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Italy 2014: Serbia protagonista nel delicato girone triestino
Italy 2014: Serbia protagonista nel delicato girone triestino
di Adelio Pistelli
24/09/2014
La Serbia va oltre l’ostacolo bulgaro con carattere e tecnica, più un pizzico di potenza, a braccetto con una grammo di fortuna che non guasta: vero Terzic? Il tecnico delle donne arrivate da Belgrado e dintorni, ha il grande merito, se volete, di aver tenuto alto l’ago della tensione mentale affidandosi, soprattutto, alle ‘sfuriate’ della ventiquattrenne Mihajlovic e, al giovane genio emergente, la mancina diciassettenne Boskovic. Un successo che è messaggero di positive prospettive centrato davanti al presidente serbo Borocic (che è anche vice presidente Esecutivo Cev), arrivato nel bel mezzo della delicata sfida con le‘care nemiche’ bulgare. Insiste, la Serbia. Ha domato al quinto set (primo tie brek del girone triestino), una tenacissima Bulgaria. Una squadra che potrebbe diventare l‘ago della bilancia per le qualificazioni al prossimo girone; una squadra magistralmente guidata dal vecchio e saggio Vladimir Kuzyutkin, campione del mondo con la Russia nell’ultimo mondiale e arrivato da poco sulla panchina bulgara al posto dell’italiano Abbondanza. Il saggio Vladimir ha gestito il suo team con psicologia, forse inaspettata ma efficiente. Ultima gara della giornata che ha definitivamente riconciliato con la pallavolo. L'antipasto aveva lasciato un po' tutti con l'amaro in bocca. Parliamo della caduta verticale del Canada (umiliante sconfitta contro la Turchia) e con il suo mondiale terribilmente in salita. Parentesi, allora, sulla sfida del mattino tra Canada e Turchia. La domanda sorge spontanea: che senso ha giocare un Mondiale senza avere importanti credenziali per regalarsi uno spiraglio di speranza in prospettiva? Il Canada, è vero, è arrivato a Trieste con la consapevolezza che sarebbero state giornate difficili. Però, nemmeno il suo tecnico Arnd Ludwig probabilmente immaginava che potessero uscire tanto presto evidenti problematiche tecnico
tattiche che rischiano di far saltare brutalmente il banco e vanificare ogni positiva previsione. Troppo presto, perché guardando alle avversarie che da domani a domenica il Canada si troverà davanti (Brasile, Serbia e Bulgaria) diventa facile anticipare un vero stillicidio tecnico. Quanto è emerso nella mattinata di ieri e, quella odierna, regala solo un Canada che fa tenerezza, senza un equilibrio tattico, con evidenti problematiche in attacco e, che fa grande fatica a tenere vivo il pallone. Squadra sulla quale diventa difficile immaginare una felice prospettiva. Per fortuna poi è arrivata la ‘passerella’ del Brasile, meglio delle seconde, linee che Zè Roberto ha saggiamente mandato in campo nel giorno del tutto facile (o quasi) contro il Camerun. E qui vale la pena aprire subito una parentesi. Divertimento sottorete per la classica sfida di Davide contro Golia, ma finita come era previsto, a prescindere. E’ soprattutto il dopo gara che merita il podio. Episodio da regalare all’archivio internazionale alla voce: amore volley.
Foto di gruppo tra le giocatrici africane e le campionesse olimpiche, più balletti folcloristici e tante risate con coinvolgimento generale delle due tifoserie interessate più la gente di Trieste. Una felice baldoria collettiva.
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