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In Camerun un campo da volley titolato a Gianfranco Badiali
In Camerun un campo da volley titolato a Gianfranco Badiali
di Adelio Pistelli
08/01/2012
Oggi è l’8 gennaio: ventiquattro anni fa, (era un venerdì e Falconara giocava un anticipo di A1 contro Catania) moriva Gianfranco Badiali. I più giovani ne hanno sentito solo parlare. Nella sua città il palasport porta il suo nome, chi ha avuto l’onore di conoscerlo e di vederlo giocare (colonna di una Falconara che non c’è più e, oltre settanta presenze con la maglia azzurra), lo ricorda sempre lì, sottorete, con quei suoi due metri di altezza, schiacciare, murare, esultare, sorridere, incitare su ogni pallone. Gianfranco se n’è andato, venticinquenne, per un male incurabile (un melanoma) che lo ha distrutto in pochissimi mesi e quella morte è ancora viva negli occhi e nella mente di chi ha vissuto il dramma di questa splendida persona oltre che straordinario giocatore.
Da qualche giorno, anche in Camerun, c’è chi conosce molto più da vicino la storia sportiva e la tragica vicenda di Gianfranco. Ragazzini e ragazzine di un paesino africano giocano su un campo titolato al Gigante buono della pallavolo falconarese e italiana. E’ il grande successo che si concretizza a distanza di otto mesi da un emozionante appuntamento verificatosi a Falconara, all’interno del palaBadiali.
Una partita-amarcord, giocata in memoria dello sfortunato giocatore, tra la nazionale “Over 50″ e la squadra “Gli amici di Gianfranco”. In quella occasione maturava il sogno diventato certezza anche per una spontanea raccolta fondi e grazie alla fattiva collaborazione con Orizzonti Sportivi, una grande associazione di volontariato che opera molto in Africa: realizzare il primo campo di pallavolo in cemento in Camerun. E’ già in funzione ma verrà inaugurato con una cerimonia ufficiale il prossimo febbraio. Per quel periodo è previsto il via anche per un secondo campo.
Grande merito di tutto ciò lo si deve, appunto, ad Orizzonti Sportivi che, in occasione dell’ufficialità del campo da pallavolo in Africa titolato a Badiali afferma: “
Anche se può sembrare poca cosa la costruzione di una piattaforma di cemento in confronto alle innumerevoli necessità che quotidianamente le persone dei paesi in via di sviluppo devono affrontare, siamo profondamente convinti che il gioco, lo sport e le attività ricreative in genere sono simulazioni, prove generali della vita che verrà: una vita fatta di confronto con gli altri e di amicizia e non di solitudine, di regole e di valori e non di incertezze, di obiettivi e non di apatia”.
“Lo sport ti chiede di guardare avanti confrontandosi con te stesso e con gli altri
– conclude l’associazione -
. Lo sport da’ il senso di appartenenza a un gruppo, aiuta a tenere i ragazzi lontano dalle dipendenze e dalla strada. Facilita l’integrazione sociale, favorendo l’accettazione delle categorie più deboli. Lo sport femminile aiuta a superare le discriminazioni di genere e riduce il fenomeno del confinamento delle ragazze a ruoli di inferiorità”.
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