Lettera aperta ad Antonella Del Core

08/10/2009

Antonella Del CoreAntonella Del Core
Antonella Del Core
Cara Antonella,
non si è ancora comprensibilmente spenta l'eco della vittoria azzurra all’Europeo e di certo tu non hai ancora smesso di festeggiare. Mi stupirebbe il contrario, anche perché per te questo trionfo ha assunto un significato del tutto particolare: quella della rivincita, della riscossa dopo un’estate vissuta nel dramma personale e sportivo. Sei stata costretta a rinunciare all’Olimpiade di Pechino in quanto bloccata da problemi cardiaci, e senza di te l’Italia ha sofferto più dell’immaginabile, uscendo contro-pronostico nei quarti di finale ad opera dei pur forti Stati Uniti. Ti sei ribellata, hai pianto, hai urlato, ma non c’è stato nulla da fare, e senza la tua forza mentale, fisica e tecnica la nazionale di Massimo Barbolini si è scollata nel momento di difficoltà più grande. Un’Olimpiade da spettatrice forzata rappresenta la pena principale per un’atleta: per un’atleta tutto cuore come te, napoletana verace nel senso positivo del termine, il dramma è senza dubbio stato amplificato. Hai iniziato in tuta anche la passata stagione con Bergamo: ricordo le tue pene durante la Supercoppa di Pesaro, ricordo però anche bene il tuo sorriso pieno di speranza quella mattina nel liceo pesarese in cui sei stata ad incontrare gli studenti insieme a me, al tuo allenatore Micelli e a Maurizia Cacciatori. Lì ho capito che stavi per uscire dal tunnel nel quale eri stata catapultata contro la tua volontà, che si era riaccesa la speranza, anche se prima di tornare protagonista in campo hai comunque dovuto urlare ancora e minacciare qualcuno di querela. Mah, porta pazienza, così va la vita, in taluni casi.
Siccome nella vita esiste la legge della compensazione, ecco però arrivato il momento più bello, quello dell’apoteosi continentale, passando peraltro dalla conquista della Champions League a Perugia, città che avevi lasciato qualche mese prima per trasferirti alla Foppapedretti. Giocando sempre da protagonista assoluta, come confermano pure gli 11 punti messi a segno nella finale stravinta con l’Olanda.
Antonella del Core è tornata, con tutta la sua grinta, il suo cuore, la sua voglia di vincere, la capacità di fare squadra, di rappresentare un indiscusso punto fermo, prezioso collante del gruppo.
Sono sinceramente contento per te. E per la pallavolo italiana.
 
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