L’Italia gioca il Jolly

di Luciano Pedullà

05/10/2011

Massimo Barbolini durante un time out con le azzurreMassimo Barbolini durante un time out con le azzurre
Massimo Barbolini durante un time out con le azzurre
La World Cup in Giappone è diventata una realtà! Questa volta dobbiamo fare i complimenti alla Federazione per aver conquistato, fuori dal campo, il diritto a partecipare al primo torneo di qualificazione olimpica. Un’impresa che non era riuscita alle azzurre ma che invece grazie all’opera della Fipav, alla presenza massiccia di Sky che coprirà l’intera manifestazione, ma, probabilmente anche per l’importanza che la Nazionale Italiana riveste in Giappone, per i risultati acquisiti in passato (è nostra l’ultima VWC) e per l’affetto che il popolo nipponico nutre per le atlete italiane, in particolar modo per Lo Bianco e Cardullo. Già ripartiamo proprio da Paola, Libero assente agli Europei ma in campo nel corso della gara contro gli Stati Uniti al Grand Prix, persa per 3 a 2, che ci vide assolutamente competitivi con i futuri vincitori di Macau. Allora la squadra di Barbolini fece una gara molto accorta, mettendo in difficoltà Larson e Tom e uscendo battuta solo grazie all’alto rendimento di Hooker, non a caso MVP della manifestazione. Gioli giocava opposta, esperimento cassato dal tecnico modenese, Del Core e Costagrande erano in Italia per prepararsi per l’Europa: era un Italia in “work in progress”. Probabilmente con Cardullo in campo gli equilibri di ricezione prenderanno miglior rendimento, il C.T. azzurro potrà optare per un opposto non ricettore e più abituato a giocare in quella zona del campo (Bosetti o Ortolani ?) ed avrà al suo arco tre frecce, per alternare le giocatrici dal miglior rendimento: Costagrande, Del Core e Piccinini. Potrebbe bastare. Il Brasile che abbiamo affrontato nelle ultime due stagioni non ci ha dato molto scampo, soprattutto quando il risultato contava, ma al contrario con le americane la squadra azzurra si trova maggiormente a proprio agio, per caratteristiche di gioco degli avversari o magari per cattiveria agonistica. L’eliminazione dalle prime quattro alle Olimpiadi di Pechino, per opera di Berg e compagne, brucia ancora e sembra che ogni volta che incontriamo questa squadra si cerchi di esorcizzare il risultato di allora. Fatto sta che le azzurre contro la nazionale a stelle e strisce è sempre competitiva. Poi ci sono tutte le altre contro le quali non abbiamo nessun timore di doverci misurare. La Nazionale Italiana ha le carte in regola per acquisire il pass per Londra ma sarà una dura battaglia, dove il riposo sarà dato soltanto attraverso gli incontri con Kenia e Algeria o probabilmente anche Argentina e Domenicana, ma dove dovranno essere indossate le vesta di Highlander in tutte le altre gare, rendendo come la squadra italiana ha sempre dimostrato di sapere fare, anche e soprattutto nell’era Barbolini. Massimo dovrà essere messo in grado di lavorare con tranquillità perché l’obiettivo dell’Olimpiade diventi un importante patrimonio di tutta la pallavolo Italiana. A proposito, Sabato, con l’anticipo tra Bergamo e Chieri, inizia (?) il 67° Campionato di Serie A1 femminile, torneo un po’ in sordina, senza molte delle protagoniste e campionesse delle scorse stagioni, senza europeo da festeggiare durante la presentazione a Roma e senza neanche la certezza che possa iniziare, pendente com’è il ricorso di Forlì avverso la decisione di iscrivere la squadra romagnola al torneo di A2 in vece che in A1. Ci sono però le giovani Campionesse del Mondo Juniores che possono far brillare di luce propria questo torneo, che chiedono spazio per meriti e non per titoli, e che dovranno segnare il cammino della futura nazionale.
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