L’etica applicata alla Medicina Sportiva

Dr Alessandro Cristani Azienda ospedaliero-universitaria di Modena

18/04/2007

L’etica applicata alla Medicina Sportiva
L’etica applicata alla Medicina Sportiva: principi per la realizzazione di codici etici tra il team medico e le altre professionalità nelle Società Sportive di alto livello.

INTRODUZIONE STORICA

Lo Sport ha assunto un’ importanza sempre maggiore nella politica, nella economia e nella cultura italiana e mondiale. Conseguentemente si è assistito alla diffusione, tra gli atleti, del professionismo e, in Italia, di quello che chiamerei “pseudodilettantismo”: ciò ha imposto nuovi modelli organizzativi negli enti e nelle società che gestiscono le attività sportive.
A seguito di ciò sono nati numerosi problemi etici e di interrelazione professionale tra gli staff (1) che operano nelle Società, per la cui comprensione e risoluzione appare indispensabile riferirsi alla letteratura esistente, in quanto di acquisito attraverso esperienze ed elaborazioni nazionali, vi è poco o nulla. L’Associazione Medici Italiani di Pallavolo (AMIV) di cui faccio parte, ritiene prioritario assumere un atteggiamento costruttivo sul tema, iniziando ad analizzarlo e facendosi promotrice di una serie di iniziative tese ad elaborare Linee Guida condivise ed in grado di risolve le conflittualità.
Storicamente i medici hanno ritenuto che la domanda di salute ponesse dei problemi etici alla domanda di sport e che la prima dovesse stabilire dei limiti alla seconda. Si è pertanto verificato che nello sport pre-moderno i medici hanno ferocemente criticato allenatori ed atleti che cercavano la vittoria anche a costo di pagare un prezzo alla salute.
E’ evidente a tutti che oggi giocare o non giocare, gareggiare o meno a causa di un infortunio possa avere notevoli conseguenze di tipo economico e sociale; infatti i risultati positivi o negativi ottenuti nello sport possono determinare, a partire dalle nazioni di appartenenza per arrivare alle singole società sportive con i loro atleti, notevoli interessi.
Non è pertanto difficile immaginare quali forti pressioni si possano esercitare anche sui medici che lavorano con squadre di elite, spesso interessate ad avere a disposizione l’atleta prima di quanto medicalmente indicato.
In epoca moderna e precisamente a partire dal 1981, si è ricercata la risoluzione del conflitto ed è stata pertanto redatta la prima Linea Guida della World Medical Association (WMA) su come trattare i problemi clinici degli atleti; questa è stata successivamente emendata nell’87 e nel 93, poi semplificata nel 97 dalla International Federation of Sport Medicine (FIMS) (2) basandola su tre principi fondamentali:

1) Fare sempre una priorità dell’atleta
2) Non essere mai dannosi
3) Mai imporre la propria autorità in modo che possa interferire con i diritti dell’atleta nel prendere una decisione

Nel 2000 con la pubblicazione di “The team physician consensus statement” (3) nato dalla collaborazione di sei tra le maggiori associazioni professionali americane interessate alla Medicina Sportiva viene compiuto un ulteriore e significativo passo in avanti. Questo documento infatti fornisce linee guida adatte a comporre un team medico qualificato e ne delinea i doveri; le sei associazioni si sono inoltre impegnate a costruire un progetto a lungo termine al fine di “mettere insieme le organizzazioni di medicina sportiva per servire al meglio la popolazione attiva e gli atleti.”

IL TEAM MEDICO

La Medicina Sportiva moderna è riuscita ad emergere ed imporsi contribuendo ad aumentare le performance ed a prevenire gli infortuni; inoltre a garantire un costante miglioramento della qualità della cura attraverso l’identificazione, l’analisi dei problemi che si presentano riuscendo a dare risposte improntate alla pratica clinica basata sulle prove di evidenza. L’ Evidence Based Medicine è definita come il processo caratterizzato da una sistematica ricerca, apprendimento ed uso delle recenti scoperte mediche, da utilizzare come base per le decisioni cliniche da prendere. I team medici, composti da una o più figure professionali, nel fare questo, devono agire in maniera professionalmente corretta, applicando i principi etici della Medicina anche nel mondo dello Sport di elite e così facendo, sono diventati e diverranno sempre più parte integrale della cultura atletica (4).
Il team medico di una società sportiva deve avere una illimitata licenza professionale di operare per il bene degli atleti aiutandoli ad essere in grado di dare il meglio di se stessi; inoltre deve avere una particolare competenza nella prevenzione e cura delle lesioni muscolo-scheletriche e delle patologie o condizioni che si possono incontrare in un atleta di elite. Il team deve essere coordinato da un professionista che cura i rapporti con i consulenti esterni (il lavoro interdisciplinare viene considerato fondamentale nella pratica medica sportiva) e che si assume la responsabilità, all’interno della struttura societaria, di prendere le decisioni mediche che possano garantire una partecipazione sicura degli atleti alle competizioni (5).
E’ possibile pertanto definire la Mission del team medico: stabilire gli elementi, i principi che possano garantire la prevenzione, la cura e la corretta gestione degli infortuni e delle malattie degli atleti.
Può nascere così una “squadra per la salute” capace di mettersi in continua relazione con gli atleti, gli allenatori, i preparatori atletici, i fisioterapisti, i dirigenti, i familiari degli atleti.
Nello specifico, è opportuno individuare 6 aree problematiche che possono determinare dei contenziosi tra le varie professionalità operanti all’interno di una Società Sportiva (6).

1 conflitto di interessi
2 riservatezza
3 farmaci che aumentano le prestazioni (doping e non doping)
4 malattie infettive
5 tipologie e metodi di allenamento
6 etica nello sport

BIBLIOGRAFIA

1) Anderson LC, Gerrard DF. Ethical issues concerning New Zeland sports doctors. J Med Ethics 2005;31:88-92.
2) International Federation of Sports Medicine Code of Ethics 23 september 1997
3) Team physician consensus statement. Med Sci Sports Exerc 2000;32:877-8.
4) Dunn WR, George MS, Churcill L, Spindler KP. Ethics in sports medicine. Am J Sports Med 2007;11:
5) Howe WB. The team physician. Prim Care 1991;18:763-75.
6) Brukner P, Khan K. Clinical Sports Medicine 2007 Mc Graw-Hill Sidney p.1006 (modificato)

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