Jack Sintini, campione nella vita e nella pallavolo

di Lorenzo Dallari

08/03/2013

Lorenzo Dallari, Federica Lodi e Giacomo Sintini a Sky Sport 24Lorenzo Dallari, Federica Lodi e Giacomo Sintini a Sky Sport 24
Lorenzo Dallari, Federica Lodi e Giacomo Sintini a Sky Sport 24
Per me è sempre un piacere incontrare Jack Sintini: la sua solarità, la sua forza comunicazionale, la sua ritrovata voglia di sorridere alla vita sono davvero coinvolgenti. Lo conosco da quando ha iniziato a muovere i primi passi sottorete e ne ho sempre apprezzato la limpidezza e la correttezza: l'ho visto crescere, vestire la maglia della nazionale, maturare a Perugia, vincere uno scudetto da protagonista a Macerata. Ma soprattutto l'ho visto a fine novembre 2011, quando è venuto coraggiosamente ospite a Sky Sport in occasione della Coppa del Mondo: da lì a qualche giorno si sarebbe sottoposto all'autotrapianto di midollo, fondamentale per cercare di debellare il male che come d'improvviso gli aveva sconvolto la vita. Proprio per questo ritrovarlo negli stessi studi un anno e quattro mesi dopo ha significato fare festa: Jack non solo ha sconfitto il cancro, spinto dal confronto dei suoi cari che lo hanno circondato d'amore, ma è addirittura tornato in campo vincendo nientepopodimeno che il Mondiale per Club con Trento, la sua nuova squadra. "Avevo ripreso da qualche giorno ad allenarmi a Perugia ed ero stremato sotto la doccia a casa: ho detto a mia moglie che non avrei voluto sentire nessuno e che avrei risposto solo a una chiamata di Trento. Passano pochi minuti e mi dice che c'è al telefono Riccardo Michieletto, ds di Trento: credevo fosse uno scherzo, invece era la verità. Il giorno dopo ero a casa del presidente Mosna a firmare un contratto che era già stato preparato nei dettagli: stava iniziando la mia seconda vita da pallavolista con la squadra che sognavo". Davvero bella questa storia a buon fine, raccontata per la prima volta. "Mosna mi ha detto che se avevo ottenuto l'idoneità sportiva per lui ero ok: da lì a pochi mesi mi trovavo come d'incanto sul podio al Mondiale per Club. La vita a volte riserva sorprese davvero bellissime".
Jack parla e noi siamo di fianco a lui ad ascoltarlo. Noi, cioè io e Federica Lodi, un'altra sua amica che gli è stata vicina nel momento più difficile, per fortuna ormai molto lontano. "E' stata dura ma ce l'ho fatta perchè mi hanno dato forza i miei genitori e la mia famiglia, e ho trovato un'equipe medica di livello internazionale che mi ha curato in maniera perfetta. I momenti di sconforto sono stati ovviamente tanti, ma grazie a loro ho vinto la partita più bella della mia vita. Senza dimenticare ovviamente il mondo della pallavolo, che ho sentito molto vicino". Sta bene adesso Jack, e lo si vede. Mentre parla in diretta ogni tanto getto lo sguardo a sua moglie Alessia e a sua figlia Carolina, i suoi gioielli che sono in studio a scattare foto. Lo avevano accompagnato anche l'altra volta, con uno stato d'animo comprensibillmente ben diverso. E proprio per questo sono i sorrisi a caratterizzare i 15 dell'intervista in diretta a Sky Sport 24. "Qui mi sento quasi a casa, ci sono tanti amici, e sono felice di essere qui. Cosa succede a Trento? Succede che abbiamo vinto la regular season e che questo ci consente qualche vantaggio, visto che partiamo avanti 1-0 sia nei qualche che nell'eventuale semifinale. Questo è davvero un bel campionato al vertice, e ci sono almento quattro squadre in grado di vincere lo scudetto: oltre a Trento, che vedo obiettivamente quale la favorita, c'è un terzetto super formato da Piacenza, Cuneo e Macerata. A proposito, sono contento che dopo Savani abbia recupareto anche Kovar...". Vorremmo parlare di mille argomenti, anche perchè la chiacchierata scorre fluida. C'è ancora lo spazio per la nazionale e per l'Associazione. "Dopo quello che mi è successo voglio dedicarmi a chi soffre e lo faccio attraverso la mia Associazione Giacomo Sintini, cui si può essere vicini attraverso la pagina facebook dedicata: è giusto pensare a chi soffre, sono tanti e hanno bisogno anche di piccoli aiuti tangibili. La nazionale? Ho vestito la maglia azzurra 77 volte nella pia prima vita, sarebbe meraviglioso tornare a indossarla. L'anno scorso, addirittura prima dell'idoneità medica, il ct Berruto mi ha chiamato per un giorno a Monza ed è stato meraviglioso: mi dovesse richiamare quest'estate sarebbe davvero un altro sogno che si realizza in maniera pressochè insperata". Sognare è l'unica cosa ormai che non costa nulla, caro Jack, pertanto continua a farlo. Usciamo dallo studio insieme ad Alessia, davvero molto dolce quando guarda suo marito, e a Carolina, vispa, bella e molto sveglia. Il primo sms è della mamma, che ha visto tutto e ha pianto di gioia e commozione dal primo all'ultimo minuto. Poi in redazione vedo tanti sguardi di ammirazione rivolti al nostro campione, anche di persone che non lo conoscono personalmente ma ne hanno apprezzato il coraggio e le parole. Bravo Jack. Io ovviamente non ho mai avuto dubbi. E tu sai che sono sincero... Un grandissimo abbraccio.
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