Il nostro pensiero dedicato a…

02/04/2020

Ferrera Erbognone, 1000 abitanti e nessun contagio
Dedicato ai tanti, anzi troppi cari che purtroppo ci hanno lasciato. 
Dedicato a chi è in prima linea a sacrificare le proprie vite per preservare la vita altrui. 
Dedicato ai nostri figli, comprensibilmente spauriti, smarriti, sconcertati.
Dedicato a medici, infermieri, addetti alla Croce Rossa, Protezione Civile, quelli che oggi vengono chiamati “i nostri eroi”.
Dedicato a tutti gli operatori sanitari che non tornano a casa neanche per dormire qualche ora con lo scopo di contenere il rischio di contagiare i loro famigliari.
Dedicato ai ricercatori di tutto il mondo, perché trovino presto il vaccino capace di sconfiggere questo maledetto nemico oscuro.
Dedicato a chi capirà che per contenere il contagio da Covid-19 bisogna applicare la tecnologia come hanno fatti altri Paesi.
Dedicato a tutti quelli che ancora una volta hanno dimostrato sensibilità con le loro donazioni, fondamentali per la gestione di questo incubo.
Dedicato agli artigiani e ai volontari che hanno tempo e risorse per costruire soluzione di emergenza in tutta Italia.
Dedicato a Piacenza e a Bergamo, le città italiane più dilaniate dal dolore.
Dedicato a Ferrera Erbognone, 1000 abitanti e nessun contagio, un autentico miracolo.
Dedicato ai nostri politici, perché trovino in fretta la lucidità per capire davvero come gestire questa emergenza storica.
Dedicato a alle nostre famiglie, che in parte abbiamo riscoperto condividendo la quotidianità.
Dedicato ai nostri amici che sono ricoverati e stanno male, purtroppo tanti.
Dedicato al Ministero della Salute, perché capisca finalmente che strategia adottare.
Dedicato all’Organizzazione Mondiale della Sanità, perché impari la lezione.
Dedicato a Report, che l’altra sera ci ha aperto gli occhi.
Dedicato ai direttori sanitari, perchè si ricordino che la gestione non si fa solo con tagli continui.
Dedicato ai nostri imprenditori che hanno convertito parte della loro produzione per far fronte alle necessità di questa pandemia.
Dedicato alle Partite Iva, che vedono compromessa la propria esistenza.
Dedicato ai nostri nonni, che rivivono lo spettro della guerra. E spesso ci lasciano.
Dedicato alle tante aziende che non sanno se/come/quando riapriranno.
Dedicato ai giornalisti, che continuano a raccontare l’esistenza improvvisando un nuovo modo di interpretare la professione.
Dedicato a chi sta guadagnando cifre folli mentre in tanti perdono soldi e vita, con la speranza che capiscano di ripartire gli utili a chi non sa come tirare avanti.
Dedicato a tutti i dirigenti dello sport, perché non demordano e trovino la forza di ripartire nonostante la crisi devastante che li attende.
Dedicato agli operatori del turismo, affinchè ci sappiano regalare un momento di gioia dopo tante preoccupazioni.
Dedicato alla Germania, perché capisca che siamo nel terzo millennio e non a metà del secolo scorso.
Dedicato a chi gestisce gli ospedali del sud Italia, perché capiscano che si devono attrezzare meglio le strutture in vista di una possibile ondata massiccia di contagi.
Dedicato a quei cretini che si divertono a postare festeggiamenti collettivi in piazza, perché capiscano che fanno del male a loro e agli altri.
Dedicato a chi fatica ad arrivare alla fine del mese e non dorme per le preoccupazioni economiche.
Dedicato ai professori, che devono prendersi cura dell’istruzione dei nostri figlia a distanza.
Dedicato ai giovani che trovano la forza e la costanza di studiare.
Dedicato a chi lavora stando connesso tutto il giorno tra progetti, mail e videoconferenze.
Dedicato ai medici che sono tornati in trincea nonostante fossero da tempo in pensione. E molti hanno perso la vita.
Dedicato a quel comandante che ha lasciato per ultimo la Diamond Princess comportandosi in maniera contraria a qualche collega di un passato recente.
Dedicato alla diplomazia che condanna duramente Rodrigo Duterte, il presidente delle Filippine che ha ordinato di sparare a chi vìola le regole della quarantena.
Dedicato ai neolaureati in medicina, gettati nella mischia senza avere alcuna esperienza e subito risultati preziosi.
Dedicato alle cassiere dei supermercati, ai bancari e agli assicuratori, sempre al loro posto nonostante tutto.
Dedicato a chi deve capire cosa è la sanità pubblica anche quando il virus sarà solo un bruttissimo ricordo.
Dedicato a chi deve capire che le norme igienico-sanitarie non sono un optional.
Dedicato a chi ha riscoperto cosa vuole dire vivere gli affetti famigliari.
Dedicato a chi gestisce con intelligenza gli ospizi e cerca di evitare una carneficina.
Dedicato ai sindaci che sono in trincea con mille pensieri e mille responsabilità.
Dedicato a chi deve occuparsi di sport e adesso non si gioca nulla in nessuna parte del mondo.
Dedicato a chi spera che si torni a giocare anche solo per distrarsi un po’.
Dedicato a chi ha dovuto chiudere i ristoranti e i bar e non sa quando e se potrà riaprire.
Dedicato a chi si sta improvvisando palestre domestiche per cercare di tenersi in forma.
Dedicato a chi deve assicurare conforto psicologico ai più deboli, aggravati da questa condizione irreale.
Dedicato a chi deve fare esperienza di questa terribile esperienza.
Dedicato a chi non ha potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari.
Dedicato ai nostri politici, perché capiscano che dalle loro scelte dipende il nostro presente e anche il nostro futuro.
Dedicato ai sacerdoti, che stanno cercando di arrecare conforto nel momento più difficile della loro missione terrena.
Dedicato a Papa Francesco, che ha contagiato positivamente il mondo con le sue parole e la sua evidente sofferenza.
Dedicato a chi “andrà tutto bene” sapendo che non avrebbe potuto essere vero.
Dedicato alle nostre generazioni, che devono trovare senso di responsabilità nel momento più difficile della nostra storia.
Infine, dedicato a tutti noi, perché troviamo la forza di sorridere dopo tante lacrime e tante paure.
Buona vita a tutti!
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