L’appetito vien mangiando

di Luciano Pedullà

21/04/2011

L’appetito vien mangiando
Villa Cortese è la prima squadra qualificata alla Champions League del prossimo anno. La formazione milanese si è confermata vincitrice per la seconda stagione in Coppa Italia, denotando nelle Final Four di Catania una supremazia notevole sulle altre squadre. Tutto facile, se non fosse che circa due mesi fa le cortesine avevano subito tre smacchi consecutivi. Dalla sconfitta in Super Coppa ad opera di Pesaro prima di Natale, all’eliminazione nei play off a 12 in Champions per mano del Muszyna, compagine nemmeno capace di accedere alla Finale di Istanbul, e a un misero settimo posto in campionato al termine del girone di andata. Qualunque dirigente di società “normale” avrebbe pensato che la risoluzione di tutti i mali sarebbe stata quella di cambiare l’allenatore, ma la squadra e l’ambiente hanno deciso di fare quadrato e andare avanti per la strada intrapresa la scorsa stagione: i risultati alla fine hanno dato ragione. L’hanno fatto per Marcello Abbondanza, che a testa bassa ha continuato a lavorare alacremente convinto che una volta in buona condizione fisica la squadra avrebbe acquistato la competitività che tutti gli attribuivano, insistendo sull’inserimento di Hodge, convinto che ben presto la giovane americana avrebbe potuto far pendere l’ago della bilancia dalla parte della squadra da lui diretta. L’hanno dimostrato le giocatrici che, in questi casi molto facilmente schivano le responsabilità dei risultati negativi attribuendoli ora al tecnico o al preparatore fisico: sono andate avanti proteggendo chi lavorava con e per loro dimostrandosi una squadra con forti motivazioni e grandi punti di riferimento. Infine anche l’ambiente ha saputo reggere le intemperie dei risultati poco positivi che si abbattevano sulla stagione fino a quel momento disputata da Villa Cortese, resistendo alle pressioni degli sponsor, dei media, dei tifosi, comunque sempre calorosi e corretti anche se a volte sfiduciati, e anche dei procuratori, sempre pronti, in nome delle proprie assistite, a distribuire le colpe delle situazioni negativa su tutti quelli che appaiono più indifesi. E’ una storia che noi allenatori conosciamo molto bene e che anche Marcello ha dovuto subire in passato in modo analogo. Il titolo conquistato adesso diventa ancora più bello, perché più sofferto, ma anche perché guadagnato con una superiorità tattica e di gioco rispetto agli avversari incontrati, pur non esprimendosi, la formazione milanese, al top delle sue possibilità. E’ un’ipoteca importante sul cammino del campionato, quello cioè che porterà alle finali per l’assegnazione dello scudetto 2011. Ritengo però che il campionato abbia ancora molte storie da raccontare e che siano tanti i protagonisti che potrebbero farlo. Bergamo ha le qualità di Lo Bianco e Piccinini ma anche di un gruppo di ragazze che si allenano insieme dodici mesi l’anno, e di una squadra che ha dato continuità al suo gioco cambiando poche pedine alla volta stagione dopo stagione; la forza di una società che in questi anni ha sempre vinto qualcosa ed è abituata a rispondere con i fatti in campo quando ci sono le sue difficoltà. Dopo la Coppa Italia della scorsa stagione nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo su Pesaro che poi, nonostante qualche piccolo inciampo nel corso delle partite precedenti l’ultimo atto delle Finali scudetto, è riuscita a mettere la sua impronta in tre sole gare sul tricolore 2010. Non bisogna sorprendersi se, di conseguenza, anche quest’anno questa formazione potesse essere ancora la vera outsider del torneo: le giocatrici di livello e di esperienza ci sono, Ferretti e Guiggi ne sono due degnissime rappresentanti; Flier sta dando una grandissima mano al reparto attaccanti smentendo quanti hanno sempre pensato che lei sapeva solo risultare determinante con la squadra Olandese e nel reparto difensivo De Gennaro sta attraversando … una seconda giovinezza. La tranquillità di Busto, la cui dirigenza ha sempre misurato sapientemente i passi da fare e di Novara, all’anno del “qualunque risultato è buono” potrebbero risultare campanelli d’allarme per tutti e già sabato potremmo averne le prime avvisaglie. Novara contro Bergamo e il derby tra Busto e Villa Cortese sono un ghiotto antipasto di quello che potremo gustare tra meno di un mese: buon appetito a tutti!
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