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Incontrarsi o dirsi addio
Incontrarsi o dirsi addio
di Luciano Pedullà
22/02/2013
Piacenza contro Busto invade la sesta giornata del campionato prima con le notizie dell’arrivo di Caprara sulla panchina emiliana poi con lo scontro che potrebbe diventare il preludio delle sfide che valgono i trofei italiani di questa stagione. Nelle gare che contano tra queste due formazioni quella di sabato non è la prima poiché nella scorsa stagione si erano incontrate nella finale di Coppa Italia, vinta da Busto con un risultato finale piuttosto largo. Un tre a zero che fu ribadito dalle lombarde nella gara di andata, combattuta solo nel finale del primo set. L’arrivo di Caprara cambia qualche carta in tavola e la sicurezza e determinazione che accrescono generalmente dopo il cambio del tecnico in panchina, potrebbero dare insieme al fattore campo le maggiori chance che Piacenza ha bisogno per confermarsi nelle posizioni di testa. Al di là dagli aspetti mentali delle due formazioni, assolutamente importanti in gare di questo tipo, dal punto di vista tecnico Busto e Piacenza sono squadre da equilibri differenti ma con alcuni punti in comune. Vantano una coppia di centrali di grande valore ed esperienza, probabilmente tra le più valide del torneo. Arrighetti contro Leggeri, il presente della nazionale davanti a quello glorioso dell’unica vittoria mondiale femminile della Nazionale Seniores. Due giocatrici potenti a muro che negli anni hanno perfezionato gli attacchi rapidi dietro alla palleggiatrice e adesso godono di imprevedibilità nelle posizioni di gioco e nei colpi di attacco. Guiggi e Bauer hanno grandi differenze nel gestire la fast, loro attacco principale. Alla rapidità della pisana fa contrasto l’altezza alla quale la francese va a colpire la palla che pur non velocissima presenta angoli d’incidenza difficili da gestire per qualsiasi difensore. In questo senso poi, la lotta tra i due liberi sarà interessante perché sia Sansonna sia Leonardi sono giocatrici cui piace assumere grosse responsabilità di campo e altamente spettacolari in difesa. Anche quella tra le schiacciatrici appare in equilibrio dove alle ricettrici di livello come Bosetti in terra emiliana e Marcon in quella Lombarda, viene accoppiata un elemento di forza meno stabile nei fondamentali di seconda linea: Meijners, vecchia conoscenza di Busto, versus Faucette (sempre che il tecnico delle bustocche non le preferisca Brinker in forma smagliante) è una sfida di palla alta e diagonale ma soprattutto di potenza. Alla fine ancora una volta potrebbe essere la composizione regia e opposta a determinare la vittoria finale. Le Campionesse d’Italia hanno mostrato un affiatamento crescente tra Caracuta e Kozuch che amministrano molto positivamente la palla rapida sia in zona due che in zona quattro. Il rendimento tra Ferretti e Turlea è stato un po’ più altalenante ma grazie alla abilità indiscussa della palleggiatrice reggiana, la fuoriclasse rumena è capace di vincere le partite da sola spesso incurante dei muri predisposti davanti a lei formati dalla giocatrici migliori e guidati in anticipo. La partita delle panchine è una gara tra i tecnici più titolati del campionato Italiano. Caprara è bravo nella gestione della fase battuta e nella sua relazione con il muro; Piacenza, però, possiede una servizio efficace solo di pochi componenti della squadra e sarà compito del tecnico bolognese orientare tatticamente le situazioni di prima linea contro una formazione che vanta un buon rendimento in ricezione. Parisi ha dimostrato grande capacità a mantenere sestetto e sostitute in equilibrio mentale, tecnico e tattico: in questo momento qualche problema fisico ha incrinato questo rapporto ma anche nella scorsa stagione, quando l’infortunio di Havelkova sembrava potesse segnare il declino della squadra, la forza del lavoro del gruppo, che il tecnico ha sempre privilegiato su tutto il resto, ha avuto il predominio finale. Le panchine lunghe delle due squadre potranno, inoltre fornire materiale per i due allenatori e, in questo, la conoscenza datata della propria squadra già collaudata può avvantaggiare il tecnico varesino. L’avvicendarsi dei tempi dà valore particolare alle gare di domenica: Bergamo – Pesaro, che è sempre valsa una fetta di trofei italiani, oggi sembra contare solo per una posizione play off, come le gare tra Bologna e Chieri, squadre in buona condizione di forma o le meno euforiche Villa Cortese e Giaveno che vorranno rialzare la testa dopo gli ultimi risultati negativi.
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