Una giornata di rara intensità emotiva riservata al mondo della pallavolo e in particolare a quelli che vestendo la maglia azzurra hanno recentemente onorato l’Italia. Incontrare Papa Francesco ha riempito il cuore a tutti quelli che hanno avuto il privilegio di partecipare all’udienza privata con Sua Santità nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano: lo si è capito in maniera evidentissima anche dai tantissimi post e tweet che hanno inondato il web con protagonisti atleti, dirigenti, tecnici, tutti sinceramente felici e travolti da sensazioni uniche che solo momenti di questo tipo sanno regalare. Bellissime anche le parole di un personaggio straordinario che vi riporto sotto integralmente, tanto semplice quanto efficacie con il suo modo di comunicare che va dritto al cuore. Io ho incontrato in passato Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI e mi spiace davvero tantissimo non aver avuto l’occasione di incontrare da vicino Papa Francesco, che peraltro ho sentito alcune volte in udienza plenaria. Davvero un uomo di Fede e un uomo di sport straordinario. La pallavolo tutta deve dirgli un gigantesco grazie. Proprio come lui lo ha detto a tutti i presenti!
I FONDAMENTALI DEL PAPA. “Innanzitutto, la battuta, che è il primo colpo che dà il via al gioco. Nella partita, così come nella vita di ogni giorno, occorre prendere l’iniziativa, assumersi la responsabilità, coinvolgersi. Mai restare fermi! Lo sport può aiutare molto a superare timidezze e fragilità, a maturare nella propria consapevolezza, ad essere protagonisti, senza mai dimenticare che «la dignità della persona umana costituisce il fine e il metro di giudizio di ogni attività sportiva» (Giovanni Paolo II, Giubileo degli sportivi, 29 ottobre 2000). Alla battuta corrisponde la ricezione. Come bisogna essere pronti a ricevere la palla per indirizzarla in una determinata area, così è importante essere disponibili ad accogliere suggerimenti e ad ascoltare, con umiltà e pazienza. Non si diventa campioni senza una guida, senza un allenatore disposto ad accompagnare, a motivare, a correggere senza umiliare, a sollevare quando si cade e a condividere la gioia della vittoria. Servono persone che siano punti di riferimento solidi, capaci di insegnare a “ricevere” bene, individuando i talenti dei propri atleti per farli fruttificare al meglio. C’è poi l’alzata, il passaggio verso il compagno o la compagna che ha il compito di finalizzare l’azione. Non si è mai soli, c’è sempre qualcuno da servire. Non esiste solo la dimensione individuale, ma si è parte di un gruppo: ognuno è chiamato a dare il proprio contributo perché si possa vincere insieme. I giocatori di una squadra sono come le membra di un corpo: san Paolo dice che «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui» (1 Cor 12,26). In un mondo dove si sgomita per apparire e per emergere a tutti i costi, dove l’io viene prima del noi, dove si scarta chi è debole e improduttivo, lo sport può essere segno convincente di unità, di integrazione, e può lanciare un messaggio forte di pace e di amicizia. Decisiva è certamente l’azione di attacco, che consente di fare punti e di costruire la vittoria. Lo sport deve promuovere un sano agonismo, senza scadere nella tentazione di vincere calpestando le regole. Il sacrificio, l’allenamento, il rigore sono elementi imprescindibili dello sport, mentre la pratica del doping, oltre ad essere pericolosa, è un inganno che toglie bellezza e divertimento al gioco, macchiandolo di falsità e facendolo diventare sporco. Per opporsi all’attacco, si fa il muro. Questa parola ci fa pensare ai muri presenti in diversi luoghi del mondo, segno di divisione e di chiusura, dell’incapacità degli uomini di dialogare, della presunzione di chi pensa che ci si può salvare da soli. Invece, nella pallavolo, quando si fa muro si salta in alto per affrontare la schiacciata avversaria: questo gesto ci aiuta a pensare la parola in un’accezione positiva. Saltare in alto significa distaccarsi da terra, dalla materialità e dunque da tutte quelle logiche di business che intaccano lo spirito sportivo. I soldi e il successo non devono mai far venire meno la componente di gioco, di divertimento. E per questo mi raccomando tanto: non lasciare mai la dimensione amatoriale dello sport. Lo sport o è amatoriale o non è sport. Questo va custodito bene, perché con questo voi custodite anche il vostro cuore. Cari amici, vi ringrazio per questa visita e vi esorto ad essere sempre testimoni di correttezza e lealtà. Molti ragazzi vi guardano e tifano per voi: per loro siete dei modelli, non deludeteli! Vi auguro di giocare bene divertendovi, diffondendo nel campo e fuori dal campo i valori dell’amicizia, della solidarietà e della pace. Di cuore benedico voi e i vostri cari. E, per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie!”
