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Il V-Day, il nostro Vulcano-Day
Il V-Day, il nostro Vulcano-Day
di Massimo Righi - Amministratore Delegato Lega maschile
18/05/2011
Lorenzo Dallari e Massimo Righi
Lorenzo Dallari e Massimo Righi
Non ha perso magia e il suo carisma è innegabile. Il
V-Day resta l’EVENTO per eccellenza
e non è un caso che già alcuni campionati stranieri
(Brasile in primis)
quest’anno abbiano introdotto la nostra fortunata formula. Il nostro V-Day
(Vulcano-Day)
non è ancora in eruzione completa, i vulcanologi del volley non hanno ancora capito l’esatta portata dell’evento. In tanti, tantissimi si esercitano nel commentare il magma che produce emozioni fortissime e dolorose delusioni, ma sempre e comunque
sentimenti di vero sport, di vera pallavolo.
E,
spettacolo nello spettacolo, le tifoserie.
Sono un
patrimonio di cui personalmente sono orgogliosissimo
, gioisco e soffro insieme a loro, anche se per natura sento più vicini gli sconfitti che i vincitori. Ma nel nostro Vulcano anche i perdenti riescono a trovare spazi di allegria, perché nello sport degli uomini volanti
non esiste “essere contro”, ma solo “essere a favore”.
E su questo i vulcanologi concordano tutti.
Adesso siamo davanti ad una scelta: o quella conservativa e rodata, ma comunque bellissima dei play off classici oppure
continuare a salire verso la vetta del vulcano
per vedere se saremo bruciati dalla lava o potremo assistere alla più spettacolare delle eruzioni. I freddi dati oggettivi con i quali possiamo comparare la formula classica dei play off al V-Day, benchè sostanzialmente favorevoli a quest’ultimo, non sono sufficienti a rilasciare un parere definitivo. Queste due edizioni, così diverse ma profondamente simili, hanno lasciato sul terreno un profondo solco dove è possibile e, forse doverso,
seminare ancora.
Personalmente mi sembra sia cambiato il quadro sportivo; l’
evento one shot ha ormai rapito la fantasia di tanti
, ma il nostro compito è anche quello di mettere una conrince adeguata. E mai come i questo caso la cornice è il campionato, con i suoi tifosi, gli sposnor, i media, etc. Occorre poi
non sottovalutare il calendario internazionale:
il prossimo planning prevede
non più di 15 giorni di play off.
E non sono consentiti tanti voli pindarici, anche se qualche sorpresona l’abbiamo ancora nella nostra faretra. Adesso per decidere resta una cosa da fare:
convincere il bruco che ciò che lui chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
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