La battuta in salto e in salto flot

Prof. Andrea Burattini

06/02/2008

Alessandro Fei durante una battuta in saltoAlessandro Fei durante una battuta in salto
Alessandro Fei durante una battuta in salto
Trattando questo argomento andiamo a toccare uno dei tasti più delicati della pallavolo moderna: anche durante l’ultimo torneo di qualificazione olimpica, abbiamo visto come sia sempre più vera l’affermazione secondo la quale, l‘alto livello nella pallavolo sia sempre più caratterizzato dalla battuta in salto.
Io mi sento di aggiungere comunque che un altro tipo di servizio che fa la differenza è quello in “salto flot”. Questo per due motivi, in primo luogo per l’efficacia dello stesso, ed inoltre perché negli ultimi anni è calato molto il livello tecnico dei nostri giocatori, in particolar modo nel fondamentale della ricezione.
In questa pallavolo sempre più fisica e rapida, si sta cercando sempre più la potenza a discapito della precisione tecnica; questo non sarebbe molto grave se tale problema riguardasse solamente l’alto livello, ma, il “dramma” è che tale filosofia ha toccato pure la sfera di certi settori giovanili, contribuendo alla formazione di giocatori molto dotati dal punto di vista fisico, ma scarsamente abili tecnicamente.
Tornando al Servizio, cominciamo con il Jump Flot:
Questo tipo di battuta, viene sempre più utilizzata, anche nell’alto livello, e la sua efficacia è notevole. Essa può essere utilizzata anche come servizio tattico, la sua pericolosità nasce non tanto dal fatto che nella sua esecuzione la palla viene colpita da un’altezza maggiore, quanto dal fatto che la velocità di quest’ultima risulta maggiore rispetto ad una battuta piedi a terra, e quindi sarà molto più difficile eseguire una ricezione tecnicamente corretta proprio a causa del fatto che i tempi di esecuzione risulteranno molto più brevi.
Normalmente la palla viene infatti colpita circa a 15/ 20 cm più in alto rispetto alla battuta flot con i piedi a terra. Da questo si può facilmente evincere che non sarà questa la causa della sua maggior efficacia, ritengo infatti che questa sia data dalla maggior quantità di moto che viene impressa alla palla nel momento del colpo, infatti bisogna sommare alla forza impressa dal “colpo secco” sulla stessa, anche la spinta impressa dal corpo dell’atleta che, in volo, va verso la palla .
Di solito il lancio viene fatto con due mani, e viene eseguito in concomitanza con il primo passo. Tale lancio non dovrà essere molto alto, al fine di rendere la rincorsa più dinamica possibile e senza interruzioni.
Sarà possibile con questo gesto tecnico indirizzare la palla dove si vuole, con un margine di errore, abbastanza basso; risulterà molto efficace sia cercare le zone di conflitto nella ricezione avversaria sia eseguire delle battute corte. L’importante, comunque, è che il servizio passi sempre abbastanza basso sopra la rete e che l’esecuzione del colpo sulla palla mantenga sempre le caratteristiche di quello della battuta con i piedi a terra.
Ho avuto l’occasione di vedere ultimamente un torneo internazionale Under 17, dove c’erano alcune tra le maggiori espressioni del volley giovanile italiano, ho notato che già a questo livello la battuta, sia in salto che salto flot, risulta come una delle maggiori discriminanti per il raggiungimento della vittoria finale. Alla base ci deve essere un buon equilibrio tra efficacia e numero degli errori, questa regola è valida soprattutto per le fasce di età giovanili.
In questa competizione, ho potuto notare come molte squadre utilizzino la battuta salto flot e con grandi risultati. Penso anche che questa sia importantissima per lo sviluppo tattico dell’atleta, componente fondamentale nella crescita di un giovane.
Per quello che riguarda invece la Battuta in salto, bisogna subito puntualizzare che anche questo fondamentale può fare la differenza già nelle fasce di età giovanili. A tale proposito, mi colpì la visione di una partita della Nazionale Russa Cadetti (annata ’84-’85) dove nel sestetto composto da atleti tutti molto alti, (tranne il palleggiatore) cinque di loro eseguivano la battuta in salto e solo uno la salto flot, e questi era proprio il palleggiatore. Per altro il risultato finale era molto buono per efficacia in relazione all’errore.
Sicuramente tale risultato sarà stato frutto di un lavoro sviluppato nelle fasce di età inferiore, comunque tutto ciò mi ha fatto riflettere, fino a chiedermi se non sia auspicabile l’introduzione di tale fondamentale già con i sedicenni; e in particolar modo con quegli atleti più “lunghi” e quindi, normalmente meno coordinati.
Io ritengo che si debba trattare questa problematica, sicuramente già con questa fascia di età, senza perdere mai di vista l’insegnamento della flot e salto flot, anche perché nel “bagaglio tecnico” del giovane atleta ci devono essere più soluzioni tattiche possibili, visto che la “variazione” risulta una delle componenti più importanti al fine di non dare punti di riferimento all’avversario.
L’esecuzione del lancio, nella battuta in salto, viene eseguito in tre diversi modi, o con la mano che colpisce, o con l’altra, o con tutte e due. Normalmente si tende a lasciare libera la scelta, anche se secondo me, il lancio più corretto, risulta quello eseguito con la mano che colpisce, cioè con la dominante, questo perché così risulterà più preciso.
Comunque la cosa importante è che la palla venga lanciata dentro il campo in maniera tale che il colpo avvenga alto-avanti. Altra cosa molto dibattuta è l’altezza del lancio. Io ritengo che questo debba essere “abbastanza alto”, questo significa che non preferisco lanci molto alti e che questo debba essere effettuato in concomitanza del primo passo di rincorsa.
Penso infatti che un lancio troppo alto possa contribuire ad aumentare il margine dell’errore sia per il fatto che un lancio alto risulta meno gestibile in precisione, ma soprattutto, perché più sarà alta la sua traiettoria più risulterà difficile trovare il tempo di salto giusto nell’esecuzione della battuta .
Altro elemento importante nell’esecuzione di tale fondamentale è la manualità e di conseguenza l’accelerazione del polso nella sua esecuzione. Tutte queste componenti dovranno essere allenate in maniera strettamente analitica, segmentando ogni singola componente del gesto e lavorando in maniera “ripetitiva” al fine di sensibilizzare il più possibile l’atleta. Eseguire un alto numero di lanci, come un alto numero di colpi sulla palla e di rincorse, servirà ad automatizzare dei gesti che, una volta assemblati, daranno vita all’esecuzione di un servizio in salto il più regolare possibile e con un indice di errore sempre più basso.
Il mio consiglio è quello di far eseguire, almeno ai giovani, tutti questi tipi di battuta lungo tutta la linea di fondo e verso tutte le direzioni, questo proprio perché, come dicevo prima, risulterà fondamentale variare il più possibile le traiettorie del servizio, al fine di non dare punti di riferimento agli avversari. 
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