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Le genialità di Marco Bonitta
Le genialità di Marco Bonitta
di Adelio Pistelli
08/10/2014
Marco Bonitta allenatore dell'Italia e Karch Kiraly allenatore USA
Marco Bonitta allenatore dell'Italia e Karch Kiraly allenatore USA
E' bravo. Forse anche un pò fortunato. Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci ed il tecnico delle azzurre, fa della sua audacia l'arma i più per sfidare anche la più piccola e magari insignificante, contraddizione. Gestisce il suo gruppo con tranquilla maestria; conosce sino a fondo dove possono arrivare le sue giocatrici - un misto di esperienza, gioventù e classe cristallina - che sanno reagire con spietata lucidità e con la forza dei nervi distesi anche alle più apparenti e difficili situazioni. E contro gli Stati Uniti, almeno in tre pericolose occasioni, è venuta a galla e si è s'è concretizzata la personalità di questa Italia
Geniale. Bonitta ha capito dai primi giorni del mondiale, di avere per le mani una soffisticata macchina magari facile da guidare ma che necessita, sempre o quasi, di revisioni, soprattutto in corsa. Quanto accaduto nella delicata e, alla fine, meravigliosa partita contro gli Stati Uniti è un esemplare surrogato delle idee a tutto campo del grande capo delle donne che schiacciano. Ha lasciato in campo, per esempio, chi era in difficoltà (Costagrande) sapendo che l'italo argentina avrebbe avuto la forza e la classe per riemergere. Lo ha fatto, Carolina ma aiutata anche per quella piccola (per intensità) grande (per il significato) manciata di minuti nei quali Bonitta, sul finire del secondo set l'ha lasciato in panchina, sapendo che quello stop sarebbe risultato decisivo per il definitivo rilancio della sua schiacciatrice E lei, la Costagrande ha raggiunto gradualmente il picco elevato della Del Core della Arricghetti, delle azzurre, tutte ma proprio tutte capaci a portare il match sul binario della regolarità tecnico tattico.
Geniale Bonitta ancora una volta, a perfezionare il doppio cambio, nei momenti giusti, magari rivoltando il quadro tattico del suo team anche quando non sembrava ce ne fosse una vera necessità. Cambi di sestetto e poi ancora cambi senza intaccare una linearità di gioco, una concretezza tecnica, una evidente forza agonistica e, ancor più, una straordinaria determinazione che il gruppo Italia ha regalato per tre set. Dopo gli Usa, venerdì ci sarà la Russia, vedremo cosa s'inventerà la premiata ditta Bonitta e company. Domani, inatnto le campionesse del mondo in carica (le russe) dovranno frenare la prevedibile voglia di di reazione delle americane, all'ultima spiaggia nella corsa verso le semifinali. Dove sembrano andare senza problemi,le ragazze di Zè Roberto.
Nel pomeriggio, partita senza storia tra il Brasile e una Cina piccina piccina. Il muro, la battuta, l'attacco, la difesa un misto di classe sopraffina da parte delle brasiliane, forse in questo mondiale mai viste così determinate e feroci. Una prova di fora che fa capire, se mai ce ne fosse bisogno che la squadra di Zè Roberto era e rimane quella da battere. Però...
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