Lettera aperta a Silvano Prandi

22/10/2009

Silvano Prandi

Caro Silvano,
ci conosciamo da tempo immemorabile. E la mente è ricca di ricordi che mi legano alla tua persona, non solo professionale. Ci siamo conosciuti a metà degli Anni 80, quando io iniziavo il mio cammino professionale sottorete e tu eri già il Professore, pluricampione d’Italia e ct della nazionale da poco medaglia di bronzo olimpica a Los Angeles: anche con il giovane cronista di provincia, innamorato di pallavolo, sei stato fin da subito corretto e cortese. Non è da tutti, ho apprezzato e lo rammento con piacere. Sei sempre stato un grande allenatore oltre che un grande signore, degno della bellissima famiglia che ti circonda. Ho avuto il privilegio di raccontare mille volte le tue gesta in panchina, di esaltare le tue vittorie, comprendendo il tuo modo di concepire questo sport e la tua professione, tanto difficile quanto avvincente. Ho diviso con te alcune volte la fine della tua avventura nei play off, restando per tante ore a parlare a tutto tondo di un’infinità di argomenti, perché la tua visione del mondo non si limita fortunatamente al volley. Ho avuto la capacità di convincerti a venire a commentare i play off scudetto dopo il tuo esonero da Trento, per te davvero traumatico: ricordo ancora quando ci siamo sentiti al telefono, io ero a Roma e tu in giro da solo per le Dolomiti: sono davvero contento che tu quel giorno mi abbia detto di sì, ritrovando in fretta la voglia di combattere. Che pochi mesi dopo, tornato nella tua Cuneo, ti ha consentito di rivincere la Coppa Italia con la formazione piemontese. E non posso dimenticare quello che mi hai detto nei corridoi del PalaFiera di Forlì dopo quel trionfo che per te rivestiva un sapore del tutto particolare.
Quest’estate per te è stata molto importante: hai lasciato Cuneo per Modena, città che hai affrontato da avversaria un’infinità di volte, e hai guidato la nazionale di Bulgaria alla conquista di una storica medaglia di bronzo europeo piegando nella sfida decisiva la Russia di Daniele Bagnoli per 3-0. Hai riassaporato la ribalta internazionale e hai confermato di meritarla, nonostante qualcuno l’avesse messo in dubbio: del resto non si può piacere a tutti, e ritengo davvero stupido nonché inutile cercare il consenso unanime. Meglio godere della stima delle persone che si stimano, soprattutto se si ha la possibilità di scegliere con chi stare e chi invece poter cancellare dalla propria agenda. Quando sei andato a Modena più di uno ha sollevato dubbi sul tuo futuro e sulla tua squadra: i fatti stanno smentendo tutti i detrattori. La tua Trenkwalder è seconda in classifica da sola, e dopo quattro anni è riuscita a violare il Palaverde battendo una Sisley che sta peraltro stupendo tutti in questo avvio di stagione. La squadra gialloblù interpreta al meglio la tua pallavolo, ha in Esko un suggeritore sublime (complimenti per la scelta) e in Dennis un terribile terminale offensivo (incredibile la sua rinascita dopo un lungo periodo dai indubbia apatia). Bravo, davvero. Nella speranza che tu possa smentire anche tutti quelli che dicono che sei un formidabile allenatore da regular season ma non da play off scudetto.

Con stima profonda.