POSITIVO E NEGATIVO. Anche la settima giornata di ritorno della SuperLega è andata in archivio. Con qualche nota positiva e qualcuna inevitabilmente negativa. Perugia ormai non fa neanche più notizia perché sta facendo un campionato a parte: ha vinto tutte le partite da 3 punti, compresa l’ultima contro Piacenza per 3-1 con 16 punti dell’mvp Plotnytskyi, e guida il gruppo con 54 punti. Lontanissima c’è al secondo posto la coppia Trento-Modena, staccata di ben 19 lunghezze. Avete capito bene: 19! I trentini di Angelo Lorenzetti (che il prossimo pare seriamente destinato alla panchina di Piacenza) hanno violato Taranto per 3-1 con 20 punti dell’eterno Matey Kaziyski: il bulgaro sta vivendo una seconda giovinezza e sta regalando a tutti lezioni di pallavolo straordinaria: un campione autentico. Gli emiliani di Andrea Giani hanno invece piegato 3-1 Siena con mvp Stankovic, un altro che di primavere ne ha già vissute un bel po’. I toscani però non mollano e sperano di poter centrare una salvezza che fino a qualche settimana fa pareva una semplice chimera. Quarti a quota 30 si trovano i campioni in carica di Civitanova, che hanno vinto 3-1 con una Cisterna che pare aver perso lo smalto di poco tempo fa, con un netto calo di rendimento. Il solito Petar Dirlic ha comunque siglato 20 punti e capeggia la classifica dei migliori realizzatori con 354 punti: non è un caso che lo voglia per la prossima stagione Trento insieme al suo allenatore Fabio Soli. Migliore in campo è stato comunque premiato il giovane cubano Marlon Yant, ventidue anni ancora da compiere, e questo per la Lube è senza dubbio positivo. Quinto posto double-face per Verona e Piacenza, appaiate con 27 punti. I veneti di Rado Stoytchev si sono imposti 3-1 a Monza e sono visibilmente in ripresa dopo un preoccupante momento-no: eccellente prestazione dei due super attaccanti Keita (18 punti) e Mozic (16 e il riconoscimento di mvp), autentiche scoperte dell’attento club scaligero. Non bene invece i biancorossi affidati adesso alla guida di Massimo Botti, tra i favoriti per lo scudetto all’inizio dell’anno e oggi in evidente e perdurante confusione nonostante il cambio dell’allenatore. In coda continua la lotta a tre per non retrocedere: Padova, scivolata 3-1 a Milano, ha 15 punti; Siena e Taranto 14. Una di queste tre andrà in A2. Domenica interessante derby veneto Padova-Verona e bella sfida Trento-Perugia, una delle possibili sfide che potrebbe caratterizzare la finale-scudetto.
VIBO IN FESTA. Battendo 3-0 Castellana Grotte nel derby pallavolistico del sud, la Tonno Callipo ha alzato al cielo per la quarta volta la Coppa Italia maschile di A2. In un PalaMaiata finalmente gremito in ogni ordine di posti degli oltre 3.000 spettatori presenti, la squadra di Cezar Douglas ha imposto la sua legge trovando nell’mvp Paul Buchegger l’autentico trascinatore: per lui 15 punti con il 44%, ma da applausi sono state anche la regia del capitanto Santiago Orduna e la ricezione incredibile del libero Domenico Cavaccini (73% di perfezione). E adesso i calabresi sognano la promozione…
FANTINI CLUB LIVE. Continua la seguitissima programmazione della trasmissione dedicata la mondo dello sport e del turismo con una puntata dedicata a “Come vestire lo sport”: lunedì 6 febbraio ospite d’eccezione sarà Marco Boglione, presidente di Basic Net, uno dei più importanti gruppi italiani che opera nel campo dell’abbigliamento, degli accessori e delle calzature racchiudendo i marchi Kappa, Kway, Superga, Sebago, Jesus Jeans e Sabert. Insieme a lui Michele Ciccarese, direttore commerciale della Lega Calcio Serie A. Ancora un bellissimo appuntamento da non perdere in diretta dalle ore 21.00 sul canale Linkedin di Fantini Club e Lorenzo Dallari oltre che sui canali YouTube e Facebook consueti, ovvero Oasport, Dallari Volley e Fantini Club. Vi aspetto numerosi come sempre. E segnatevi che da quest’anno è possibile riascoltare le puntate in formato podcast su Spotify, Googlepodcast e Spreaker.
LO SPORT SI RACCONTA. Da non perdere anche la presentazione del libro di Maurizia Cacciatori dal titolo “Senza rete” che avrò il piacere di moderare mercoledì alle 18.30 presso Baldi Libri a Vicenza. Un momento particolare per ripercorrere la carriera e la vita di una delle icone di questo sport che conosco fin da quando, ragazzina, ha mosso i primi passi in serie A in quel di Perugia. Ci vediamo lì.
GUIDA AL VOLLEY 2023. Sempre più completa, sempre ricca di fotografie, sempre più accattivante graficamente pur mantenendo la sua essenza di opera omnia dedicata al nostro bellissimo sport: sulla Guida al Volley potete trovare tutti i dati dei campionati maschili e femminili, della pallavolo internazionale, delle Coppe Europee, del beach volley, dei giocatori e delle giocatrici. Per riceverla cliccate sul banner in questa home page e trovate tutte le informazioni.
Buona pallavolo a tutti!