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La fase break
La fase break
Prof. Andrea Burattini
13/09/2007
Prof. Andrea Burattini
Prof. Andrea Burattini
Il nostro sport, la pallavolo , si divide in due momenti fondamentali: il cambio palla e la fase punto, o fase break. E’ importante sottolineare come quest’ultimo sia un argomento molto vasto, pertanto in questa fase ci limiteremo solamente a trattare gli aspetti generali dell’ argomento lasciando l’analisi dei vari fondamentali che la compongono, analisi che tratteremo quando parleremo dei fondamentali in maniera più specifica.
Anche questa è una fase nella quale può risultare molto importante l’ausilio dei “numeri”, cioè l’analisi della partita degli avversari (come anche delle nostre), ma non bisogna mai fossilizzarsi su questo aspetto (soprattutto in questa parte del gioco) visto che, ad esempio, la rilevazione statistica, soprattutto per quello che riguarda difesa e muro è spesso più difficile e di conseguenza meno “precisa” rispetto a quella relativa alla ricezione ed all’attacco.
La fase break è caratterizzata da aspetti tecnici importanti, ma anche da alcuni mentali e volitivi ugualmente determinanti; è necessario tenere ben presente che tutti i momenti che la compongono questa fase varieranno in base al livello di gioco della nostra squadra.
Bisogna sottolineare inoltre che la pallavolo moderna si sta sempre più identificando nella fisicità, però l’aspetto che continua a fare la differenza, comunque, resta sempre la tecnica. Inoltre con l’avvento del Rally Point System le componente dell’attenzione e della concentrazione sono diventate caratteristiche fondamentali per il risultato finale in quanto, considerato che ogni azione vale un punto, sarà importante mantenere il livello di queste qualità sempre alto, proponendo già in allenamento esercitazioni che puntino su questi aspetti.
Possiamo quindi asserire con assoluta sicurezza che anche questa fase è composta da
componenti Psicologiche e Tecniche
.
-
Psicologiche
: Per avere un rendimento tecnico ottimale bisogna partire dalla certezza che tale momento è un momento molto “aggressivo”, di conseguenza i fondamentali che lo compongono devono essere interpretati non come fondamentali dove si subisce l’avversario, ma, al contrario, come quelli che servono ad aggredirlo e a farlo giocare come meglio crediamo.
Per esempio la battuta deve sempre essere interpretata come il primo fondamentale di attacco e non come una semplice rimessa in gioco della palla; il muro deve essere sempre il più aggressivo possibile; in difesa l’idea deve essere sempre quella di andare a “prendere la palla”….
-
Tecniche
: Per una buona riuscita della fase punto ritengo che sia molto importante interpretare al meglio il primo fondamentale che la compone, cioè la battuta. Con il servizio posso provare a mettere in difficoltà l’avversario, e quindi a farlo giocare in difficoltà nella costruzione del gioco.
A seguito di una battuta portata in maniera incisiva, (a prescindere dal fatto che essa sia o tattica o in salto) sarà fondamentale avere buona tattica e tecnica nell’esecuzione del muro di palla alta, correlato ad un buon posizionamento della difesa.
Tutti i giocatori della mia squadra devono inoltre essere in grado di eseguire un’alzata di palla alta sia in prima che in seconda linea; l’obiettivo deve essere quello di far terminare l’azione di difesa sempre con un colpo d’attacco (logicamente nel limite del possibile), attacco che deve essere portato cercando di usare il più possibile le mani del muro avversario.
Tatticamente è importante avere dei modelli di base, ad esempio per quello che riguarda il muro e la difesa, relativamente alla ricezione + e doppio + avversaria e a quella – (argomento che sviscereremo quando parleremo di muro), oppure per quello che riguarda il servizio (dobbiamo avere le idee chiare sugli obiettivi di ogni battitore e sulla gestione dello stesso).
Altro aspetto fondamentale nella fase break è la gestione dell’errore, sarà fondamentale imparare a distinguere la situazione di normale soluzione, quella di difficile soluzione, e quella di soluzione quasi impossibile, e per tutte trovare il modo di mettere più in difficoltà possibile l’avversario. Di conseguenza devo avere anche una scala ben precisa relativamente alla gravità degli
errori
stessi, distinguendoli in:
A) Perdonabili B) Perdonabili ma… C) Imperdonabili;
in maniera tale da avere per tutti, squadra e tecnico, un metro comune.
In tal modo, sia in partita ma soprattutto in allenamento, potremmo avere maggior tolleranza per gli errori classificati perdonabili, ma tolleranza zero per quelli imperdonabili.
La fase break è in definitiva composta da tre momenti precisi:
• Impostazione della fase (soprattutto grazie al servizio)
• Costruzione della fase (muro e difesa)
• Ottimizzazione finale (Alzata attacco e copertura di attacco)
A tal proposito risulterà molto importante (soprattutto ad alto livello) un attento studio della squadra avversaria, sia prima che durante la gara.
Sarà poi di fondamentale importanza riuscire ad adattare il tipo di lavoro in riferimento alle caratteristiche della propria squadra: bisognerà puntare su alcune priorità rispetto ad alcuni fondamentali,in base alle caratteristiche dei propri giocatori. Se ed esempio ho dei buoni battitori al salto sarà importante puntare molto sul muro di palla alta; al contrario con degli ottimi centrale a muro non sarà sempre necessario rischiare il servizio…..
In definitiva, mai cercare di adattare i giocatori alla propria idea, bensì essere in grado di modellarla sulle caratteristiche degli elementi che si hanno a disposizione.
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