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La Lega maschile "prova" il video check
La Lega maschile "prova" il video check
di Adelio Pistelli
12/09/2012
Massimo Righi
Massimo Righi
Un primo test c’era stato al centro Pavesi di Milano, quasi in maniera anonima, lontano dai curiosi. Due giorni fa la Lega ha riproposto il progetto, sul campo di Piacenza e adesso, dopo dettagliati studi su quanto è successo (con gli spara palloni a Milano e utilizzando concretamente l’allenamento di Fei e soci in Emilia), presto sarà scelta la terza tappa per continuare a lavorare sul Video Check. Si chiama così il progetto ideato dalla Lega e fatto partire prima dell’estate. Punto di riferimento è stato il “Challenge”, ovvero il sistema creato in Polonia e messo in atto dalla televisione polacca durante le finali di World League dello scorso anno e, per seguire l’ultima Final Four di Champions League.
Ricorderete: la televisione di Varsavia rilanciò immagini sbalorditive che aiutavano il telespettatore, in maniera ineccepibile, a chiarire ogni dubbio su un pallone fuori o dentro, su un tocco a muro, su un fallo di linea. Immagini straordinarie che fecero aprire una nuova parentesi sull’utilità sempre più necessaria, ormai, della sofisticata tecnologia a favore di una pallavolo sempre più veloce e spettacolare anche nella sua velocità.
“Sono stati due test molto interessanti, diversi tra loro ma in perfetta sinergia con quanto vogliamo portare avanti. In fase sperimentale, ma senza essere decisivo, il progetto che, appunto abbiamo chiamato provvisoriamente Video Check, lo faremo conoscere ufficialmente a Modena,
(il prossimo 30 settembre, ndr) i
n occasione della Supercoppa tra Macerata e Trento”.
A fare gli onori di casa è
Massimo Righi
amministratore delegato della Lega maschile che, ancora una volta, investe e lavora per il volley a trecento sessanta gradi anche in momenti complessi e delicati come quelli che sta vivendo tutto il nostro Paese.
“Se i risultati dei test diranno importanti verità, potremmo concretamente adottare il progetto, per le finali play off – continua Righi –. C’è, se volete, una speranza di presentarlo ufficialmente per la finale di coppa Italia del 30 dicembre ma credo che i tempi siano decisamente troppo corti. Però in questo momento, quello che interessa di più è capire, appunto dietro i test effettuati ed altri studi che stiamo facendo, se il sistema una volta protagonista 'sul campo' potrà essere preciso e infallibile”.
Operativamente come possiamo presentare Video Check?
“Il progetto globale prevede l’utilizzo di sedici telecamere, quattro per la visione aerea, che sono in grado di monitorare tutto il campo di gioco, mettere nel mirino ogni azione ma per quanto ci riguarda, al momento contiamo di raggiungere il risultato finale con dieci telecamere. Tecnologicamente andremo a ‘mirare’ sulle righe perimetrali e, inoltre, le telecamere aiuteranno a definire un pallone fuori o dentro la banda. Per le altre eventuali impostazioni, passerà decisamente del tempo, a prescindere dai risultati del test, anche perché dovremo capire quali e quante saranno le previste modifiche arbitrali”.
Una prima domanda è spontanea: la talpa che fine ha fatto?
“Era e resta priorità assoluta, non è stata sicuramente accantonata e dovrebbe lavorare in sinergia con questo nuovo progetto”.
Un progetto che appare però costosissimo se, una volta ufficializzato operativamente, su ogni campo di A1 dovranno essere installate le dieci telecamere
“Vero e quando sarà, inizialmente, lo adotteremo per i nostri Grandi Eventi mentre porteremo avanti ancora l’idea della Talpa, appunto, meno costosa e garante di uno preciso giudizio. E se non ci saranno discrepanze tecniche e non credo, almeno seguendo questi test iniziali di Video Check, gli esperti non nascondono la possibilità di un lavoro ‘ravvicinato’ tra le due tecnologie che aiuterebbe a far diminuire i costi ”.
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