La partita delle stelle

di Adelio Pistelli

22/11/2009

La partita delle stelle
Arrivederci Roma, per capire sino a dove sarà arrivato l'inseguimento ad un sogno". Andrea Anastasi ha dato l'arrivederci al pubblico della Capitale che ha seguito passo passo le prove generali (soprattutto logistiche) di un grande appuntamento che verrà: il Mondiale 2010. Palcoscenico per la solita piacevolissima festa del volley, ovvero la diciannovesima edizione dell'All Star da sempre organizzata dalla Lega maschile di Serie A e stavolta in collaborazione con il COL del Mondiale romano. E naturalmente, decisione azzeccata per fare "passerella" nella città che dovrebbe (e tutti sperano dovrà) ospitare ancora l'Italia per le finali del Mondiale che, appunto, verrà.
DEFEZIONI. L'Italvolley con i cerotti e non solo, quella vista sottorete al palasport di viale Tiziano. Niente Zlatanov (problemi ad una spalla), niente Fei (a letto con la febbre) ma una maglia per lo schiacciatore di Piacenza e l'opposto di Treviso (assenti volontari durante l'estate 2009) è già nel baule azzurro che si sta riempiendo per la lunga avventura internazionale che partirà verso la metà del prossimo aprile. E dentro ci sono anche quelle del palleggiatore Travica e del centrale Buti rimasti a Monza in segno di lutto dopo la recente scomparsa del loro presidente Marcello Gabana.
CERTEZZE. Anche in una serata dove il risultato valeva solo e semplicemente per le statistiche, il tecnico azzurro ha capito ancora una volta che alcuni suoi azzurri (Savani, Birarelli, Vermiglio, Sala, Cernic) sono
concretezza assoluta con i quali ripartire per la stagione più importante. E così alla fine ha guardato con interesse soprattutto a chi, per una sera, è andato lungamente sotto le luci della ribalta. Però, quanta fatica a tenere botta per le novità Maruotti, Barone, De Togni contro il team della stelle straniere. A proposito di All Star: defezioni importanti e improvvise anche dall'altra parte della rete. Dopo il forfait (annunciato) del croato della Lube Omrcen, niente passerella romana per il regista finlandese di Modena, Esko: e allora spazio all'italiano Saitta che, in difficoltà tecniche a Latina, per una sera ha ritrovato un campo di gioco alterna dosi a Donald Suxho.
FESTA CUBANA. Erano in quattro (Poey, Portuondo, Juantorena e Marshall: quest ultimo però non è mai entrato) a divertirsi nel dopo aver finalmente e definitivamente accantonato problematiche personali
extrasportive che hanno segnato i loro ultimi anni di attività sportiva.
LE PANCHINE. Da una parte Andrea Anastasi, dall'altra Angelo Lorenzetti, ovvero il tecnico che in tanti (troppi e per certi versi erroneamente) indicano come il successore dell'attuale coach dell'Italvolley. Lunga vita a chi in questo momento va in palestra con gli azzurri inseguendo un sogno mondiale. Solo dopo, e forse, vedremo se le previsioni erano tutte giuste.
E INTANTO. Intanto Andrea Anastasi mercoledì prossimo vola negli Stati Uniti insieme al suo amico Andrea Gardini. E, per una settimana seguirà allenamenti, incontrerà tecnici, discuterà di pallavolo internazionale, studierà novità e riporterà a casa novità e programmi in prospettiva mundial. "Una decisione che valutavo da tempo - ha raccontato l'allenatore degli azzurri - L'ho concretizzata trovando interesse generale su questa mia iniziativa. Ho grande curiosità e soprattutto grande interesse per tutto ciò che stanno facendo negli Usa".
LA PARTITA DELLE STELLE. Vincono gli stranieri, viva gli stranieri e comunque è stata una festa. Il tabellino? Per stavolta chiude la giornata. Giusto così.
ITALIA - SEAT ALL STARS 1-3 (25-17, 14-25, 16-25, 22-25).
ITALIA: De Togni 4, Parodi 2, Manià (libero), Vermiglio 1, Maruotti 8, Lasko 13, Sintini, Savani 9, Bari (libero), Birarelli 6, Barone 3, Sala 2, Cernic 3. SEAT ALL STAR: Poey 6, Henno (libero), Suxho 3, Portuondo, Juantorena 10, Stokr 12, Marshall, Ereu 8, Nikic 5, Stancu 1, Bontje 11, Hubner 1, Shumov 8, Saitta, Marquez 8.
Arbitri: Cesare e Perri di Roma.
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