Italy 2014: a Trieste, sorpresa Croazia e la solita Cina

di Adelio Pistelli

01/10/2014

Christiane Furst Christiane Furst
Christiane Furst
Sorpresa croata (per un grosso favore all'Italia): Giappone battuto dopo cinque set e rumorosa baldoria sulle tribune del PalaTrieste dei tanti croati presenti. Poljak (sei muri personali su tredici totali) e compagne hanno fatto saltare il banco. Muro preciso e, gradualmente, questo fondamentale ha lentamente minato le risorse tecniche e psicologiche delle giapponesi. Determinazione e continuità hanno fatto il resto. La Croazia ha inizialmente inciampato. Ha denunciato limiti in difesa ma ha saputo avere pazienza, mettendo gradualmente in difficoltà le giapponesi, tanto brave, anzi bravissime e spettacolari in difesa (come è nel loro dna) ma decisamente in difficoltà sottorete anche per la loro piccola statura: nessuno supera i 180 centimetri di altezza.
Tutto confermato, invece, nella seconda gara: Cina sugli scudi anche contro una volenterosa Germania
Attacca da ogni posizione; riceve spesso con quattro giocatrici, ha la Wei Qiuyue, in regia, praticamente illeggibile, mura: è la Cina. A Trieste, insomma, una delle candidate alla vittoria finale, ha iniziato da dove aveva lasciato: vincendo e senza perdere set. Va ricordato: da quando è iniziato il mondiale, due soli parziali lasciati per strada (contro il Giappone) dallo squadrone della Lang Ping. Difficile giocarci contro e contro, vero? "Vero. Giocano quasi a memoria". E' il primo veloce commento della Christiane Furst centrale della Germania, una delle più forti al mondo nel suo ruolo. "Non ti fanno giocare, poi se noi sbagliamo qualcosa di troppo e, magari lo facciano in momenti importanti di un set - continua - allora diventa tutto più delicato. Ma, se volete è un po' il film di questo nostro mondiale, molto difficile per me e per tutta la squadra. Non è mai mancata la determinazione, la volontà di fare bene, però, tengo a dirlo".
"Anche stasera
- continua - contro una Cina così forte, ci sono stati diversi momenti di nostra buona pallavolo. Però, accidenti, non c'è continuità, non riusciamo ma, non siamo mai riuscite da quando è iniziato il mondiale, a dare il via definitivo ai nostri automatismi tattici".
Parla in un ottimo italiano. Il suo passato a Pesaro (due anni con scudetti e coppe) poi Bergamo. "A muro siamo andati anche bene (7 come le cinesi, ndr), direi qualche sbavatura in ricezione ma la vera differenza arriva dalle battute e dal loro l'attacco. Mi spiace, potevamo fare qualcosa però, ripeto, Cina molto in palla, ma qualcosa in più del girone di Bari s'è visto comunque anche se non è servito".
Chiusura con il Giappone e la sua tecnologia, sempre in fase avanzata. Un normalissimo iPad, in questa particolare occasione usato a favore dello staff medico piazzato dietro la panchina, è utilizzato come strumento medico. Sullo schermo dello stesso iPad, infatti, appaiono i dati dei battiti di ognuna delle giocatrici, che hanno addosso un particolare sensore. I dati vengono evidenziati dal Cardiofrequenzimentro, sia per la frequenza che per la percentuale rispetto alla frequenza massimale.
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