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La rivincita del campione
La rivincita del campione
di Luciano Pedullà
26/08/2014
Paola Cardullo
Paola Cardullo
Si avvicina il Mondiale di pallavolo femminile in Italia, dopo un’estate emozionante che ha visto ancora una volta il Brasile dominare il suo decimo Grand Prix, e tante interessanti novità tecniche e tattiche che hanno illuminato una manifestazione con tante luci e ombre per la nostra Nazionale impegnata a difendere onore e tricolore nella prossima manifestazione iridata. La formazione di Ze Roberto ha continuato nel suo asfittico gioco fatto di costanti difese e ricezioni perfette, nonostante l’ingresso in pianta stabile di Camila Brait al posto della grandissima Fabi, tra le migliori nel suo ruolo, e la ricezione imprecisa di Fe Garay aggiungendo a questo il recupero, dopo la maternità, di Jaqueline, che qualche ben informato dava in procinto di abbandonare l’attività. Ci siamo ritrovati le solite giallo-oro che su quattordici gare hanno lasciato la gloria del successo solo alla Turchia di Barbolini. Secondo posto per il Giappone, prima volta sul podio in questa manifestazione, che ha giocato con il suo nuovo, ma già famoso, sistema di gioco
Hybrid 6
escogitato da Manabe, ma valido solo quando si riesce a effettuare una battuta di alto livello, cosa per altro fatto spesso dalla formazione Nipponica. La squadra del Sol Levante gioca senza centrali di ruolo in campo (nel roster indicato alla Fivb ce ne era solo una su 12 giocatrici) alternando palleggiatrice e le schiacciatrici nella posizione in mezzo alla rete in alcune situazioni di gioco; in altre si trova addirittura senza il muro della stessa regista spostata, anche se in prima linea, direttamente in difesa. Ne consegue che quando le avversarie ricevono bene il peso della squadra è sopportato da Sano libero premiata, a ragion veduta, quale MVP della manifestazione. A proposito del ruolo di regista della difesa, un clamoroso ritorno si è affacciato nelle convocazioni che Marco Bonitta ha diramato in vista del mese di preparazione, che le azzurre sosterranno a Roma, per prepararsi al meglio nella manifestazione iridata. E’ quello di Paola Cardullo, 32 omegnese, Best Libero alle Olimpiadi di Atene dopo di che una serie infinita di infortuni che ne hanno caratterizzato la carriera. Quello che però più impressiona è come questa giocatrice ancora una volta si fa beffa della malasorte e si fa trovare pronta e motivata per la più importante manifestazione di disciplina. Questo è grazie alla sua passione,
perché la pallavolo non è semplicemente un lavoro, ma qualcosa che ha dentro, ha sempre voluto raggiungere degli obiettivi e se li è sempre prefissati alti
. Giocatrice che ha saputo mettersi in discussione e in gioco, ogni volta e ogni anno, in Nazionale e nel club, con l’umiltà di chi non si ritiene sempre la più forte perché pensa che
un grande giocatore è un grande giocatore solo quando lo dimostra in campo!
Anche se indubbiamente lei è la migliore interprete del suo ruolo al mondo. Tornerà in Nazionale ma non indosserà il numero 10 che l’ha accompagnata in tutti i suoi successi:
vestirà la nr.1 quella che è stata per tanto tempo la maglia di Sara Anzanello e lo farà per ricordare il valore della giocatrice veneta e del grande affetto che lei porta per la sua amica
e compagna di tante battaglie, per 10 insieme. Anche così Paola ha sempre dimostrato di appartenere alle grandi giocatrici, per questo da quando è andata a far visita alle azzurre a Boario in estate, durante il ritiro, ha continuato a
ricevere messaggi di stima, affetto e incoraggiamento dalle sue “nuove” compagne
di ieri e di oggi. Domani per lei inizierà una nuova avventura, quella che le auguriamo possa completarsi solamente il 12 ottobre sul parquet del Mediolanum Forum, perché, che sia in campo o no, lei
la sua rivincita l’ha già ottenuta, diciamo sulla sfortuna
. Anche per il fatto che lei potrebbe essere una delle giocatrici che difenderanno i colori della squadra azzurra, pur senza avere nessuna maglia da indossare nella prossima stagione! Lei di questo non vuole sentirne parlare,
ora la sua battaglia personale è solo quella di arrivare al Mondiale
tra le 14 preferite dal C.T.
per poter continuare e a divertirsi con il suo lavoro!
Complimenti Paola.
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