Il grande sogno svanito di Bernardo

di Lorenzo Dallari

12/08/2012

Bernardinho e Lorenzo DallariBernardinho e Lorenzo Dallari
Bernardinho e Lorenzo Dallari
L'amarezza che prova è davvero immensa, ma non perde il sorriso - omprensibilmente amaro - e la disponibiltà a scambiare due chiacchiere con un vecchio amico. Bernardinho attende di entrare in conferenza stampa per sottoporsi al fuoco incrociato dei giornalisti brasiliani, prende fiato e si ferma con me una decina di minuti. Lo trovo sempre molto lucido e intelligente, stessa impressione che ho avuto quando ci siamo conosciuti vent'anni fa. "Sono molto stanco, e adesso la fatica mi pare insostenibile. Sono 19 anni che lavoro con la nazionale: prima 7 alla femminile e adesso 12 alla maschile, tutti caratterizzati da medaglie. Poi c'è il club d'inverno. Non stacco mai la spina, e in momenti come questo ricominciare non è certo facile". Sa di aver perso la Grande Occasione contro la Russia, dominata per due set e mezzo prima della rivoluzione epocale attuata da Alekno che ha mandato in tilt il gioco del suo Brasile, fino a quel momento perfetto. "In effetti la loro mossa ci ha disorientato e non siamo riusciti a riorganizzarci. Poi pian piano abbiamo perso di lucidità e di intensità. Peccato, perchè li avevamo studiati bene, li avevamo aggrediti e li avevamo messi alle corde". E invece la sua Selecao non c'è l'ha fatta a tornare d'oro dopo l'argento di Pechino, non trovando la forza di chiudere il contro nonostante si sia trovata con due palle per chiudere. E abbandonarsi poi alle feste. "La pallavolo è così e io lo so bene. Purtroppo stavolta non siamo riusciti a capitalizzare tutto il buon lavoro fatto fino ai punti decisivi del terzo set". Passano dietro di noi molti dei suoi ragazzi e dai loro sguardi evidenzia il loro stato d'animo. Lucas, Bruno, Wallace, si tolgono la medaglia da collo e la ripondono malinconicamente dentro la scatola con i Cinque Cerchi. "Io sono orgoglioso di loro, hanno giocato una grande Olimpiade. Peccato non aver coronato un torneo ben interpretato con l'oro. Mi spiace davvero molto, anche potrebbe essere stata la mia ultima Olimpiade con questa squadra...". Lo fermo. So che ha avuto dei problemi alla vigilia dei Giochi, che qualcuno aveva chiesto la sua testa, ma la prossima volta saraà' nella sua Rio de Janeiro... "Se ti dicessi che non mi piacerebbe esserci direi una bugia. Ma adesso è troppo presto per fare i consuntivi. Torniamo a casa, riflettiamo e poi verranno prese tutte le decisioni relative al futuro, mio e della nazionale". Poi si abbandona a giudizi su giovani di talento di 2.17 della pre-juniores, sulla prossima Superliga dove incontrerà Ze Roberto, sull'Italia e sulla nostra nazionale. "Davvero una bella squadra, che ha meritato di salire sul podio. Complimenti agli azzurri". Un futuro da noi? "Magari, perchè no. Mi piacerebbe davvero tanto. Un giorno se vuoi ne riparliamo...". Quando vuoi, vecchio Bernardo. Intanto vai a consolare i tuoi ragzzi e tuo figlio, perchè questa botta non è facile da dimenticare. E goditi i tanti successi che hanno caratterizzato la tua formidabile carriera. Un abraco.
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