La nostra vita è cambiata

16/03/2020

Chi mi conosce bene, sa che sono una persona solare, tendenzialmente realista con una punta di ottimismo. Ma stavolta la situazione è seria assai e ho poca voglia di sorridere.
VIRUS VIGLIACCO. La nostra vita, quella dei nostri amici, dei nostri parenti, dei nostri colleghi e soprattutto dei nostri figli è stata letteralmente sconvolta da un virus vigliacco che ci sta condizionando: sanitariamente in primis, ma nel contempo pure psicologicamente, professionalmente ed economicamente. Il nostro ex Bel Paese è stato messo in ginocchio e non so sinceramente quando e se riuscirà a risollevarsi: a breve è sicuramente impossibile, penso di potermi sbilanciare anche se non sono un esperto di finanza e di economia globale. Ecco, il problema sta proprio qui: non è solo l’Italia costretta a vivere la più grande crisi dell’era moderna ma anche il resto d’Europa, anzi il resto del mondo. E proprio per questo stavolta c’è da mettersi le mani nei capelli. Applaudendo chi si sta sacrificando per tutti noi, medici, infermieri e volontari, e anche pregando per chi soffre e per chi purtroppo è già rimasto vittima di questa terribile pandemia che ha caratterizzato negativamente questo funesto anno bisesto.
TUTTI IN CASA. Questo maledetto coronavirus si è insinuato dentro i nostri corpi e dentro le nostre anime, mettendo in crisi il nostro presente e pure il nostro futuro. Dobbiamo restare tutti barricati in casa, bisogna cambiare radicalmente le nostre abitudini, perché questo pare l’unico modo conclamato per bloccarne la diffusione. Rispettiamo una volta tanto le regole, non facciamo come sempre gli italiani ma prendiamo esempio dai giapponesi che sono stati molti ligi a seguire le direttive fin dall’inizio, come del resto è intrinseco al loro dna comportamentale, e hanno ridotto al minimo contagi e decessi (i loro numeri sono decisamente inferiori ai nostri nonostante vantino una popolazione doppia rispetto a quella italiana).
SOGNANDO TOKYO. Ho fatto riferimento al Paese del Sol Levante non solo per questo aspetto, peraltro tutt’altro che insignificante, ma pure perché le menti di chi ama lo sport sono rivolte all’Olimpiade di Tokyo in segno di speranza. Potrebbero rappresentare l’emblema della ripresa dopo tante sofferenze, per il mondo intero. La domanda che si stanno ponendo tutti è però lecita: si svolgeranno regolarmente i prossimi Giochi a Cinque Cerchi? Il Cio si sta adoperando non poco affinchè ciò si verifichi, ma il rischio che possano essere rinviate è concreto. L’inizio è fissato per il 24 luglio, data da interpretarsi oggi molto vicina, soprattutto perchè mancano all’appello molti tornei di qualificazione individuali e di squadra. Quando potrebbero svolgersi pur nella speranza che l’emergenza coronavirus rientri (probabilmente non prima di almeno un mese, nella più ottimistica delle previsioni)? Chi ama lo sport come me si augura ovviamente che l’Olimpiade numero 32 della storia possa svolgersi, e che l’Italia del volley possa lottare fino in fondo per coronare il suo Grande Sogno. Proprio per questo ho scelto come immagine la nuova Ariake Arena, il palasport nipponico sede del torneo di volley, dove sopra vorrei scrivere idealmente “andrà tutto bene”.
REGNA L’INCERTEZZA. Intanto tutti navigano comprensibilmente e inevitabilmente a vista, in primis le due Leghe, quella maschile e quella femminile, che non sanno ancora come, quando e se potranno riprendere i rispettivi campionati. Tutto fermo, anche gli allenamenti, per evitare di stare vicini e per limitare in tal modo il rischio di contagio. Quello che è certo è che in ogni caso, anche laddove si possa riprendere a giocare nei primi giorni di maggio (anche il calcio pare pensare a questa data, basta leggere i giornali) dovrebbero essere rivisti calendario e formula per assegnare regolarmente gli scudetti. Intanto per fortuna la Federazione Internazionale ha pensato bene di spostare la Nations Volleyball League a dopo l’Olimpiade. Mossa saggia pur se inevitabile. Chiudo con un commento che non vuole essere tecnico ma oggettivo: che gran casino stiamo vivendo…
A TEMPO DI SOCIAL. Visto che siamo tutti costretti a stare rintanati in casa ho pensato di raccontarvi qualche storia di pallavolo sui social: se ne avete voglia potete seguirmi su Twitter, su Instagram, su Youtube e su Facebook, dove c'è anche la mia pagina di personaggio pubblico Lorenzo Dallari Volley.  
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