo nella tarda serata di oggi, giovedì. Altro viaggio allucinante ritornando da
Belgorod, però consumato senza tensioni addosso ma con la felicità e la certezza di continuare a correre in Champions (a proposito: prima volta nei quarti per la società piemontese) dopo aver lasciato solo rovine nei capannoni del Lokomotiv. Come sette giorni prima, infatti, altra sonora lezione della Lannutti band ad avversari che soprattutto sui muscoli cercavano il rilancio dopo la magra di gara uno. A Mosca come a Belgorod: messaggi in sinergia da parte del team di Giuliani e quello di Tofoli. I piemontesi, se ancora ce ne fosse stato bisogno, hanno confermato la reale forza mentale, tecnica e agonistica; le ‘colibrì’ pesaresi,
uniche rimaste a rappresentare l’Italia nella Champions, hanno anche capito e fatto capire di potersi regalare (e regalare a Pesaro che schiaccia) l’unico trofeo che manca alla società marchigiana. Un po’ come a Cuneo dove c’è chi sta già prenotando il viaggio a Bolzano, sede della final four di fine marzo. Ma prima… Prima Giuliani e la sua straordinaria armata dovranno vincere gara uno dei quarti e poi, tornare in Russia (e proprio a Mosca) per eliminare la Dinamo, quella che nella capitale russa fa rima con la femminile eliminata dalla
Scavolini. Ed i piemontesi, lo sanno bene, dovranno mettere in atto un nuovo capolavoro. A proposito delle campionesse d’Italia, invece, per cercare di guadagnare la final four, non andranno tanto lontano (a Zurigo). Stavolta, pronostici solo tutti per Tofoli e le sue ragazze. Alle corte: attenzione, è troppo facile, tutto troppo facile. Vero Paolino? Però entrambi, Cuneo e Pesaro hanno coraggio e troveranno serenità per raggiungere obiettivi mirati e dichiarati. Come sanno fare solo le grandi squadre.
Sigla.com - Internet Partner