Jiri Kovar: la certezza di Treviso e non solo

di Adelio Pistelli

15/02/2011

Jiri Kovar Jiri Kovar
Jiri Kovar
E’ stato un crescendo rossiniano. Dopo diciotto partite di campionato – vista anche la grande prova domenica contro Vibo Valentia - a Treviso e non solo, hanno definitivamente capito che Jiri Kovar è decisamente una certezza. Ormai. “Sta andando tutto bene, Mi sto divertendo, gioco in una grande squadra e spero solo di continuare a crescere”. Parole rilanciate con la consapevolezza di essersi lasciato alle spalle timori e incertezze che hanno accompagnato il giovane schiacciatore della Sisley al via della stagione. “Vero, quasi non volevo tornare a casa – afferma -. Non ero sicuro di giocare, avrei optato tranquillamente per altri posti. Poi, mi hanno convinto e sono felice di poter ringraziare a mio modo, chi mi ha dato fiducia”. Pasquale Gravina e Roberto Piazza, rispettivamente general manager e tecnico di Treviso sono coloro che, durante la scorsa estate hanno costantemente ‘lavorato’ ai fianchi di questo quasi ventiduenne (compleanno il prossimo 10 aprile) con addosso la convinzione di essere nel giusto. Lo erano. La promessa Kovar adesso è concretezza. Per lui parlano i numeri, la continuità, la indiscutibile qualità tecnico agonistica e forse mai nessuno dei tanti addetti ai lavori che ruotano nel grande circo del volley, avrà mai pensato il contrario su questo giovane talento nato in Repubblica Ceca (a Zlin) e qualche anno fa diventato italiano. “Ero appena quattordicenne quando sono arrivato a Treviso - racconta - dopo cinque anni la mia radice ceca era già un ricordo. E adesso eccomi sottorete, insieme a tanti campioni. Quasi non ci credo e invece è tutto vero e, quanto sta accadendo mi stimola, fa salire giornalmente la mia voglia di fare bene, di imparare”. Parla con precisa consapevolezza. E concretezza. Chiedetegli, per esempio, cosa pensava solo qualche mese fa quando, alla fine, decise di accettare le volontà della società veneta. “Ero preoccupato, non lo nascondo e l’impatto iniziale non è stato dei più facili. Avevo vissuto altre piccole esperienze in Sisley (dove è cresciuto, appunto, per poi giocare una stagione a Loreto in A2 e, la scorsa, a Verona in A1, ndr) ma per la prima volta mi allenato e giocavo titolare con campioni assoluti carichi di classe ed esperienza. Mi chiedevo: cosa penseranno di me gente come Fei, Farina, Papi?”. Non hanno mai pensato nulla: sapevano chi dovevano prendere per mano, sapevano chi avevano vicino. E dopo 59 set di campionato, dopo i 145 punti che ha
portato a casa Sisley, Jiri Kovar è decisamente ‘uno di loro’ e, insieme, cercano di far diventare sempre più Treviso la mina vagante di un campionato sempre ricco di sorprese. Poi ci sarà l’estate che per Kovar si tingerà di azzurro, vero? “Vedremo. Credetemi in questo momento non ho nemmeno l’idea di cosa mi potrà mai accadere nel prossimo futuro. Però, devo dirlo, me lo chiedono in tanti ma non mi voglio proprio distrarre per qualcosa che mi sembra ancora tanto lontano”. Fa bene a schiacciare fuori questa… alzata ma sarà azzurro, sicuramente. Jiri Kovar è indiscutibilmente una delle maggiori novità del nostro volley alla disperata ricerca di certezze in prospettiva Italvolley e non è difficile prevedere cosa l’aspetta dietro l’angolo. A giugno del 2010 ha passato un mesetto con la qualificata selezione nazionale under 23 di Lega, chiaro e
significativo trampolino di lancio per un giovane che vive di pane e pallavolo, sempre con poco tempo libero a disposizione quel poco da dedicare a Lucia (che gioca in A1 femminile a Busto Arsizio), tra una partita e l’altra.
Sigla.com - Internet Partner