Il vento sta cambiando?

di Luciano Pedullà

21/05/2011

Il vento sta cambiando?
Non ho potuto vedere la seconda semifinale tra Bergamo e Novara dominata, a quanto dice l’andamento dei parziali, dalle Lombarde di Mazzanti, ma ho goduto lo spettacolo delle precedenti tre partite, gare interessanti e in alcuni momenti anche equilibrate. Squilli di tromba per Busto Arsizio che, in questo momento, e nonostante la sconfitta in gara 1, sembra la formazione più in forma del lotto, come peraltro aveva già dimostrato nelle settimane precedenti. Le partite contro Villa Cortese sono un interessante esempio di strategia tattica ben orchestrato dalla Parisi Band che sta mettendo in grossa difficoltà il pur collaudato gioco delle milanesi. Un derby è sempre una gara senza possibilità di pronostico, ma qui sembra esserci qualcosa di più del sano agonismo e della forte adrenalina: La formazione di Abbondanza dovrà prendere atto che la squadra varesina ha la capacità per essere all’altezza di dare scacco alla regina, e non dovrà credere che possa essere solo questione di atteggiamento mentale, quello visto in campo, quanto piuttosto di scelte tattiche precise, fatte da Busto, che stanno mettendo in serie difficoltà la distribuzione di Berg e l’attacco delle sue bocche da fuoco. Senza volermi ergere a massimo critico pallavolistico, ma soltanto analizzando le immagini televisive e gli scout di lega, mi sembra che le varesine stiano adottando una corretta tattica di battuta e muro, utilizzando bene il servizio corto su Cruz, alternato a quello decisamente efficace in salto di Havelkova, su una ricezione spesso schierata a due che traballa e non permette alla palleggiatrice americana di avere facili palloni per servire i centrali. La palla spesso si trova staccata da rete, anche se non fuori dai tre metri, e, se a ciò aggiungiamo la partenza stretta del muro di Busto, il gioco sulle bande è spesso obbligato e prevedibile, anche quando l'alzata, troppo rapida per Hodge, diventa difficilmente attaccabile in parallela, dalla schiacciatrice americana. La difesa è attenta, aggressiva e pronta anche sulle pallette di Anzanello e Aguero, e comunque capace a rigiocare palloni alti che le schiacciatrici di Busto controllano senza abbassare i colpi e comunque sempre diversificandoli. Nella fase ricezione la battuta di Villa Cortese sembra troppo timida e non riesce a far breccia sulla prima palla avversaria, dove Marcon e Carocci gestiscono una maggiore fetta di campo, ma Havelkova da una grossa mano anche se in una zona più ristretta. In questo modo Serena gioca una buona palla rapida e, grazie a una sua buona condizione di forma, anche di elevata fattura, in alcuni frangenti di gioco: ottime le sue due alzate a una mano con le quali Giovedì ha smarcato prima Bauer e poi Campanari. Villa Cortese, ovviamente, ha ancora le stesse chance d’inizio semifinale, per accedere al turno successivo, ma dovrà tirar fuori il coniglio dal cilindro, alleggerendo Cruz dalla ricezione e concedendole di poter giocare con minore pressione la Super di Prima Linea, capitalizzando maggiormente l’attacco in Quick dalla Seconda (giocandola spostata, ove avesse la giusta sincronia, magari aprendo i primi tempi del centrale). Busto, dal canto suo, deve attendersi un cambio di rotta dalla formazione vincitrice della Coppa Italia, magari attraverso un servizio più preciso, sul collegamento tra i due ricettori attaccanti o sul Libero, soprattutto in alcune fasi di gioco, non permettendo al palleggiatore di servire la palla Super di zona quattro avendo l’attaccante costantemente nel suo campo visivo. Anche le fasi di partenza del set, delle due formazioni, potranno imprimere una ottimale vantaggio ad una delle squadre, qualora che, quelle di maggiori difficoltà, ad occhio direi la R2 per Villa e la R1 per Busto, riuscissero a dare meno problemi in fase cambio palla, cercando di gestire la situazione con una migliore efficacia nella rigiocata, anche grazie agli interventi del muro. Mi sono divertito a fare un’analisi tattica, magari osando più del dovuto, poiché priva di un vero e diretto studio della partita e delle squadre, per cercare di portare gli attenti lettori di Dallarivolley dentro alla costruzione della gara. Vedremo cosa ci diranno le prossime sfide e se, dalla comoda poltrona di casa, posso avere centrato qualche vaga scelta in proposito. Al campo l’ardua sentenza.
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