La bestia nera

di Luciano Pedullà

24/01/2011

Donato RadognaDonato Radogna
Donato Radogna
Cuneo batte Trento per la terza volta su tre in scontri diretti; Castellana Grotte vince anche con Bergamo dopo aver sconfitto Scavolini e Villa Cortese nell’ordine, lasciando al palo le tre favorite del massimo campionato. Innanzitutto: complimenti a Cuneo che, dopo tanti anni da eterno piazzato, in questa stagione ha vinto, alla grande, tutte le gare che contavano per un trofeo. Congratulazioni anche alla squadra pugliese che domenica scorsa ha battuto Bergamo, reduce da cinque vittorie consecutive. Donato Radogna, ogni stagione, continua a compiere miracoli, senza destare clamori, sia nell’assemblare le squadre che nel renderle competitive, rilanciando giocatrici che sono state ignorate da altre più titolate compagini; poi, quando queste atlete si fanno notare alla ribalta della A1, vengono ingaggiate da formazioni da ambizioni dichiarate e spesso anche sbandierate: ha iniziato Quaranta due anni fa, Dalia e Sansonna l’anno scorso, Jontes quest’anno, Ravetta e Sirressi l’anno prossimo? Amaro destino quello del tecnico barese e della sua società, che ogni hanno sono dati per spacciati, per motivi economici e tecnici, ma che tutte le volte riescono poi a togliersi grandi soddisfazioni. Anche in questa stagione le difficoltà per Castellana sono state tantissime. Alla fine del passato anno agonistico, la squadra è stata ricostruita quasi totalmente, nonostante ci fossero le intenzioni di allestire una formazione con grandi ambizioni e conferme. Gli alti prezzi di ingaggio richiesti, spesso figli di retribuzioni promesse e non date completamente, la poca volontà di trasferirsi al sud, le ricorrenti voci, sempre smentite dai fatti, di mancanza delle risorse economiche, mentre altre squadre paventano le loro sicurezze, per poi trovarsi a non riuscire fare regolarmente fronte ai propri impegni realizzando un doping economico del mercato, non hanno concesso a Radogna di muoversi secondo le proprie intenzioni. Il tecnico di Castellana ha trovato giocatrici motivate, alle quali ha saputo dare giusti stimoli, costruendo un ambiente serio e familiare, senza inutili piagnistei o falsi proclami, ottenendo solo il massimo da squadra, giocatrici, ambiente e società: ecco la pallavolo che piace a me! Adesso, però, inizia ad allargarsi, dichiarando che un punto con Bergamo è andato perso, nonostante che giocasse con una quasi esordiente al centro, Sara Menghi, nelle ultime sei stagioni in A2! Appare sfrontato: dove vuole arrivare? Per ora, la classifica, lo pone in settima posizione, alle spalle di Novara e Urbino per un punto, ma distante di appena tre dall’attuale podio. Il campionato di quest’anno è così: strano. Modena, alla seconda giornata, aveva battuto Bergamo, che poi ha superato Pesaro, vincitrice in casa di Busto, trovatasi due giornate fa capolista ma poi sconfitta, ancora in casa, da Novara, che all’esordio in campionato aveva segnato il passo con Piacenza! Insomma può proprio succedere ancora di tutto e lo sbroglio della matassa, per stabilire i valori del campionato, è ancora lungi dall’arrivare. Certo che se dovesse essere fatta una classifica punti/spese per l’ingaggio delle giocatrici, avremmo una classifica molto atipica, interessante da verificare. Ieri, intanto, Pavia ha raccolto il primo punto, con grande merito di Gianfranco Milano, che ha messo in campo una formazione senza fronzoli, con un’esordiente 18enne, per nascondere i tanti malanni della squadra. Ma perché, dopo una squillante qualificazione agli ottavi dei play off 2010, ai danni della meglio qualificata Busto Arsizio, Gianfranco era stato messo nel dimenticatoio? A questi (e altri) misteri, la pallavolo fa fatica a dare concrete risposte.
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