LA GOVERNANCE DELLA CEV. Non c’è neanche un italiano del nuovo Consiglio di Amministrazione della Federazione Europea. E a guardarci bene non c’è neanche un polacco o un turco, ovvero non sono stati eletti rappresentanti delle Federazioni che possono vantare i campionati continentali più importanti. In compenso sono stati eletti un irlandese, un portoghese e anche uno di Gibilterra (!), paesi in cui notoriamente la pallavolo è diffusissima… Il nuovo presidente è il croato Roko Sikiric, eletto con 36 voti, successore del serbo Aleksander Boricic (che lascia dopo 2 mandati per andare a tempo pieno in Fivb). Non ce l’ha fatta dunque il nostro Renato Arena, dato da tempo per favorito e invece fermatosi a quota 16 preferenze. Una sola preferenza invece per il danese Eric Adler e neanche una per il polacco Leszek Wencel. L’elezione avvenuta presso il Maschio Angioino di Napoli ha delineato il volto della nuova governance della Cev, che dovrà lavorare nel quadriennio 2024/2028: nel CdA figurano anche l’irlandese Clodagh Nic Canna, il serbo Ivan Knezevic e il portoghese Leonel Salgueiro. annunciati dal neo-presidente. Inoltre sono stati votati il bulgaro Ljubo Ganev, nostra vecchia conoscenza, Il belga Guy Juwet, il ceco Marek Pakosta, il francese Eric Tanguy, il lettone Arturs Vitkovskis e per l’appunto la rappresentante di Gibilterra Emma Labrador. Infine al secondo turno sono stati votati il danese Eric Adler, la lituana Alisa Cesnuleviciute, la scozzese Margeret Ann Fleming, l’azero Jalil Jafarov, il macedone Petar Jovanovski, lo slovacco Marek Rojko, lo sloveno Metod Ropret e la svedese Annika Sjoberg. Una presenza italiana l’avvocato biellese Giulia Vigna, confermata nella camera legale grazie all’ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni. E’ la figlia di Giusi Cenedese, subentrata nel Consiglio Federale dopo le dimissioni di Eugenio Gollini come prima dei non eletti. In bocca al lupo. E se avremo bisogno di qualcosa in Lussemburgo, chiameremo lei. Non vedo molto alternative…
ECO MEDIATICA. Il trionfo olimpico delle azzurre a Parigi è stato accompagnato da un’incredibile battage sui giornali e in tv: tutti hanno comprensibilmente espresso giudizi entusiasmanti sull’impresa della nazionale femminile, che in tutto in torneo a Cinque Cerchia ha perso solamente un set eguagliando il record del Brasile, che all’Olimpiade di Pechino nel 2008 aveva perso un solo set nella finale con gli USA. A fare da contraltare alle meritatissime lodi riservate alle azzurre ci sono state le tante critiche rivolte agli azzurri, alcune giustificate (De Giorgi avrebbe dovuto fare qualche cambio di più, anche in regia) e altre no (bisogna rendere onore ad esempio alla forza della Francia). Ci sta tutto: sono le regole del gioco, anche quelle non codificate della comunicazione. Il vero rischio? Che la pallavolo in una prospettiva non troppo lontana diventi sempre più sport declinato al femminile e sempre meno al maschile. Non solo peraltro in Italia, dove la percentuale delle tesserate ammonta già a più del 70 per cento di quanti annovera la Federazione. Lo stesso problema lo ha anche ad esempio il Brasile, paese in cui il volley è molto diffuso e amato, come mi confermava a Parigi il vecchio amico Radames Lattari, dt della Seleçao. E con un reclutamento sempre più ridotto, diventa sempre più complicato trovare nuovi talenti che garantiscano un futuro alla qualità dei club e della nazionale. Si tratta di un motivo di riflessione da parte di chi gestisce il movimento. Urgente direi.
PAOLA MUSEALE. Il pallone della finale olimpica femminile di pallavolo vinta dall’Italia 3-0 sugli Stati Uniti è stato messo nel museo olimpico di Losanna insieme alla maglia di Paola Egonu. Una soddisfazione enorme e meritatissima per la stella della nazionale italiana, che in occasione della rassegna francese ha saputo esprimersi su livelli assoluta eccellenza con una incredibile continuità e pochissime sbavature.
AZZURRINE D’ARGENTO. È terminata con la medaglia d’argento l’avventura della nazionale femminile Under 20 nel Campionato Europeo di categoria: in finale le azzurrine di Nino Gagliardi sono state superate 15-11 al tie break dalla Turchia, incappando in tal modo nell’unica sconfitta di tutta la rassegna continentale. Al terzo posto il Belgio, capace di superare 3-2 la Polonia. Il riconoscimento di miglior libero è andato a Anna Bardaro, di miglior schiacciatrice a Maria Teresa Bosso e di miglior centrale a Linda Manfredini, mentre mvp è stata premiata la turca Ozdemir. L’Italia può dormire sonni tranquilli: la base continua a sfornare con continuità gioelli che garantiscono un futuro roseo alla nostra pallavolo.
WORK SHOP PER ALLENATORI. Domenica 22 settembre torna il tradizionale appuntamento al Centro Pavesi con il work shop per allenatori. Quest’anno i due relatori d’eccezione saranno Massimo Barbolini e Rado Stoytchev: il tecnico modenese che il prossimo anno andrà negli States per vivere una bellissima esperienza nella neonata Lega professionistica femminile parlerà di “Contrattacco dopo la difesa” mentre il tecnico bulgaro della Rana Verona farà una lezione su “La distribuzione del palleggiatore”. Si inizierà alle ore 14.00 e ci sarà come è ormai consuetudine il prezioso contributo delle due selezioni lombarde grazie alle quali la parte pratica completerà quella teorica. Ci vediamo lì, numerosi come sempre.
Buona pallavolo a tutti!