Saranno Bergamo, Busto, Conegliano e Piacenza a disputarsi la vittoria del Campionato 12-13, le quattro squadre che hanno meritato per motivi differenti di arrivare a giocarsi questo importante riconoscimento. Bergamo: Determinata. La formazione guidata da Lavarini ha raggiunto le semifinali battendo Chieri in rimonta grazie alla grande determinazione nel recuperare due set persi, mostrata soprattutto dalle sue schiacciatrici leader: Diouf e Di Iulio. La ricezione è sicuramente il punto di forza della squadra che riesce a mettere la propria palleggiatrice Weiss nelle migliori condizioni per servire le centrali. Quando può farlo, la formazione orobica diventa difficile da marcare perché il gioco della regista è molto rapido nelle aperture per le schiacciatrici di banda. La battuta nelle ultime gare non è apparsa all’altezza del periodo della regular season aiutando poco il muro che, escludendo Diouf, non è favorito dell’altezza delle giocatrici; malgrado ciò il sistema di difesa è tra i migliori delle quattro semifinaliste, grazie anche alla bella stagione che sta facendo Merlo, presente su tutti i palloni. Busto: Equilibrata. Ha cambiato molto dalla scorsa stagione quando vinse lo scudetto: via Havlíčková, Havelkova e in ultimo anche Lloyd, che erano state le principali artefici delle vittorie di Busto, insieme a Bauer. Nonostante tutto ha un’intelaiatura di squadra che ha permesso un rapido ed efficace inserimento di Arrighetti, Kozuch, Faucette prima e Brinker successivamente, e soprattutto Caracuta che con grande umiltà e dedizione si è messa al servizio della squadra ottenendo gli stessi risultati dell’americana. Il merito della competitività di Busto è di Parisi e della società che hanno mantenuto equilibrato il rapporto tra tutte le essenze che possono servire a fare forte una squadra. Le Campionesse d’Italia possono contare su due centrali difficili da contrastare e su una ricezione collaudata dove tra Marcon e Leonardi è stato facile inserire Brinker schiacciatrice infinitamente utile che riesce a guadagnare in sicurezza quando gli spazi di ricezione sono definiti con precisione. Kozuch ha avuto difficoltà all’inizio della stagione a trovare la sua palla con la regista della squadra ma adesso è diventata uno dei punti di riferimento della formazione e potrebbe anche essere l’ago della bilancia. Conegliano: Entusiasta. Chi l’avrebbe detto all’inizio della stagione che le venete avrebbero potuto trovarsi tra le magnifiche quattro? Eppure la formazione ben diretta da Gaspari non è mai sembrata inferiore a nessuno pur giocando un campionato di alti e bassi, normali per una squadra giovane per nascita della società e l’età di alcune giocatrici. Camera ha disputato un grande campionato, accusando qualche logico passo falso, e la vittoria nel duello a distanza con Rondon nella gara contro Villa l’ha consacrata tra le palleggiatrici italiane tra le più interessanti per il futuro della compagine azzurra. L’arrivo di Barazza e il muro granitico di Calloni hanno dato sicurezza a rete, ma la differenza l’ha fatta la tenuta di ricezione che all’inizio della stagione sembrava essere il vero punto debole ma che invece ha retto anche grazie ai progressi di Barcellini. Con Nikolova in giornata, ma dovrebbe migliorare i colpi sulla diagonale, Conegliano potrebbe rendere difficile il cammino a Busto, come ha già fatto nei quarti di Coppa Italia. Piacenza: Organizzata. L’Emiliane dall’arrivo di Caprara hanno trovato un assetto di gioco molto più stabile rispetto all’inizio della stagione e possono contare sull’organizzazione di gioco migliore tra le quattro pretendenti. Ferretti garantisce una distribuzione equa mantenendo attente tutte le attaccanti della squadra. Leggeri e Guiggi al centro sono una garanzia nella fase ricezione grazie alla capacità di interpretare tutti i tipi di primo tempo avanti e dietro. In questo modo la regista può alternare la gestione di Bosetti, Meijners e Turlea utilizzandole nelle combinazioni vicino o distanti dalla palleggiatrice e con l’attacco dalla seconda linea, rapido con la schiacciatrice varesina, potente con l’olandese e la rumena. Ottimo anche il muro nel quale tutte e le centrali di Piacenza sono brave protagoniste. Adesso la voce sarà data al campo che stabilirà chi ha saputo lavorare nel modo migliore.