In Champions League maschile non riesce l'impresa a Piacenza sconfitta sul campo dello Zenit Kazan

12/02/2014

In Champions League maschile non riesce l'impresa a Piacenza sconfitta sul campo dello Zenit Kazan
2014 CEV DENIZBANK VOLLEYBALL CHAMPIONS LEAGUE - MEN, PLAYOFFS, AWAY MATCHES

ZENIT KAZAN - COPRA ELIOR PIACENZA 3-0 (25-21, 25-20, 25-22)
ZENIT KAZAN: Anderson 12, Apalikov 1, Sivozhelez 5, Volkov 10, Grbic 4, Yakovlev 3, Kobzar 2, Abrosimov 3, Verbov (L), Babichev, Mikhailov 17. Non entrati Mochalov. All. Alekno.
COPRA ELIOR PIACENZA: Marra (L), Le 10, Papi 6, Fei 1, Smerilli, Kaliberda 1, Simon Aties 2, Zlatanov 7, Tencati 1, Vettori 2, De Cecco 2. Non entrati Partenio. All. Monti.
ARBITRI: Adler Laszlo - Partiainen Kari. NOTE - Spettatori 4300, durata set: 24', 23', 23'; tot: 0'. Zenit KAZAN: Battute errate 21, Ace 2. Copra Elior PIACENZA: Battute errate 15, Ace 2.

Lotta la Copra Elior Piacenza che però deve arrendersi allo strapotere dello Zenit Kazan che dinnanzi al proprio pubblico si impone col punteggio di 3 a 0 (25-21 25-20 25-22) sulla formazione di Luca Monti, bissando il successo della gara di andata col medesimo punteggio, così Grbic e compagni strappano il pass per la Final Four in programma ad Ankara, assieme alle già qualificate Jastrzebski Wegiel di Lorenzo Bernardi e dell'Halkbank squadra che organizza la fase finale della più importante manifestazione euorpea per club. Domani al PalaTrento l'Itas Diatec cercherà l'impresa di battere Il i russi del Belogorie Belgorod che nella gara di andata si sono imposti tra le mure amiche con un perentorio 3 a 0; la formazione di Serniotti, priva per infortunio di entrambi gli opposti, deve vincere per 3 a 0 o 3 a 1 e poi imporsi al golden set.

Il sogno targato Final Four per la Copra Elior Piacenza svanisce al secondo set della gara di ritorno dei PlayOffs 6 di Champions League. L'armata russa di coach Alekno si dimostra ancora più solida e ferrea tra le mura amiche e, dopo il 3-0 rifilato settimana scorsa al PalaBanca di Piacenza, replica il risultato di fronte ad un Saint Petersburg gremito e chiassoso. La Copra Elior, per la sfida Kazan-Piacenza, ritrova le sue punte di diamante Zlatanov e Fei (assenti nella gara d'andata) che, supportati dal restante sestetto titolare, vendono cara la pelle ai padroni di casa. Tiratissima, fino dall'avvio, la sfida per il lasciapassare alla Final Four di Ankara: lo dimostra il punto a punto iniziale (terminato solo sull'11-11) e il vantaggio della Copra Elior fino al 13-15 del secondo set. A far la differenza la battuta e il muro dello Zenit Kazan: Anderson e Mikhailov metteranno in difficoltà la ricezione della Copra Elior nonostante gli ace da entrambe le parti, a fine gara, corrisponderanno a 2. I muri totalizzati a fine gara, per i russi, saranno 10: ben 4 quelli di Volkov, seguito da Abrosimov (2). Piacenza ne accumulerà 5: 2 di Papi, 1 di Le Roux, 1 di Simon e 1 di Tencati. Grbic serve a regola d'arte Mikhailov, best scorer dell'incontro con 17 punti (di cui 1 ace), Anderson (11, 1 ace) e Volkov (10, di cui 4 muri). Tre le fila biancorosse chiuderà a doppia cifra solo Le Roux (10 punti, di cui 1 muro)

Luca Monti (allenatore Copra Elior Piacenza): “Sicuramente c'è il rammarico per essere usciti dalla Champions League ma, sinceramente, dalla squadra non potevo chiedere nulla di più. L'unico rammarico che posso avere è quello di non essere riuscito ad avere tutta la squadra al completo per la gara d'andata: giocare la partita in casa propria senza Zlatanov e Fei può cambiare l'andamento della gara, anche se devo dire che Kaliberda e Tencati hanno coperto i ruoli dei titolari alla grande. Settimana scorsa a noi è mancata un po' la continuità della battuta, cosa che non è mancata a Kazan. Oggi è andata diversamente: siamo riusciti a metterli in difficoltà grazie ai servizi di Papi e De Cecco. Nulla da dire su Kazan: loro, dal risultato di queste due gare, hanno sicuramente qualcosa in più di noi, il livello di gioco è più costante. Noi oggi siamo riusciti a metterli in difficoltà con la salto flot di Papi e la battuta di De Cecco. Recuperare lo scarto da Kazan è difficile: soprattutto quando sei due punti sotto e la battuta di Simon, che a parer di tutti era in campo, ti viene fischiata fuori”.
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