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Il primo calice è per Piacenza
Il primo calice è per Piacenza
di Luciano Pedullà
06/05/2013
Finisce con la vittoria di Piacenza una gara agonisticamente e tatticamente molto interessante contro Conegliano. Le Venete sono entrate in campo con piglio molto deciso e hanno subito murato le ambizioni di Piacenza, con ben nove muri, tutti equamente distribuiti con la sola Bosetti, tornata S1, a cercare di contrastare positivamente la rete avversaria. Conegliano è scesa in campo riproponendo le sue caratteristiche di gioco fondamentali: battuta aggressiva di Barcellini, Barazza e Calloni; Nikolova destinata a cercare un servizio teso a impegnare il collegamento tra le due schiacciatrici mentre Camera e Fiorin utilizzavano quella corta per infastidire i movimenti dei primi tempi e talvolta anche per avvicinare a rete l’attaccante di prima linea. Soprattutto questa situazione ha determinato un momento di difficoltà alla formazione emiliana che con i movimenti delle sue centrali finiva per cadere nella tela di ragno imbastita intelligentemente dal tecnico Gaspari che permetteva a Conegliano di dominare tatticamente l’inizio della gara. Piacenza è stata brava a non perdere (completamente) la pazienza e nonostante due set di grande confusione è rientrata in campo dal terzo come se nulla fosse successo, anzi preparata con contromosse tattiche sia in fase ricezione che con un grande aggressività nel servizio e quindi a muro: saranno tredici negli ultimi tre set quelli fatti dalla squadra diretta da Caprara, con Leggeri protagonista con sette giocate vincenti. Adesso la strada potrebbe diventare in discesa per Piacenza soltanto se Conegliano dovesse credere che le emiliane sono più forti e che loro sono solo la bella sorpresa del campionato! La formazione veneta non deve accontentarsi di quello che ha fatto fino ad ora e andare a Piacenza riprendendo il cammino interrotto nel terzo set. La prima cosa da fare è analizzare con grande attenzione come sia stato possibile che nel momento decisivo la formazione guidata da Camera sia riuscita a far rientrare in gioco le piacentine. Un inizio di set con qualche incertezza di troppo ha probabilmente rallentato il colpo d’attacco delle padrone di casa e la difesa ospite ha saputo approfittarne per riprendere vigore e fiducia. Con l’attacco si vincono le partite ma con la difesa si vince un campionato e Piacenza ha guadagnato l’attenzione persa nel corso dei primi due set, rimettendo in gioco le centrali e l’attacco dalla seconda linea, mentre Conegliano rallentava la potenza dei suoi colpi nel servizio e delle schiacciate. Martedì la partita vivrà ancor di più sullo scontro tra Ferretti e Camera, una sorta di lotta anche per guadagnarsi la maglia azzurra per gli Europei che si disputeranno a settembre tra la Germania e la Svizzera. La giovane Piemontese ha gestito bene a inizio gara i primi tempi di Barazza e Calloni ma probabilmente avrebbe dovuto cercare di spostarli o cambiarli in un secondo momento quando le giocate sono diventate più prevedibili per il muro e per la difesa avversaria. La palleggiatrice reggiana dovrà far rimanere in gioco Leggeri e Guiggi servendole più costantemente permettendo a Turlea di avere uno spazio di gioco maggiore considerato che, per la marcatura stretta osservata dal muro veneto, l’opposta rumena non è riuscita a gestire i suoi colpi preferiti. Un peccato che i play off, l’essenza del volley femminile, stiano volando via così velocemente e che in dieci giorni circa bruceremo il campionato 2012-13, il più brutto dal punto di vista dell’organizzazione, ma che quando presenta le protagoniste in campo diventa sempre un momento divertente e entusiasmante, che la Lega, dimenticando le inutili magagne giuridiche giornalistiche che mettono solo cattiva luce al movimento, dovrà fare in modo che possa diventare ancora il più grande spettacolo del week end!
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