Intervista esclusiva a Bernardinho, tutto quello che non sapevate sul Brasile

15/11/2005

Intervista esclusiva a Bernardinho, tutto quello che non sapevate sul Brasile
L’allenatore in cosa può fare la differenza? Mentalmente come entri nella testa dei tuoi giocatori?

“Inizierei dicendo che in Brasile abbiamo un’abitudine diversa rispetto all’Italia nel modello di allenamento, ripetiamo tantissime volte le situazioni, all’infinito, per far sì di essere pronti ad affrontare quelle situazioni quando si verificano in partita. Sappiamo che rispetto alle altre squadre non abbiamo i giocatori più forti, non siamo neppure più forti fisicamente dei nostri avversari, per questo cerchiamo di sfruttare nel migliore dei modi il nostro gioco veloce. Cerco di ottenere il massimo da ogni mio singolo giocatore, ho il compito di far migliorare i miei atleti facendo capire che non esiste un singolo, per forte che sia, più forte della squadra, quindi tutti insieme dobbiamo essere uniti per essere un forte team”.

Molti tuoi giocatori dicono che si allenano molto di più in nazionale che nei rispettivi club, cosa rispondi?

Ognuno ha la sua metodologia, io ho imparato tantissimo in Italia da tanti allenatori come ad esempio Prandi, Velasco e nel femminile da Barbieri. I tempi di preparazione di una squadra nazionale sono molto diversi rispetto a quelli di un club, bisogna lavorare sulla resistenza, in molte manifestazioni internazionali si disputano tante partite in pochi giorni, in 2 settimane spesso si deve dare tutto. Molti mi chiedono se verrò ad allenare in Italia, io non lo so, non so neppure se i miei metodi sarebbero adatti per una squadra del vostro campionato dove penso abbiate i migliori allenatori del mondo. Io credo che le cose più importanti sulle quali bisogna puntare siano la tecnica e la preparazione fisica, solo dopo si deve lavorare sulla tattica; il talento da solo vale ben poco senza l’allenamento”.

Cosa ci puoi dire del tuo futuro?

“Del mio futuro so poco o nulla. Tutti vorrebbero lavorare in Italia, non penso di essere il più adatto al vostro campionato, penso ci siano allenatori più bravi di me nel preparare le partite nell’arco di una settimana. Non so cosa dirà il mio futuro. Molti mi hanno consigliato di smettere ora che il Brasile è al top, avendo vinto praticamente tutto, chiudere ora avendo conquistato grandi risultati, io però tengo duro, voglio tenere la squadra unita fino a Pechino, in anteprima vi dico che perderò uno dei miei secondi allenatori in quanto andrà ad allenare in Europa, abbiamo già perso giocatori del calibro di Narlbert, Giovani e Mauricio, se iniziamo a perdere anche componenti dello staff sarà dura riuscire a riconfermarci campioni nelle varie competizioni”.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

A me piace stare in palestra, per me è un piacere, un divertimento. Spesso l’attività è frenetica, non ho mai un attimo di riposo, d’inverno potrei fare di più l’osservatore però gli impegni sono tanti visto che in Brasile seguo sia la nazionale maschile che il campionato femminile. E’ difficile essere sempre carichi al 100% senza fermarsi mai per ricaricare le pile, è dura ritrovare continuamente le energie giuste per lottare per continui nuovi traguardi”.

Giovedì a Firenze all’All Star Game non vedremo il Brasile contro l’Italia, per quale motivo?

“Nessuno ci aveva contattato per giocare l’All Star Game, avevamo da tempo prenotato un aereo per partire mercoledì 16 Novembre dall’Italia, dobbiamo fare in modo di arrivare il prima possibile in Giappone, abbiamo diverse difficoltà: alcuni nostri giocatori raggiungeranno il Giappone direttamente dal Brasile, abbiamo ancora problemi con dei visti, avremo sicuramente problemi anche con il fuso orario. Non sapevo di questa gara in programma a Firenze, a noi sarebbe piaciuto partecipare a questa esibizione davanti ad un grande pubblico, purtroppo la data è troppo a ridosso del Grand Champions Cup, abbiamo un esordio difficile contro gli Stati Uniti, formazione da non sottovalutare che ci ha battuti in Coppa America, squadra forte e da rispettare. L’Italia affronterà la Cina, impegno molto più agevole”.

Se Bernardo potesse scegliere, chi toglierebbe all’Italia?

“Toglierei Fei, sta migliorando tantissimo, anche Cisolla, che è in gran forma, gli porterei via anche Montali, mi farebbe piacere lavorare con lui”.

In questo fantavolley tu faresti il 1° allenatore e Montali il 2° o viceversa?

A me interessa solo che il Brasile vinca e che continui a vincere, quindi sarei felice che Montali facesse parte del mio staff. Montali è bravo, potrei anche fargli da secondo allenatore purché continuiamo a vincere, ripeto per me la vittoria del Brasile viene prima di tutto”.



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