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Italvolley: la rabbia, serbatoio della rivincita
Italvolley: la rabbia, serbatoio della rivincita
di Adelio Pistelli
19/09/2011
Savani, Lasko e Travica amareggiati sul podio per il secondo posto agli Europei 2011
Savani, Lasko e Travica amareggiati sul podio per il secondo posto agli Europei 2011
Musi lunghi domenica sera; sveglia all’alba questa mattina. Ma poi, qualcuno avrà dormito? Ieri sera al ‘Marriott’, l’hotel che ha ospitato l’Italvolley nel tappone europeo di Vienna avevano tutti poca voglia di parlare. Valigie da preparare, mirino in prospettiva ma la rabbia ha sicuramente e inevitabilmente minato chi cercava, nelle poche ore di sonno disponibili, un attimo di perduta tranquillità.
Psicologicamente a terra, ambiente amareggiato per risultato e non solo, quanto è accaduto alla finale degli Europei ha inevitabilmente lasciato l’impronta. Ma rabbia e amarezza figlie di ‘ciò che non è stato e che doveva essere’ in questa occasione vanno subito accantonate con la consapevolezza che possono e devono diventare il serbatoio della rivincita.
Le parole spesso non servono a cancellare momenti di delusione, forse mai come in questa occasione. Però tutto ciò che Savani e compagni hanno costruito in questo lungo europeo austriaco, deve aiutare a superare quanto prima (appunto) lo stato di delusione e pensare solo positivo.
Non sarà facile, ci vorrà qualche settimana, ma dietro l’angolo (novembre) c’è un ricercatissimo – prima degli Europei – viaggio in Giappone, poi prenotato in pompa magna dall’Italvolley. In Oriente la Berruto band, ripartendo da Vienna potrà andare a caccia di uno dei tre posti validi per guadagnare, subito, le Olimpiadi 2012. Evidentemente nessuno nasconde i rischi di questo massacrante torneo (quattro spostamenti, undici partite quasi consecutivamente) contro squadre non sole europee (ci saranno Serbia e Polonia) ma anche e soprattutto contro Brasile e Stati Uniti, senza dimenticare la mina vagante, ovvero Cuba.
Alle corte, il quadro che si presenterà sarà delicato, ricco di difficoltà ma stimolante per quegli esami con formazioni più forti ai quali Berruto guarda da mesi per conoscere e capire il definitivo salto di qualità del suo team. Ma tutto succederà da metà novembre. Adesso, passata rabbia e amarezza magari guardando a quella medaglia d’argento che vale decisamente tanto dopo sei anni di oscurantismo internazionale, adesso il mirino si sposta sul campionato che sta arrivando. Domenica si gioca la prima giornata di A1 e A2 e domani, a Bologna, ci sarà la presentazione di una stagione compressa, impegnativa ma sicuramente ricca di emozioni. E, ci sarà anche Mauro Berruto che parlerà ancora di nazionale, dei suoi tanti perché di un oro sfumato, dei tanti motivi che hanno prodotto nervosismo e… cartellini. E magari dirà la sua su alcuni comportamenti (imprecazioni, urla, proteste vivacissime) che il tecnico azzurro, soprattutto personalmente,
dovrà valutare in maniera scientifica come ha fatto, scientificamente, sugli avversari da incontrare agli Europei. A proposito di presentazione: per una volta sarà decisamente diversa dal passato. La Lega maschile ha guardato al campionato numero 67 che verrà e ricordando quello che si è conclusoa metà maggio scorso con un programma ben diverso dal solito. La dirigenza Lega ha messo in cantiere una serata diversa all’interno di uno studio televisivo e tutto finirà su Rai Sport Uno. Al presidente Diego Mosna e all’amministratore delegato Massimo Righi, ottimi padroni di casa oneri e onori di un appuntamento che apre, di fatto, la stagione agonistica lungo la Penisola.
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